Tour de l'Aude 2010: Prove tecniche di dominio - Anche la cronosquadre è della Cervélo
Diciamoci la verità. Se non fosse che la corsa è cominciata da soli tre giorni e che da oggi la maglia di leader non è più in casa Cervélo saremmo qui a discutere dello strapotere del team elvetico. Però pur sempre di strapotere si deve parlare, alla luce di una cronosquadre dominata dalle ragazze guidate da Egon Van Kessel, che hanno terminato la prova in 48'05", distanziando di 35" l'HTC-Columbia e di 54" la Nederland Bloeit di Marianne Vos. I distacchi fissi assegnati alle squadre permettono però all'HTC-Columbia di perdere soltanto 20", mentre il ritardo della Nederland Bloeit è posto a 30". La quarta formazione perderà al massimo 40", e così via. Regola discutibile, perché le Cervélo potrebbero obiettare di aver fatto fatica per distanziare le HTC-Columbia di meno secondi rispetto al distacco reale. È pur sempre fieno che finisce in cascina.
Si abbandona la costa per spostarsi a 40 km nell'interno, nel cuore del Dipartimento dell'Hérault. Sede di tappa è Clermont l'Hérault, un grazioso centro turistico immerso nella macchia mediterranea. Il percorso della cronosquadre, 34 chilometri, era altresì immerso nella macchia mediterranea, tra colline aride, rocce dall'affascinante colore rosso e sconfinati uliveti. Il vento, come nelle tappe precedenti, non ha abbandonato il gruppo e mentre molti ragazzi praticavano windsurf sul grazioso Lac du Salagou i "treni" combattevano contro le raffiche, ora sospinti e facilitati nell'azione da Eolo, ora disposti a ventaglio, a seconda della direzione presa. Il percorso, sinuoso come il lago artificiale, si snodava su stradine strette, abbondanti di curve e con due brevi salite. Impossibile fare troppa velocità. Anche oggi la grande sfida è tra le corazzate HTC-Columbia e Cervélo Test Team. Quando alle 16:30 parte il primo dei due sestetti, incitato dall'ammiraglia da Ronny Lauke, si attende una gran prestazione delle ragazze, prese per mano dalla passista danese naturalizzata neozelandese, Linda Villumsen. Anche perché, in questo paesaggio ricco di arbusti, pedala un bel tulipano, Adrie Visser, che dopo la fuga di ieri è alla ricerca della maglia gialla. A fine giornata riuscirà ad ottenerla. Sono le 16:35 quando la Cervélo si lancia dalla rampa di Rue Coutellerie, alla ricerca dell'ennesima grande prova di forza. Il ritmo è subito forsennato, ma per tali Campionesse dev'essere stata un'andatura poco più che normale, una passeggiata, insomma. Elizabeth Armitstead, che ieri aveva portato a casa tappa e maglia dopo una bellissima fuga, oggi fora dopo un solo chilometro di gara. La compagne non l'aspettano, è lei che lo chiede esplicitamente, con lucidità e maturità non comuni per una 21enne. «Andate! Non preoccupatevi di me!», grida Lizzie, che, trovandosi in una cittadina la cui principale fonte d'introiti è la produzione d'olive, capisce che il nocciolo della questione è far sì che la sua squadra corra al meglio, sempre per il bottino pieno. La britannica resta così attardata e la sua sarà una sorta di cronometro individuale. Non rientrerà più ed al traguardo pagherà ben 3'45". Festeggia con le compagne la vittoria di tappa, pazienza se per una foratura deve dire addio alla maglia di leader, che passa ora sulle spalle della Visser, che ieri aveva concluso in terza piazza. Sul gradino più basso del podio di giornata troviamo una Nederland Bloeit che pian piano sta venendo fuori. Del resto il momento di Marianne Vos, e con esso le tappe a lei più congeniali, deve ancora arrivare. Ottima anche la prova della Nazionale USA, che conclude ai piedi del podio e, con i 40" di ritardo addebitatele, tiene in rampa di lancio Mara Abbott, in attesa dei dislivelli che più le si addicono. Discorso simile per il Team TIBCO e per la sua alfiere Corset, che paga 50" dalle frecce nere. Da registare nel finale le cadute di Svetlana Bubnenkova e Karin Aune, a 500 metri dal traguardo.
Cadute per fortuna senza conseguenze rilevanti. Bottino magro anche oggi per i colori azzurri, se consideriamo che la miglior formazione italiana è stata la Safi-Pasta Zara Manhattan, giunta ottava con un ritardo assegnatole di 1'10" (sarebbero stati oltre 3'30" senza lo sbarramento). Ancora peggio tutte le altre, evidentemente ancora non avvezze alla disciplina.
Parla olandese la nuova classifica generale, con quattro tulipani nelle prime cinque posizioni. La nuova leader, Adrie Visser, è seguita da Loes Gunnewijk a 23". Orange anche Bruins e Blaak, rispettivamente quarta e quinta. Al terzo posto si issa invece la statunitense Katheryn Mattis. Emma Pooley e Claudia Häusler viaggiano con un ritardo rispettivamente di 1'03" e 1'09", mentre la Vos è ad 1'31" dalla Visser. Domani per molte ci sarà da recuperare terreno ed i 110 km attorno a Lézignan Combières potrebbero essere adatti a colpi di mano. La Côte de Fontjoncouse ma soprattutto la Côte di Combières, seppure poste a più di 50 km dall'arrivo, rappresentano un bellissimo trampolino di lancio per le valorose che sapranno cogliere l'occasione. Siamo solo all'inizio di questo Tour de l'Aude, i distacchi si fanno già sentire, la Cervélo corre in una categoria a parte e lotterà fino in fondo per la generale. La vera notizia di oggi è che la maglia non è più in casa del team svizzero, anche se non è affatto detto che non ci ritorni. E pensare che il bello, qui nel sud della Francia, deve ancora incominciare.
Il commento di Edita Pucinskaite