CdM Cross: A beautiful mind - Vince la ceca Nash. Van der Brand nuova leader
Ci eravamo ormai abituati ad una lotta per il successo tra le solite note ed invece la penultima prova di Coppa del Mondo di ciclocross, andata in scena nel sempre fascinoso scenario di Roubaix, ha finito per regalare agli appassionati il week end che non ti aspetti. Prima che la gara prendesse il via ecco il primo colpo di scena: la leader Katherine Compton non figurava sulla linea di partenza a causa di un problema ad un polpaccio a cui l'atleta statunitense aveva dovuto far fronte già nella scorsa stagione. Considerando che al termine della challenge non resta che una prova da disputare situazione peggiore per lei non poteva esserci, visto che della situazione sono riuscite comunque in qualche modo ad approfittarne le principali rivali, vale a dire Daphny Van Den Brand e Marianne Vos, ragion per cui ora la Compton si troverà ad affrontare l'ultimo appuntamento stretta in una morsa olandese ostica più che mai. Detto questo i grandi meriti di giornata se li è meritatamente presi Katerina Nash che, in barba ad ogni pronostico visto che era appena alla sua seconda uscita stagionale in prove di Coppa del mondo, è andata a centrare un successo che è il miglior viatico a livello morale in vista dei campionati del mondo che si svolgeranno a Tabor tra due settimane e che la ceca quindi disputerà in casa. Il primo successo in Coppa per la neocampionessa nazionale di Repubblica Ceca conferma comunque la crescita di un movimento già in evidenza con le buone prestazioni della Havlikova (non troppo brillante però negli ultimi tempi) e con la capacità della stessa Nash di proporsi come outsider in alcune circostanze di una certa importanza, come riuscì a testimoniare fermandosi ai piedi del podio nell'ultimo campionato europeo. Last but not least a Roubaix si è rivista finalmente sul podio Hanka Kupfernagel e questo, col mondiale ormai alle porte, non può che far ben sperare la campionessa tedesca che ha finalmente trovato una giornata da protagonista dopo essere stata costretta dall'avvio ritardato rispetto alle altre rivali ad inseguire una condizione tale da permetterle concretamente di lottare per il successo. Neppure in questo caso la vittoria è arrivata ma la teutonica può tornare a casa senza troppi rimpianti.
È il fango a rendere ancor più impegnativa una gara in cui le atlete dovevano fare i conti con un tracciato che prevedeva alcuni insidiosi passaggi rivelatisi ardui anche per le più abili nel guidare la bici ed in avvio la giornata sembra subito indirizzarsi nel segno della campionessa del mondo Marianne Vos, partita fortissimo. Tutto sembra mettersi bene per lei, viste anche le difficoltà delle avversarie, compresa la Nash che prima viene a contatto con una Van Den Brand (contatto innescato dall'olandese a causa della visuale disturbata dal sole) che finisce per non essere mai in concreta lotta per il successo; poi finisce pesantemente a terra nel tratto di discesa più difficile dell'intero tracciato che rende vane anche le sue doti di biker (è difatti la MTB la disciplina a cui la Nash si dedica principalmente nel corso dell'annata). Nessun problema fortunatamente per la ceca che, anzi, in compagnia della Kupfernagel riesce a riagguantare la Vos nel corso del terzo giro, quando la fuoriclasse olandese aveva sensibilmente attenuato la sua andatura affrontando le varie insidie del tracciato. La Vos attraversa una fase di difficoltà ed è così che al comando si forma la coppia formata da Nash e Kupfernagel che in breve tempo, grazie anche all'ottimo accordo tra le due, finisce per acquisire il vantaggio necessario affinché siano proprio loro a giocarsi la corsa. La lotta prosegue fino all'ultimo giro, quando la Nash riesce a sferrare l'attacco risolutore per distanziare la tedesca e presentarsi così nello storico velodromo con 13" di vantaggio nei confronti della rivale.
La Vos riesce comunque a salire sul podio conquistando la terza piazza a 52" ma soprattutto rosicchiando punti importanti in chiave successo finale. Quarta giunge Daphny Van Den Brand, staccata di 1'31", che avrebbe potuto sfruttare meglio quest'occasione ma che riesce ugualmente a consolarsi con la leadership nella classifica di Coppa, che va quindi a premiare il proprio inseguimento alla Compton. Seguono nell'ordine d'arrivo la sempre regolare Van Passen a 1'52", la campionessa nazionale francese Mani a 2'03" mentre in settima posizione a 2'28" va registrata la nuova convincente prestazione di Eva Lechner, unica italiana al via e fresca di riconferma di titolo italiano, la cui condizione in vista dell'appuntamento iridato dove spera di replicare il piazzamento nella top-ten dello scorso anno appare senza dubbio buona.
Completano le prime dieci di giornata l'olandese Hormes a 2'44", la francese Ferrier-Bruneau a 2'55" e la tedesca Brandau a 3'08" mentre più difficoltosa delle precedenti si è rivelata la gara della giovane belga Sanne Cant, neocampionessa nazionale, che ha terminato al 13esimo posto staccata di 3'48".
Finale di Coppa del Mondo tutto da seguire ora con la Van Den Brand a guidare la classifica con 285 punti davanti alla Vos che di punti ne ha 265 e la Compton ferma a 260. Al tracciato di Hoogerheide, teatro della precedente edizione del campionato del mondo e quindi ideale passaggio di consegne verso Tabor, il compito di emettere l'ardua sentenza.