Una Vuelta tutta all'insù - 4 arrivi in salita. Pochi km a crono
Versione stampabileIn un anno in cui Giro d’Italia e Tour de France vanno a presentare dei percorsi di rottura con la tradizione, almeno quella delle edizioni più recenti, la Vuelta 2009 seguirà invece un disegno abbastanza classico con cronometro brevi, tante salite ma anche una terza settimana di corsa un poco deludente.
Allo stesso tempo, però, gli organizzatori di Unipublic hanno cercato di introdurre delle novità, la più importante di queste sarà senza dubbio la partenza della Vuelta a España per la seconda volta nella sua storia fuori dai confini spagnoli: accadde già nel 1997 con il via da Lisbona e accadrà nuovamente il prossimo 29 agosto con una suggestiva cronometro sul circuito di Assen, in Olanda, un vero e proprio tempio del motomondiale.
Guardando la cartina invece ci si accorge anche di un altro fatto molto importante, ossia che non ci saranno tappe di montagna sui Pirenei e sulle impegnative salite asturiane. Poco male, la Spagna, così come l’Italia, ha la fortuna di poter trovare salite dure in tutto il suo territorio e gli scalatori sono già sull’attenti: le tappe con arrivo in salita, infatti, saranno ben quattro a cui vanno aggiunte le tappe di Xorret del Catí e di La Granja de San Ildefonso che presentano salite di tutto rispetto molto vicine al traguardo.
Come detto la 64a edizione della Vuelta, presentata oggi a Madrid, prenderà il via dall’Olanda con un giro di pista cronometrato sul circuito di Assen e rimarrà nella terra dei tulipani per altre due tappe dedicate ai velocisti con arrivi a Emmen e Venlo (in cui verranno affrontati anche alcuni brevi tratti in pavé che però pare verranno aggirati in caso di maltempo) prima di spostarsi in Belgio per una frazione dal sapore di grande classica: si arriva a Liegi, sarà la tappa più lunga della Vuelta con i suoi 224 km ed imporrà ai corridori grande attenzione sulle brevi côtes valloni. A questo punto ci sarà subito il primo giorno di riposo che coinciderà con il rientro in Spagna della carovana.
Quinta e sesta tappa ancora da velocisti anche se le prime salite significative daranno possibilità di gloria anche a qualche coraggioso fuggitivo prima che entrino finalmente in scena i corridori che punteranno alla classifica generale: la cronometro di Valencia (tutta pianeggiate e in cui si andrà a percorrere anche parte del circuito cittadino di formula 1) sarà il primo vero test da affrontare al meglio. Si chiude così una prima settimana abbastanza nervosa e dall’ottava tappa di inizia a salire con il primo arrivo in salita all’Alto de Aitana (dove nel 2004 s’impose Piepoli) e il giorno successivo con un’altra tappa senza un metro di pianura prima della breve ma durissima ascesa finale verso Xorret del Catí con pendenza quasi sempre sopra al 10% e punte massime del 22%.
La decima e l’undicesima tappa con arrivo a Murcia e a Caravaca de la Cruz (in questa tappa si affronterà la salita di Collado Bermejo tanto cara a Marco Pantani) daranno un po’ di respiro agli uomini di classifica e saranno l’occasione giusta per chi vorrà recuperare terreno con azioni da lontano prima del secondo e ultimo giorno di riposo, riposo necessario in vista del terribile fine settimana andaluso: tre arrivi in salita consecutivi con arrivo sull’inedito Alto de Velefique, a Sierra Nevada e a Sierra de la Pandera. Un trittico in cui tutto potrà succedere e che darà un volto quasi definitivo alla classifica generale: la terza settimana come dicevamo sarà piuttosto facile e darà nuovamente spazio a velocisti e attaccanti nelle tappe di Córdoba, Puertollano e Talavera de la Reina. Tra i big potrebbe muoversi qualcosa nella tappa di Avila (anche se le salite più dure sono lontane dal traguardo) mentre la tappa di La Granja, con l’Alto de Navacerrada a 17 km dall’arrivo sarà decisiva solo se i distacchi in classifica saranno ancora ridotti.
Il penultimo giorno ci sarà una breve cronometro a Toledo, 26 km per specialisti che difficilmente potranno portare ad un ribaltone totale prima della passerella conclusiva per le strade di Madrid con il traguardo finale posto in Plaza de Cibeles.
Un percorso nel complesso molto spettacolare ed impegnativo in cui prima di tutto bisognerà andare forte, anzi fortissimo, in salita ma che richiederà anche attenzione massima per tutte le tre settimane perché, e Valverde lo sa bene, basta una piccola disattenzione per perdere terreno prezioso in classifica.
Sebastiano Cipriani