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Giro d'Italia 2010: Ivan ora vede la maglia rosa - Arroyo ormai è a tiro | Cicloweb

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Giro d'Italia 2010: Ivan ora vede la maglia rosa - Arroyo ormai è a tiro

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Ivan Basso - Foto Roberto BettiniA distanza di un anno Ivan Basso torna a vincere una corsa ma quella di oggi ha davvero il sapore dell'impresa perché ha dominato lo Zoncolan dando una dimostrazione di forza assoluta. L'esultanza contenuta sul traguardo, nonostante i grossi distacchi rifilati a tutti e nonostante non vincesse una tappa in linea dal 2006, ci fa capire quanto sia grande la sua voglia di tornare ad altissimi livelli e di poter lottare di nuovo per vincere il Giro d'Italia: dal suo ritorno dopo la squalifica mai avevamo ammirato un Basso così forte e con la vittoria di oggi il corridore della Liquigas diventa forse il favorito principale della corsa rosa.
Da Mestre, questa mattina, non sono partiti Farrar e McEwen: con il ritiro dell'americano è praticamente certo che la maglia rossa della classifica a punti non verrà vinta da un velocista. L'andatura in gruppo è stata ancora una volta molto sostenuta fin dalle prime pedalate ma al km 18 sono andati via in sei: Pineau e Reda (Quick Step), Le Floch (Bbox), Turpin (Ag2r), Sijmens (Cofidis) e Rodriguez (Androni) hanno toccato un vantaggio massimo di 14'20" dopo circa 80 km.
Questo grosso distacco è rimasto a lungo invariato perché nel gruppo maglia rosa nessuno aveva preso in mano la situazione e la Caisse d'Epargne aveva lasciato fare. In prossimità della prima salita di giornata, la Sella Chianzutan, è salita la Liquigas in testa al plotone e sul Gpm, a 69 km dall'arrivo, il ritardo si era già ridotto a 9'16".
Nel tratto in pianura prima del Passo Duron anche qualche goccia di pioggia ha voluto dare fastidio ai corridori. Nei chilometri che precedevano la salita c'era anche il traguardo volante che è stato vinto da Pineau con il gruppo a 7'08": il francese ha così conquistato otto punti per la classifica della maglia rossa.
Sul Passo Duron è stata ancora una volta la Liquigas, prima con Agnoli, poi con Kiserlovski e Szmyd a fare un grande forcing fin dai primi metri: tanti corridori hanno perso contatto qui e il primo nome di grido a staccarsi è stato Bradley Wiggins mentre chi è andato proprio in crisi è stato lo spagnolo Xavier Tondo. In testa alla corsa, nel frattempo, erano rimasti in cinque (staccato Reda) ed al Gpm il vantaggio di questi battistrada sul gruppo maglia rosa, ridotto a circa 25 unità, era di 4'56".
Nel tratto in discesa rientrano in molti e come prevedibile sulla Sella Valcalda non è successo nulla e la Liquigas ha continuato ad imporre un ritmo abbastanza elevato ma regolare: al Gpm i fuggitivi potevano contare ancora su un vantaggio di 3'39"; ovviamente tutta l'attesa in gruppo era per lo Zoncolan ed è anche comprensibile che nessuno si sia voluto muovere prima della salita finale.
Il gruppo dei migliori è arrivato all'inizio dello Zoncolan con poco meno di tre minuti di ritardo. Tra gli uomini meglio messi in classifica generale Kiserlovski è stato il primo ha patire le pendenze proibitive del "Mostro" proprio mentre a tirare era il suo compagno Szymd. Appena il polacco della Liquigas ha terminato il suo lavoro sono entrati in scena i big ed è stato Scarponi a mettersi in testa con grande decisione: alla ruota del marchigiano sono rimasti solo Basso ed Evans con Cunego, Vinokourov e Nibali a 15" e con la maglia rosa Arroyo poco più indietro.
A 6 km dall'arrivo, proprio quando viene ripreso l'ultimo fuggitivo (Turpin), ha allungato ancora Ivan Basso con Evans a ruota e stavolta Michele Scarponi è costretto ad alzare bandiera bianca preferendo salire del suo passo. Un Basso scatenato ci prova ancora ai meno 5,4 ma Evans, sempre sui pedali, ha ben risposto: a cinque chilometri dal traguardo Scarponi accusava circa 25" dalla coppia di testa, Cunego (in rimonta) e Vinokourov erano a 50" mentre Arroyo perdeva circa 1'25".
L'allungo decisivo Ivan Basso lo porta a 3700 metri dall'arrivo e il varesino ha scavato in poche pedalate un gap di una decina di secondi su un Evans apparso nettamente appesantito nella sua azione. Ai meno tre il ritardo dell'australiano era addirittura di 33", quello di Scarponi di 57", Cunego invece era 1'20", Vinokourov a 1'43", Sastre e Nibali a 2' mentre Arroyo era più indietro a 2'33".
L'assolo di Ivan Basso è stato assolutamente irresistibile anche nei tratti in cui pendenza scendeva sotto al 10% e per gli altri non è rimasto che contare i danni sul traguardo: Evans ha perso 1'19", Scarponi 1'31", Cunego 1'58", Vinokourov 2'25", Sastre 2'44", Nibali 3'07" e Arroyo 3'50". Lo spagnolo della Caisse d'Epargne ha tenuto quindi la maglia rosa ma ha visto praticamente dimezzato il suo margine in classifica dal migliore di quelli che alla vigilia erano i favoriti: Basso, infatti, è risalito in testa posizione a 3'33" da Arroyo.

Sebastiano Cipriani

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