Vuelta a España 2010: Farrar, vittoria quasi sfrontata - Tyler d'autorità su Koldo e Cave
Dopo i due giorni movimentati di Málaga e Valdepeñas, con le polemiche che sono seguite (principalmente da parte di Joaquím Rodríguez, che accusa i rivali di correre per far perdere più che per vincere loro), era praticamente scontato che la giornata sarebbe trascorsa come una specie di trasferimento, visto anche il percorso banale della quinta tappa (Guadix-Lorca, qualche facile salitella qua e là e discesona+pianura finale a "chiamare" la volata).
Tanto gli intenti in gruppo erano chiari, che è bastato uno scatto al km 0 per far andare la fuga: autori, i francesi Labbe e Rolland. Vista l'aria rilassata che tirava, un altro paio di volenterosi (stavolta spagnoli: Toribio e Gutiérrez Gutiérrez - da qui in poi, per comodità, Gutiérrez²) hanno capito in fretta che o ci si muoveva, o si restava ad assistere alla presa di consistenza da parte dell'azione dei due galletti. E si sono mossi, rientrando rapidamente sui battistrada e andando così a formare un quartetto che ha raggiunto il vantaggio massimo (6'34") al km 64, prima di iniziare ad essere controllato a distanza da un gruppo che voleva evitare inseguimenti precipitosi nel finale, e che quindi ha piazzato a turnare davanti un rappresentante per ogni team interessato a tirare (quelli di velocisti e, per rappresentanza, quello della maglia rossa Gilbert).
Il tempo di annotare una caduta (senza conseguenze) di uno dei protagonisti attesi, Farrar, al rifornimento (poco più di 80 dal traguardo), e non restava che prendere i rilievi del calante vantaggio dei quattro di testa, al crescere del ritmo di quelli dietro. A 15 km dal traguardo, come quasi sempre avviene in questi casi, chi pensava di averne di più (nel caso, Rolland), ha provato a piantare in asso gli ex compagni di fuga, ma il ritorno del gruppo è stato inesorabile e ai 12 km si era nuovamente tutti compatti, faccia rivolta al traguardo di Lorca e a fendere il forte vento che spirava nella zona.
La preparazione dello sprint è stata quantomai laboriosa. Solo ai 2 km abbiamo visto fare capolino in testa un trenino della Lampre, con Petacchi non perfettamente agganciato ma presente. Quando è toccato a Danilo Hondo prendere in mano le redini della volata, qualcosa è successo. È successo che Cavendish, che fino ai 500 metri era non più avanti della quindicesima posizione, capito che rischiava di restare intruppato, e considerata la non elevatissima velocità che in quel momento stava tenendo l'apripista di AleJet, è scattato per la sua volata in anticipo nettissimo. E stava per fare la magata.
Mossosi dalla ruota di Davis a poco meno di 300 metri dal traguardo, il britannico, scartando verso il lato destro della strada, ha provato a mettere a segno lo sprint più lungo della stagione; alla sua ruota Koldo Fernández aveva trovato la più comoda delle posizioni, mentre l'altro troncone del gruppo stava sprintando sulla sinistra. O meglio, Hondo ancora tirava la volata a Petacchi quando già Cavendish aveva preso 30 metri di vantaggio. Farrar è stato il più rapido a capire che doveva abbandonare le ruote blufucsia della Lampre per tentare di accodarsi al treno buono, quello che Mark stava trainando a tutta forza. E ci è riuscito, l'americano, con un prodigioso balzo da gatto, a vertiginosa velocità, dalla coda di Petacchi a quella di Cave. Lo spezzino invece ha intuito con un attimo di ritardo di dover abbandonare a sua volta la ruota di Hondo, e ciò gli è costato l'impossibilità di fronteggiare apertamente Cavendish e lo stesso Farrar.
Tyler, fatto già un capolavoro per prendere la ruota di Mark, e approfittando della foga del rivale, doveva ancora completare l'opera: e l'ha fatto capendo che l'altro stava per scarburare, e proponendo un testa a testa di ben 100 metri (quasi arrogante nella sua sfrontatezza!): uscito dalla ruota di Cavendish, Farrar ha affiancato il capitano HTC e l'ha superato, trascinando al secondo posto Koldo, che gli stava dietro e che è a sua volta uscito solo negli ultimi metri.
Una vittoria bella e meritata, anche alla luce della già citata caduta che per qualche istante aveva fatto temere che Farrar non potesse dire la sua allo sprint. Cavendish e gli altri (tra cui Petacchi, quinto alla fine oggi) potrebbero rilanciare la sfida già domani, a Murcia, a patto di superare indenni l'Alto de la Cresta del Gallo (a 10 km dal traguardo): il punto è: quanti di loro ce la faranno? Gilbert, dal canto suo, ha un altro arrivo che potrà sorridergli: e non è detto che la maglia rossa domani non esca ulteriormente rafforzata.