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Albasini volo d'albatros - Via spianata da due VanderPolli | Cicloweb

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Albasini volo d'albatros - Via spianata da due VanderPolli

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Non è un corridore da copertina, lo svizzero Michael Albasini, ma è uno di quei pedalatori che tanto piacciono ai direttori sportivi: non tanto il mediano tutto polmoni nel calcio, che nel ciclismo è rapportabile al gregario per i primi 100 km, ma più un ala tornante di quelle che assicurano copertura ed anche qualche assist e qualche gol, in partite particolarmente favorevoli. Ecco, Albasini è un'ala. Ed oggi quell'ala l'ha utilizzata per volare.

Volare per prendersi il successo dopo i 161 km che han portato il Giro dei Paesi Baschi da Eibar a Güeñes; volare dopo una fuga partita intorno al quinto chilometro di gara, dapprima con Ricardo Serrano, Arrieta, Deignan, Van den Broeck e Vande Velde, poi soltanto con gli ultimi due, viste le defezioni di Serrano ed Arrieta già lungo l'Alto de Urkiola e quella successiva dell'irlandese della Cervélo durante l'Alto Beci. Si era mosso anche Schleck jr, prima del tentativo buono, ma fin qui la corsa dei due fratellini lussemburghesi è stata costellata più da ombre che da luci; eppure le Ardenne sono lì che bussano alla porta...

Che poi dopo l'Alto de Urkiola, quasi sullo slancio del solito Samuel Sánchez, l'asturiano si era pure trovato con qualche metro di vantaggio sul resto del gruppo, tranne che su Contador, che gli si era - da bravo leader - incollato alla ruota, conoscendo il soggetto. Assorbito questo (semi)tentativo, c'è stato quello ben più serio organizzato da LL Sánchez, Gárate, Kreuziger, Horner e Cataldo, ma la loro azione - visti i nomi - è durata soltanto 10 km; il solo abruzzese della Quick Step ha provato a rientrare sui 4 battistrada, ma dopo essere arrivato vicino 40" ha dovuto rinunciare.

Albasini, Deignan, Vande Velde e Van den Broeck davanti si sono trovati la strada spianata verso il successo al chilometro 37, per via di una brutta caduta che ha coinvolto Daniel Navarro e Chris Horner: lo spagnolo ha rotto la catena in discesa ed è andato per terra, mentre l'americano - alla sua ruota - è finito addirittura giù dal guard-rail ed è stato costretto al ritiro. Buon (si fa per dire) per Contador che la tappa decisiva sarà a cronometro, altrimenti la defezione di Horner poteva avere un peso ben più decisivo sull'economia della classifica generale.

Da qui in poi c'è ben poco da dire, anche perché dei 4 davanti il più vicino in classifica è Van den Broeck (a 13'17") e l'Astana è più colpita dallo shock della doppia caduta che preoccupata del vantaggio dei fuggitivi. Sono Caisse d'Epargne ed Euskaltel a pilotare l'inseguimento, ma mai in maniera convinta, anche perché la loro presumibile preoccupazione era la classifica a squadre (la Silence poteva insidiare le prime posizioni), ma quando la situazione si è assestata anche loro hanno spinto poco sull'acceleratore.

In testa alla corsa la situazione è cambiata a meno 37 km dal traguardo, con l'allungo di Vande Velde sull'Alto Beci che ha mandato gambe all'aria Deignan, che pure è un discreto scalatore. Ai meno 30 i tre davanti avevano 12" sull'irlandese e 5'56" sul gruppo, nel quale Quick Step e Katusha non si prendevano minimamente la briga di provare a ricucire per l'eventuale sprint di Allan Davis e Ben Swift; quindi dopo 20 km - ai meno 10 - il vantaggio era ancora di 3'40". La tappa se la sarebbero giocata i tre fuggitivi.

Davanti sanno tutti che è Albasini il più veloce, ma dalle facce sembra anche quello che pedala con più fatica. Anche la coppia di "Van" però non sembra scoppiare di salute, se è vero che il primo tentativo di allungo (seppur timido, timidissimo, tant'è che forse neanche era un allungo) è proprio di Albasini. Siamo a 2000 metri da Güeñes e si sta consegnando la tappa allo svizzero.

Lo scatto di Van den Broeck ai meno 1,6 fa il solletico ad entrambi gli avversari; quello di rigetto di Vande Velde ai meno 1,3 fa più piangere che ridere. È l'ultima carta che si giocano i due, tant'è che a 700 metri dal traguardo Albasini è già in testa, e dalla testa lancia la sua volata ai 200 metri. Non c'è storia, in testa era ed in testa rimane, con Van den Broeck che riesce a portare via la seconda piazza a Vande Velde per pochi millimetri.

La volata del gruppo è vinta dopo 1'25" da Swift (già il migliore nella tappa di Trofimov), Allan Davis e Florencio. In classifica generale non cambia assolutamente niente e lo stesso accadrà domani, visto che al termine della Güeñes-Zalla (169 km) si dovrebbe assistere ad un altro epilogo di un gruppo di fuggitivi; visti i nomi degli staccati di oggi, per una volta ci sbilanciamo e facciamo un nome secco per il sucesso di tappa: Fabian Wegmann.

Mario Casaldi

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