Giro di Lussemburgo 2010: Quel successo che sfugge ancora - Carrara perde da Schleck e va in maglia
Avevamo capito già nella giornata di ieri che un finale insidioso avrebbe potuto stuzzicare la fantasia di qualcuno (nella fattispecie Armstrong e Visconti) per produrre un finale diverso da quello di una volata di gruppo, potevamo non aspettarci qualcosa anche quest'oggi che la corsa affrontava la tappa più lunga e più insidiosa di questa stagione?
Così siamo stati nuovamente accontentati e di certo non ci è bastato molto per renderci conto che, comunque sarebbe andata a finire, per qualcuno sarebbe arrivata la prima vittoria stagionale. Chi ha alzato le braccia al cielo sul traguardo di Differdange è stato Frank Schleck al termine di 202 chilometri che qualche vittima l'hanno pure fatta, dal momento che in sei corridori sono giunti fuori tempo massimo: tra loro Jimmy Casper, in compagnia di due compagni di squadra, a testimonianza di una giornata tutta da dimenticare per la Saur-Sojasun che ha perso pure la leadership con Lemoine, e Daryl Impey, uomo della RadioShack di Lance Armstrong. Ha vinto Frank ed inevitabilmente il maggiore dei fratelli più famosi di Lussemburgo ritrova un pò di morale in vista della Grand Boucle dopo mesi in cui di acuti se ne sono avuti pochi ed un grazie lo deve sicuramente a Matteo Carrara. Anzi, moralmente parlando il successo quest'oggi sarebbe servito molto di più al bergamasco della Vacansoleil, che quando sembrava fosse arrivato il momento giusto ha avuto a che fare con le diverse interpretazioni dei regolamenti (declassato alla Lombarda a vantaggio di Serpa, danneggiato in Lorena a vantaggio di Felline senza che fossero presi provvedimenti). Una volata con Frank Schleck in condizioni normali non avrebbe storia, ma tornano ciclicamente le famose "leggi non scritte" a distribuire equamente le cose, per cui tappa al lussemburghese e maglia di leader a Carrara, ovvero al meglio piazzato in classifica generale.
Questo l'epilogo della corsa accesasi sul secondo dei tre giri di circuito da dieci chilometri ciascuno previsti nel finale, con l'ascesa al Col d'Europe come ideale trampolino di lancio verso il traguardo. Attacco a due (dopo che la fuga che aveva visto protagonisti Napolitano, Poos, Longo Borghini, Roux e Montenegro si era esaurita dieci chilometri prima) ai -20 dall'arrivo, cambi regolari ed ecco che il gioco è stato fatto, senza però dimenticare quanto accadeva poco più indietro. Se è vero infatti che sono passati 35" per attendere i primi inseguitori, regolati da un brillante Flecha, anche quest'oggi non si è potuto fare a meno di notare un Lance Armstrong nelle posizioni d'avanguardia, che subito dopo lo scollinamento dall'Europe è rimasto in compagnia dello stesso Flecha, di Serguei Ivanov, di Leukemans (che aveva tutto l'interesse nel favorire il compagno Carrara) e del giovane francese Geniez, chiudendo in sesta posizione al traguardo e trovandosi così terzo nella generale. Un'altra buona prestazione quindi, se si considera che altri sono finiti indietro (il compagno Klöden a 53" in un gruppetto comprendente Sinkewitz e Lövkvist mentre Visconti ha concluso poco più indietro, a 58" assieme all'ex leader Lemoine).
A sorridere però quest'oggi sono soprattutto Saxo Bank e Vacansoleil: il team di Bjarne Rijs ottiene un altro successo dopo l'ottima conclusione di Giro d'Italia ed in attesa che vanga tastato anche il polso di Andy Schleck in vista del Tour; per il team olandese invece la leadership di Carrara, in caso di successo finale, riporterebbe le attenzioni su una squadra già esclusa da Giro, Tour e Ardenne (ad eccezione dell'Amstel Gold Race), per la quale uno degli obiettivi primari sarà inevitabilmente quello di riuscire a strappare un invito per la Vuelta, corsa che lo scorso anno venne onorata in più di una tappa. E chissà che la bella prestazione odierna non porti lo stesso Carrara a sentir profumo di tricolore. Del resto per chi come lui e Visconti ha dovuto forzatamente guardarsi il Giro davanti alla tv non ci sarebbe miglior occasione di rivincita.