Cross: Giro a Vania, ultima a Lechner - A Ornavasso Rossi attacca Staffler e conquista la maglia rosa finale
La conclusione del Giro d'Italia di Ciclocross, avvenuta al termine della due giorni piemontese distribuita tra Borgosesia, nella giornata di sabato 12 e Ornavasso, in quella di domenica 13, ha avuto un epilogo emozionante che può essere fotografato nel tema del ritorno che ha accomunato le due migliori specialiste del panorama nostrano: per la campionessa italiana Eva Lechner, che ha marchiato con la vittoria la prima competizione crossistica disputata dopo oltre due mesi (ultima apparizione a Le Bandie, nella prova inaugurale di Coppa del Mondo, conclusa con un buon 11esimo posto) ; per Vania Rossi che aveva scelto proprio la seconda edizione del Giro d'Italia per il suo rientro alle gare dopo la maternità e che alla fine si è ritrovata in un sol colpo premiata per la propria regolarità e ritornata ormai nella dimensione di atleta di riferimento del movimento, di cui era la maggior espressione fino al momento dello stop forzato.
C'è già da giurare quindi che l'appuntamento tricolore fissato all'Idroscalo di Milano per il 9 e 10 gennaio prossimi assume fin da ora spunti di interesse per gli appassionati, non solo per la possibile sfida tra le due ultime vincitrici del titolo ma anche per il fatto di costituire una tappa fondamentale in vista dei campionati del mondo di Tabor, in cui la riconferma di un posto nella top-ten potrebbe rappresentare un obiettivo sempre ostico da raggiungere ma non impossibile.
Dicevamo che l'epilogo di questo Giro è stato emozionante, non fosse altro per il fatto che appena 3 punti dividevano al via Vania Rossi da Evelyn Staffler, con la biker altoatesina, già vincitrice della prova inaugurale di Lucca, rinfrancata dal successo ottenuto ventiquattro ore prima sulla stessa Rossi e su Veronica Alessio. A fungere da ago della bilancia poteva quindi essere anche Eva Lechner che, dopo l'intensa e più che soddisfacente stagione in Mountain Bike, probabilmente aveva l'obiettivo di effettuare un buon test in vista dei successivi appuntamenti. Non sono servite molte tornate per comprendere l'andazzo: ottima partenza di Vania Rossi con la Lechner pronta nel rifarsi sotto e che, quando l'atleta romagnola finiva a terra in seguito una scivolata, decisa a proseguire la sua marcia, col vantaggio di poter gestire al meglio la situazione dal momento che Vania, in lotta per il successo finale della challenge, altro non doveva fare se non evitare di prendere rischi che potessero comprometterle il sorpasso alla Staffler. Alla fine il copione non ha così avuto modifiche: vittoria di tappa per la Lechner e secondo posto, distanziata di 24", per la Rossi che così, con i 26 punti incamerati, ha approfittato della giornata meno brillante in questo caso della Staffler (che ha chiuso al 5° posto a 1'15") per firmare il successo finale nel Giro con 121 punti contro i 114 della portacolori dell'Arcobaleno Carraro. Una soddisfazione per la Rossi, profeta in patria nella tappa modenese di metà novembre, che probabilmente va al di là del risultato in sé, dal momento che già il tornare a praticare l'attività pochi mesi dopo aver dato alla luce un bambino comporta delle difficoltà non indifferenti, figurarsi quando si torna a praticarla a certi livelli e questo non può che costituire una lieta nota di merito per l'atleta emiliana.
A completare il podio finale la vincitrice uscente Francesca Cucciniello, terza anche nell'ultima prova, con 107 punti mentre con al quarto, chiudendo con la cifra tonda di 100 punti, si è classificata Veronica Alessio. Per entrambe condotta pressoché costante durante tutto l'arco del Giro ma probabilmente la mancanza dell'acuto vincente è risultato decisivo per le sorti della competizione.
La riproposizione un Giro che anche in questa edizione è riuscito adeguatamente a ritagliarsi il suo spazio di Internazionalità, come testimonia il successo della britannica Helen Wyman a Faè d'Oderzo nel giorno dell'Immacolata, può essere senza dubbio vista con soddisfazione, considerando i tempi che corrono ed il fatto che vi sia stata una tappa in meno (5 contro le 6 del 2008) rispetto allo scorso anno ed essere un sicuro incentivo - nella speranza che continuino ad esserci i presupposti per mandare avanti il progetto - a migliorare le cose.
Per concludere quindi non resta che dare uno sguardo a tutte le altre categorie: tra le Under 23 successo con pochi patemi per Stefania Vecchio, comunque meritevole al di là della poca presenza di atlete in questa categoria; tra le Juniores è giunta una meritata conferma per Elena Valentini che, onorando al meglio la maglia di campionessa italiana, è riuscita ad offrire prestazioni di tutto rispetto che l'hanno portata a mettersi alle spalle anche atlete Elite nelle varie prove e suscitare l'attenzione degli addetti ai lavori in chiave azzurra (mentre il trionfo Cicli Fiorin nella challenge è stato completato anche dai successi parziali della Confalonieri a Modena e della Dotti a Borgosesia); tra le allieve il bel duello tra Asja Paladin e la campionessa italiana Alice Arzuffi si è risolto sul filo di lana a favore della prima, che mantiene così il titolo in famiglia visto che nella scorsa stagione ad imporsi era stata la sorella maggiore Soraya mentre tra le esordienti ad esultare è stata Rebecca Gariboldi, autrice di un percorso quasi netto.