Frapporti: «Riparto dalla Chirio» - La bresciana alla vigilia del suo secondo anno da pro'
Versione stampabile Tra i nuovi acquisti della Chirio-Forno d'Asolo per il 2009 quello di Simona Frapporti rappresenta quello di maggior spicco tra le atlete italiane, tutte molto giovani. Bresciana di Lavenone, nata nel 1988, ha avuto modo di respirare aria di ciclismo fin da piccola, seguendo il fratello Marco, oggi professionista nelle file della CSF Group-Navigare. Andiamo a fare con lei un punto della situazione in vista dell'inizio della nuova stagione agonistica.
Simona partiamo dal presente: sei approdata alla Chirio-Forno d'Asolo, squadra di cui da anni ormai siamo abituati a vedere le maglie in gruppo. In più l'organico si presenta anche abbastanza giovane. Con simili premesse c'è da essere abbastanza motivati,vero?
«Senza dubbio, le motivazioni sono buone. Ho scelto questa squadra perché penso che possa esserci più spazio per un'atleta giovane come me, inoltre a livello generale siamo ragazze che sono tutte sugli stessi livelli. Conosco già sia le nuove arrivate, sia le atlete che già facevano parte dell'organico».
Come sta procedendo la tua preparazione in vista dell'inizio della stagione?
«Ho iniziato bene ma poi, purtroppo, ci sono stati dei problemi: sono partita a novembre lavorando in palestra e a dicembre avevo già iniziato ad uscire in bici. Proprio in dicembre sono incappata in una caduta ed ho riportato una distorsione al ginocchio, in cui sono stati necessari anche dodici punti per suturare la ferita. Ho ripreso nel mese di gennaio ma successivamente sono stata costretta a fermarmi di nuovo a causa dei problemi ad un tendine della gamba e così sono giunta alla situazione attuale, dove in pratica ho ripreso l'attività solo da un paio di giorni».
Hai esordito tra le Élite lo scorso anno nelle file della Titanedi Frezza, squadra con cui hai disputato sia il Giro d'Italia che la Route de France, portando a termine entrambe. Non male per un'atleta giovane come te. Sei soddisfatta nel complesso della tua annata? E' stata dura adattarsi ai ritmi di gara della massima categoria?
«Si, sono soddisfatta, anche perché sinceramente pensavo che l'impatto fosse peggiore, perché comunque una certa differenza la si nota in gruppo nel salto di categoria, sia per quanto riguarda i ritmi, sia per il modo di affrontare le gare, perché anche a livello di comportamenti in gruppo le cose vanno diversamente. Comunque sia per me non è stato un grosso problema, poiché corro in bici da diversi anni ed è la cosa che mi piace fare maggiormente. Spero di riuscire a migliorarmi ma comunque sono molto contenta anche per il fatto di essere riuscita a rendermi utile per le mie compagne, lavorando sia nei primi chilometri, sia negli ultimi, quando c'era la necessità di portare Giorgia Bronzini nelle condizioni migliori per lo sprint».
Titanedi che, come squadra in sé, ha cessato di esistere dopo una sola stagione, diventando però secondo sponsor della Safi-Pasta Zara. Il tutto dopo le vicende controverse della scorsa stagione. Pensi che tutto ciò abbia penalizzato voi atlete nel corso dell'annata ed anche quest'anno, dove in parecchie vi siete trovate nella condizione di cercare una nuova sistemazione?
«Sicuramente sì e devo dire che mi è dispiaciuto molto lasciare quell'ambiente poiché mi sono trovata veramente bene. È vero che ho avuto la possibilità di disputare le due gare a tappe ma, al di là di quelle, soprattutto noi giovani, abbiamo corso molto poco. Non è stato facile gestire un gruppo di venti ragazze (tra Safi e Titanedi) ma comunque il presidente Fabretto ha fornito il materiale a tutte, non ci ha mai fatto mancare nulla. Riguardo alla situazione che si era venuta a creare, lui ci rassicurava, purtroppo però, dopo l'ultima gara disputata a Nove, ci è stato detto che eravamo a piedi. Non è stato un momento facile, dato che qualche ragazza si è poi trovata nella condizione di dover smettere di correre».
Torniamo un bel po' indietro nel tempo: come e quando hai cominciato a correre? Hai deciso di seguire l'esempio di tuo fratello Marco?
«Ho iniziato a correre all'età di sei anni, ben quindici anni fa, con l'UC Soprazzocco, nella categoria G1. Inizialmente non mi piaceva molto l'idea di correre in bici ed ero anche abbastanza timida a riguardo poi, seguendo anche l'esempio di Marco, ho deciso di provare e dopo un paio di gare mi sono convinta a continuare ed in pratica non ho più smesso. Fino alla categoria G4 sono rimasta con l'UC Soprazzocco mentre dalla categoria G5 fino alla prima annata da Under ho militato nel Team Valle Sabbia, prima di approdare alla Titanedi, nella scorsa stagione».
Dovendo descriverti che tipo di ciclista ti definisci?
«Sono sempre stata un'atleta veloce, per cui mi definisco una passista veloce».
Oltre alla strada sappiamo che hai saputo toglierti belle soddisfazioni anche su pista, giusto? Hai mai pensato di dedicarti maggiormente ad essa piuttosto che all'attività su strada?
«Proprio così, ho vinto due titoli italiani: nel 2003 mi sono aggiudicata la corsa a punti al secondo anno tra le Esordienti mentre nel 2006 da Juniores ho vinto il titolo nei 500 metri da fermo. Tra l'altro in entrambi i casi il giorno era il 27 luglio, per cui si può dire che questa sia una data veramente speciale per me ! (ride). Posso dire che la pista mi piace, poiché è molto utile anche per la strada, soprattutto per gestire al meglio le situazioni in occasione degli arrivi in volata. Tuttavia tra le due preferisco la strada perché su pista sono necessari allenamenti specifici, soprattutto nelle discipline veloci dove c'è una certa specializzazione. Difatti solitamente su pista partecipo solo a gare di endurance come la corsa a punti o lo scratch».
Prossimamente sarà inaugurato il velodromo coperto di Montichiari,in provincia di Brescia, ossia la provincia dove sei nata e cresciuta. Quanto pensi sia importante avere finalmente una struttura del genere?
«Era ora che si giungesse ad avere una struttura del genere! In questo modo, soprattutto nei mesi invernali, ci si potrà finalmente allenare al coperto e questo sarà un vantaggio soprattutto per gli atleti della nazionale italiana, che così non saranno costretti ad emigrare altrove».
Hai obiettivi particolari per questo 2009?
«Innanzitutto penso ad iniziare bene la stagione, poi mi piacerebbe riuscire a prepararmi meglio sulle gare a cronometro, perché penso che potrei far bene anche in competizioni come il campionato italiano. Comunque la preparazione sarà molto importante, dato che in una specialità come la cronometro tutto parte da lì».
Hai una ciclista di riferimento in gruppo?
«Ho avuto modo di conoscere diverse cicliste finora ma se dovessi fare un nome, direi Giorgia Bronzini, dato che da lei ho imparato molte cose».
Pratichi ciclismo a tempo pieno oppure le tue giornate sono occupate anche da attività come lo studio o il lavoro?
«Proprio da quest'anno ho iniziato anche a lavorare: sono istruttrice di nuoto in una struttura non molto lontana da casa mia e, soprattutto nel periodo invernale, mi piace molto far divertire i bambini».
E per il resto? Sei fidanzata? Hai qualche hobby particolare che coltivi nel tempo libero?
«Si, sono fidanzata con Alessandro Mazzi, ciclista dilettante. Nel tempo libero mi piace ascoltare musica o andare al cinema, ma soprattutto mi piace riposare, perché con un'attività impegnativa come quella di ciclista, dove capita spesso che sei fuori casa per via delle gare, se ce n'è l'occasione è meglio sfruttarla! (ride)».