Non fiNysce mica qui... - GvA: Sven vince e avvicina Albert
È il classico Azencross di Loenhout l'ultima prova del 2009 per quanto riguarda le tre challenge internazionali maggiori, con la stagione del ciclocross comunque in pieno svolgimento (domani si correrà ancora in Belgio il Sylvestercross a Brendene, e il 31 è prevista un'altra gara UCI a Beromunster, in Svizzera) e che va dritta verso il mese clou di gennaio, quando verranno assegnati tutti o quasi i titoli più prestigiosi.
Il circuito che ospita la quinta prova del GvA Trofee è veloce e piuttosto spettacolare. In questo senso non si può non notare la sequenza di dossi in stile bmx sistemata nella parte finale del tracciato: un passaggio non decisivo per la corsa e nemmeno troppo inpegnativo dal punto di vista tecnico, ma senza dubbio esteticamente accattivante. La pioggia che cade incessante rende invece il terreno pesante e fangoso, e col passare dei giri la situazione non farà che peggiorare.
Al via è Franzoi (all'ultima gara in maglia tricolore marchiata Liquigas) che passa in testa alla prima curva, ma praticamente subito è costretto a lasciar spazio ai migliori, tanto che alla fine della prima tornata sarà soltanto tredicesimo. In compenso il resto della sua corsa è positivo, con una condotta - pur se nel gruppetto degli immediati inseguitori - finalmente da protagonista, che lo vedrà veleggiare intorno alla quinta posizione al penultimo giro, pur cedendo poi qualcosa nel finale.
Chi invece sceglie di non perdere tempo è il campione ceco Stybar, che subito allunga e passa sotto lo striscione d'arrivo con 7" su Nys, Albert e De Knegt. Nella seconda tornata i due belgi quasi compromettono la loro gara, coll'iridato che in un tratto fangoso sbanda, trovandosi costretto a mettere piede a terra e per poco non facendo cadere pure Nys. Entrambi per fortuna se la cavano con una manciata di secondi persi, un veloce cambio bici ai box e il dover ripartire intruppati nel gruppetto inseguitore. Stybar intanto prova a involarsi, pur soffrendo a sua volta un paio di incertezze sul terreno pesante. Il ceco resta in piedi, ma alla fine del secondo giro ha sempre la solita manciata di secondi su un plotoncino guidato dal già arrembante Albert, accompagnato da De Knegt, Dieter Vanthourenhout, Nys e Pauwels (non in grande giornata e poco a poco sempre più staccato dalle primissime posizioni, tanto che chiuderà sedicesimo).
Nel corso della terza tornata Nys e Albert si riportano su Stybar. L'iridato prova il forcing senza successo, ma alla base della salita artificiale Nys scivola e così si ritrova di nuovo a inseguire, stavolta insieme a Dieter Vanthourenhout. Davanti non si spinge troppo e il campione nazionale belga rientra portandosi dietro il meno famoso dei cugini Vanthourenhout. Quest'ultimo tenta con tutte le sue forze di restare agganciato al plotoncino vincente, rimane attardato di qualche metro ma resiste mantenendo a vista i migliori. Paradossalmente viene aiutato da una sbandata di Nys che danneggia Stybar e Albert, con i due giovani costretti ad accelerare per recuperare il terreno perduto. Una volta riformatosi il terzetto, in testa il rallentamento è netto, così anche Vanthourenhout può riagganciarsi. Ma nel cross non si inventa niente e nel quinto giro Dieter è costretto a cedere, pagando successivamente lo sforzo profuso.
A metà corsa i tre hanno dunque 10" su Vanthourenhout, 20" su De Knegt e circa 40" su un gruppetto di inseguitori, fra i quali non è presente il nostro Franzoi, che però da qui in avanti disputerà una gran gara.
I tre di testa proseguono regolari, rallentando per studiarsi - anche se ovviamente si conoscono benissimo. La corsa è talmente tattica che i tre cambiano bici tutti insieme, e se ci fosse un quarto uomo capace di impensierirli a questo punto sarebbe probabilmente rientrato. Il ceco Stybar sembra comunque quello più sofferente sui cambi di ritmo degli avversari, e si porta in testa solo nei tratti in asfalto a ridosso del traguardo. Ma nemmeno c'è troppo da credere a questa presunta debolezza, in fondo - in altre gare in questa stagione - lo abbiamo visto apparentemente prossimo alla crisi, per poi battere tutti in volata.
Così diventa interessante vedere la rimonta di De Knegt, che raggiunge e supera Dieter Vanthourenhout, che come facilmente prevedibile paga dazio dopo aver chiesto troppo ai propri mezzi. Per il trentaquattrenne olandese (in carriera sempre buon corridore, mai fenomeno) è la conferma di un ottimo periodo di forma, e la sua corsa proiettata verso la quarta piazza si può definire la più tranquilla e meno combattuta di tutto il gruppo.
Davanti intanto passano i giri ma nulla cambia. Il terreno - soprattutto in alcuni passaggi - è ormai ai limiti, così un'incertezza di Stybar e Albert su una piccola rampa in terra (ormai ridotta a montagnola di fango) fa guadagnare qualcosa a Nys.
Ma alla campana dell'ultimo giro il trio si ricompatta, e la tornata decisiva si annuncia intensa e tirata. Forse anche troppo, se tutti e tre cercano di entrare in testa in una curva secca, col risultato che Stybar è costretto a mettere piede a terra e ripartire da fermo, perdendo quella manciata di secondi che non riguadagnerà più. È allora Albert a forzare per cercare di andarsene da solo, ma Nys tiene bene e anzi controattacca a sua volta, per quella che diventa l'azione decisiva. Il campione del mondo cede alcuni metri che aumentano via via, così Nys può tagliare a braccia alzate la linea d'arrivo, con 8" sul rivale fiammingo e 16" su Stybar. De Knegt raccoglie il suo meritato quarto posto a 1'20", mentre Rob Peeters regola il gruppetto dei primissimi inseguitori a 1'40", precedendo lo sfinito Dieter Vanthourenhout, un Wellens sulla via della forma migliore e il nostro Enrico Franzoi, che come detto al penultimo giro era parso in grado di andarsi a prendere la quinta piazza.
Nella classifica della challenge Nys rosicchia qualcosa ad Albert, portandosi a soli quattro punti di distacco dall'iridato. Ma il GvA torna già il primo gennaio a Baal, dove la sfida fra i due (Stybar sembra tagliato fuori per quanto riguarda la generale) darà il via al 2010 ciclistico.