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Vos-tra signora del ciclocross - Marianne bissa l'iride del 2006, brava Lechner | Cicloweb

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Vos-tra signora del ciclocross - Marianne bissa l'iride del 2006, brava Lechner

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Dopo che le gare del sabato avevano decretato, se vogliamo metterla in termini calcistici, un pareggio tra Germania ed Olanda, autrici di un successo con doppietta per parte, ecco che la prova femminile in programma nella fredda mattinata di Hoogerheide poteva assumere i contorni ideali della "bella". Cosa chiedere di meglio se poi la contesa sarebbe finita per risolversi tra la beniamina di casa Marianne Vos, una che di maglie iridate in carriera ne aveva già messe in cascina quattro su ogni terreno, e la campionessa uscente Hanka Kupfernagel, garanzia tedesca che di maglie iridate ne sfoggiava ben cinque di cui quattro nelle sole rassegne crossistiche, nelle quali in un solo caso era rimasta giù dal podio?
Così è stato in effetti ed appare quasi superfluo trovarsi a commentare l'ultima delle perle di Marianne, che proprio come a Zeddam nel 2006 si è riscoperta profeta in patria e grazie al suo sprint mortifero è andata a conquistarsi il suo quinto iride ancora ventunenne, il secondo nel fuoristrada in un inverno che l'ha rivista tornare a dedicarsi con più frequenza alla specialità. Alcune considerazioni sono comunque d'obbligo, senza voler nulla togliere all'ormai indiscusso talento della Vos: in primis il fatto che il tracciato olandese, molto veloce e con alcuni tratti tecnici che però non hanno operato una netta selezione, unito alle condizioni climatiche per nulla proibitive, si è adattato perfettamente alle caratteristiche della fuoriclasse, che ha così potuto condurre una gara scaltra anche dal punto di vista tattico, lasciando l'onere della conduzione e dell'inseguimento sia alla Kupfernagel che all'americana Compton, che difatti si presentavano come le avversarie più temibili al di là della connazionale Van Den Brandt (penalizzata, come vedremo, in partenza) e che avrebbero necessitato forse di condizioni di gara diverse per poter fare realmente la differenza (non è un caso che infatti la Vos quest'anno si sia trovata in grossa difficoltà in condizioni difficili, come a Nommay dove vinse la Compton, mentre sia riuscita a prevalere sempre allo sprint nella prova di Coppa di Zolder al termine di una gara velocissima e caratterizzata da bel tempo).
La gara, che ha preso il via alle ore 11.30, ha avuto subito un sussulto alla prima curva, quando l'olandese Saskia Elemans ha innescato una caduta che ha coinvolto tra le altre la francese ed ex iridata Maryline Salvetat e l'altra atleta di casa Daphny Van Den Brandt, altra grande favorita e presentatasi all'appuntamento con la bella vittoria ottenuta all'Idroscalo di Milano nell'ultima prova di Coppa. Circostanza che ha senza dubbio è costata secondi preziosi a queste ultime ma anche alle atlete di casa nostra, che hanno rischiato di rimanere intruppate in fondo al gruppo. Poco dopo è stata l'americana Katherine Compton, i cui tre successi ottenuti in Coppa del Mondo l'hanno posta sicuramente in posizione di riguardo nelle attenzioni, a sferrare il primo attacco deciso di giornata. Al primo passaggio sono stati 17" i secondi di vantaggio nei confronti di Hanka Kupfernagel, che si è subito prodigata nell'inseguimento assieme alla Vos e alla francese Christel Ferrier-Bruneau. Copione che si è ripetuto anche nel corso del secondo giro, quando però l'impulso della campionessa uscente ha fatto sì che il distacco si riducesse a circa 10" , mentre il secondo gruppo inseguitore comprendente la Van Den Brandt e la Melchers, oltre ad un'ottima Eva Lechner, costantemente nelle posizioni buone, ha accusato un ritardo di 30". La Compton ha proseguito la sua azione ma soprattutto grazie all'impulso della Kupfernagel, visto che la Vos preferiva rimanere a ruota della tedesca, nel corso del terzo giro si è formato un terzetto in testa, visto che la Ferrier-Bruneau intanto aveva perso contatto. In quanto a generosità se ci fosse stato un premio sicuramente la Kupfernagel sarebbe stata forse la candidata principale in questa occasione visto che la gara è continuata a trascinarsi con un nuovo tentativo della Compton neutralizzato dalla tedesca mentre la Vos ha continuato nella sua condotta passiva a ruota mentre alle spalle del terzetto si è segnalata una sortita della Melchers, che veleggiava sui 20" di ritardo, che però non ha prodotto grandi effetti, tanto che il gruppo di sette atlete che seguiva non era affatto distante. È a questo punto che la Kupfernagel ha cercato finalmente di forzare con decisione e solo la Vos inizialmente sembrava poterne seguire il passo, visto che la Compton, dopo gli sforzi iniziali, aveva iniziato a perdere qualche metro, salvo poi recuperare. Il leit-motive del quarto e quinto giro è stato quindi questo mentre alle spalle il resto delle inseguitrici ha continuato ad accusare un ritardo di circa 20 secondi, con la Van Den Brandt che in alcuni frangenti perdeva contatto. In particolare dietro al terzetto di testa si è formato un gruppo di cinque atlete, tra cui si è segnalata in positivo la giovane belga Sanne Cant, vincitrice quest'anno della prova del Giro d'Italia di Faè d'Oderzo, che a dispetto di una carta d'identità che la vuole ancora diciottenne, è stata protagonista di un'ottima gara, premiata poi dal piazzamento finale. Con lei tra le inseguitrici la francese Caroline Mani, le atlete di casa Sanne Van Passen e Mirjiam Melchers e la statunitense Rachel Lloyd (quest'ultima protagonista di una svista all'inizio dell'ultimo giro, quando si è trovata a sprintare sul traguardo credendo che la gara fosse giunta alla conclusione) mentre poco più indietro era sempre presente la Lechner tra le prime, anche se in alcuni tratti ha accusato un po' lo sforzo. Si è giunti così all'ultima tornata in cui la Kupfernagel si è prodotta in un nuovo deciso attacco nei pressi del ponte artificiale, che però ha trovato nuovamente la Vos pronta a rifarsi sotto mentre la Compton è sembrata accusare lo sforzo ed ha iniziato a perdere terreno, dando quasi l'impressione di rimanere tagliata fuori dalla lotta per l'iride. La Kupfernagel ha continuato a spingere anche se poi la sua velocità è un po' calata, con la Vos sempre attenta alla sua ruota e ciò ha fatto sì che la Compton riuscisse nuovamente a rientrare sulle due e giungere così a giocare le proprie carte, anche se nello sprint, specie per gli sforzi prodotti in precedenza, sarebbe stata un'impresa pressoché impossibile.
La situazione si è così definita e il trio di atlete che hanno maggiormente movimentato la gara è giunto all'epilogo, con la Vos che ha fatto valere le sue proverbiali doti velocistiche e non ha avuto difficoltà a piegare la Kupfernagel (proprio come nel 2006) e quindi la Compton, che conquista comunque un buon bronzo. Alle inseguitrici non è rimasta quindi che la "medaglia di legno" e ad aggiudicarsi lo sprint per il quarto posto è stata la Van Passen, che ha messo in fila a 29'' Mani, Cant, un secondo più indietro Van Den Brandt (per lei un 7° posto sicuramente poco fortunato e deludente, vista anche la costanza di rendimento che la contraddistingue nel corso dell'annata) e la Melchers. Si giunge così alla nona posizione e ci sono tutti i presupposti per essere soddisfatti in casa Italia, visto che in questa posizione si classifica Eva Lechner, che riporta un'italiana in top-ten dopo sei anni (l'unico precedente a Monopoli 2003 con il 4° posto della Stropparo ed il 6° della Turcutto). Un risultato estremamente lusinghiero, figlio di un approccio senza pressioni e aspettative particolari, che ora può stuzzicare ulteriormente i pensieri della bolzanina, visto che anche il titolo italiano di specialità ottenuto nelle scorse settimane era stato un'ulteriore conferma di polivalenza, se è vero che i maggiori successi erano venuti per lei nella MTB, per poi proseguire con il titolo italiano e la convocazione per i mondiali anche su strada. Altro suggerimento su "cosa fare da grande" quindi, con speranze concrete di non prescindere dal fuoristrada.
Per le altre italiane il mondiale si è concluso nelle posizioni di rincalzo, anche a causa delle difficoltà iniziali, tuttavia appare sempre giusto far menzione di chi comunque porta a compimento l'impegno: Veronica Alessio ha concluso 25.ma a 4'04", Daniela Bresciani e Milena Cavani rispettivamente 27.ma e 28.ma a 4'06" ed infine Francesca Cucciniello si è classificata 30.ma a 5'11".
Va in archivio così anche la stagione crossistica, per il mondiale l'appuntamento è fissato ora a Tabor nel 2010.


Vivian Ghianni

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