Sei Giorni di Fiorenzuola 2010: Quarta sera: Rasmussen-Mørkøv - Nell'Americana Marvulli-Pérez
L'Americana è la specialità regina delle 6 Giorni: le regole sono simili alla Corsa a Punti, ma la sua spettacolarità sta nella continua staffetta dei due corridori in coppia; questa caratteristica la rende velocissima a causa dei continui rilanci. Ora il cambio si da a mano, ma non è sempre stato così, ci sono stati molti tipi di cambi nella storia, come la spinta. L'Americana o Madison si chiama così proprio per il suo paese d'origine, gli Stati Uniti, o più precisamente proprio per il luogo dove si è svolta per la prima volta nel Madison Square Garden durante la prima 6 Giorni della storia, 110 anni fa (al Madison Square Garden ogni anno fanno una manifestazione per ricordare la nascita dell'Americana). Le 6 Giorni duravano veramente 6 giornate di gara e non solo 6 sere come è adesso, anche se c'è ancora un limite di km che devono essere percorsi.
Esistono vari tipi di Americane, quella ufficiale, specialità che è stata anche nel programma olimpico dal 2000 al 2008, sulla distanza dei 50 km (200 giri) con 10 sprint, e l'Americana con traguardo finale, tipica per esempio della 6 Giorni di Grenoble, chiamata Defidoublette. Ma a Fiorenzuola si corre un'Americana diversa, unica tra tutte le 6 Giorni, la più lunga: 100 km con ben 13 sprint. Una prova sfiancante per i corridori che per due ore si lanciano a 50 km/h. Ieri il tempo è stato clemente visto che i temporali hanno rinfrescato l'aria e i corridori hanno potuto gareggiare con un clima accettabile.
La prova ha preso il via poco prima delle 21 con, purtroppo, poco pubblico sugli spalti (anche se con l'andare della serata è decisamente aumentato), ma tanto spettacolo sull'anello; pronti, via, e dopo due giri c'è la prima caccia portata dai campioni europei proprio dell'Americana Vojtech Hacecky e Jan Dostal: saranno tra i pochi a riuscire ad ottenere il giro da soli. La pista di Fiorenzuola è molto lunga, 400 m, ed è in cemento, è quindi molto difficile per dei corridori singoli riuscire a prendere il giro: ma i giovanissimi cechi sfruttano i primi momenti di relax per recuperare uno dei due giri di ritardo che si ritrovavano in classifica generale.
Questa lunghissima gara ha però dato una fisionomia alla 6 Giorni e ha fatto capire a tutti chi sono le coppie che se la giocheranno: tra Marvulli-Perez, Rasmussen-Morkov e Guarnieri-Stam c'è stato un grandissimo marcamento concluso con ben 4 cacce. A pieni giri, all'inizio di serata, c'erano anche i cechi Blaha-Hochmann, ma a 50 giri dal termine, quando ormai la fatica si faceva sentire e la lucidità comincia a mancare, questa coppia perde le ruote di Rasmussen che da il "la" alla caccia finale. I cechi tentano di riparare all'errore andando in caccia da soli a 20 tornate dal termine, ma si dimostra solamente un enorme dispendio di energie perchè il gruppo è ormai lanciato per i giri finali. Prima della volata finale i punti erano 21 per Rasmussen-Morkov, 20 per Marvulli-Perez e 18 per Guarnieri-Stam quindi ancora tutte e tre potevano aggiudicarsi la vittoria con i 5 punti finali: nell'ultimo giro c'è stato il grosso errore dei danesi, Morkov si è trovato in seconda posizione troppo presto e a volata lanciata ha dovuto fare al vento più di 200 m, è stato quindi abbastanza facile per Perez passarlo sul rettilineo finale e vincere lo sprint. Probabilmente se al posto di Morkov ci fosse stato Rasmussen il risultato sarebbe stato diverso vista la progressione del campione del mondo. I migliori italiani sono stati come sempre Ciccone e Buttazzoni giunti con un giro di ritardo, ma correndo sempre all'attacco: Ciccone è veramente in forma strepitosa, e non è più magro come lo scorso anno.
La classifica generale ora vede in testa i danesi della SaxoBank Rasmussen e Morkov, ma i punti guadagnati nell'americana fanno prendere il bonus del giro anche a Marvulli-Perez e a Guarnieri-Stam che si portano rispettivamente a 5 e a 15 punti di distanza dalla vetta.
Per quanto possano essere sfiancanti 100 km la serata non si è conclusa così, c'è stato ancora il momento per il Giro Lanciato, vinto questa volta dall'idolo di casa, l'argentino Angel Dario Colla con, comunque un tempo molto alto, 22"36, causa delle tante fatiche appena finite: dietro di loro ancora i danesi che allungano così ancora di qualche punto il loro vantaggio sugli inseguitori.