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Paura e delirio a Venezia - Una cerimonia intera senza quella parolina! | Cicloweb

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Paura e delirio a Venezia - Una cerimonia intera senza quella parolina!

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È lo scirocco. Sì, dev'essere lo scirocco. Per forza è lo scirocco. Mi avrà annebbiato l'udito, perché non è realistico che per tutti gli 80 minuti di cerimonia di presentazione io non abbia sentito pronunciare quella parola. No, inconcepibile. Una presentazione del Giro senza quella parola, non scherziamo. È lo scirocco. E sì, perché non è umanamente possibile scendere da 489 a 0 in soli dodici mesi, dal record di ricorrenza di una parola in un gran galà, alla completa rimozione del termine.
Respiro, strabuzzo gli occhi, chiudo la finestra, mi concentro meglio, provo a convincermi che tutto ciò sta accadendo davvero, anche se i capelli di Bugno mi farebbero pensare il contrario, che non si capisce se il Gianni frequenti lo stesso parrucchiere di Big Jim o se abbia semplicemente fregato un parrucchino dismesso dalla bacheca dei trofei di Beccia. Il sindaco Cacciari mi riporta alla realtà, «la bici è un mezzo intelligente per persone intelligenti che ne facciano un uso intelligente» dice pensando «madosca che sindaco intelligente che cià Venezia!».
Siamo già alla comparsata di Verdelli (direttore Gazza) e ancora quella parola non l'ho sentita; in realtà avevo avuto come un sentore, vago, soffuso ma presente, quando Petrucci, a inizio serata, aveva ringraziato Di Rocco e tutta la sua stirpe fino alla settima generazione per i 26 titoli vinti nel 2008 dai ciclisti italiani in giro per il mondo; sì, sì, Gianni Petrucci, mister «mi sento tradito», lui lui! Notizia del giorno, non è più offeso con la Bastianelli, anzi i ciclisti danno un'immagine vincente allo sport italiano, porca miseria, l'ha detto, finalmente l'ha detto!
Ma era lo scirocco, era solo un'illusione, che svanisce quando, non appena viene fatto il nome di Pantani (la cui apparizione in vecchie immagini aveva scatenato un applauso nel Teatro della Fenice), si manifesta on stage la sua nemesi. Candido. Mi Voltairei volentieri da un'altra parte a invocare Thomas Mann, ma vengo richiamato all'ordine da Massimo De Luca che sfotte vistosamente l'ospite, prima decurtandogli 6 anni di direzione Gazza (13 anni? No, 19, come puoi non saperlo!), e poi chiedendogli sibillino se lui alla Rosea ci stava già in quel '46 di cui tanto parla. Ma che dici Massimo, nel '46 aveva 10 anni!, ma quando, forse nel 1846, niente, questo scirocco mi toglie il senno...
Arriva Zomegnan in scena, oddio pare Lino Toffolo, no no, è Zomegnan, si lancia ancora una volta nella cantilena eticità, internazionalità e blablablà, tremo, eccocisiamo, ora lo dice, ora crolla il mio castello, e invece poi cambia argomento, come se di colpo gettasse la maschera, Angelino Jolie, ma checcefrega delle tre à, facci divertire, e lui quello vuole, farci divertire. Massimo De Luca dice che «non ci sono state anticipazioni...», parla del percorso, che qualcuno ha pubblicato in anticipo, è ironico, ce l'ha con noi o con Beppe Conti? Mi aspetto che si volti a lanciarmi un'occhiataccia, non lo fa, allora non è così irreale questa situazione: abbiamo superato praticamente indenni Zome, superiamo pure l'irruzione in scena di Bulba, nemmeno lui usa quella parola, mi sto commuovendo, ma un momento! Dov'è Sergio Neri? Dov'è il ciclismo pane e salame (per Bruseghin pane e caciotta) da lui evocato tre volte al giorno prima dei pasti? Non ci credo, non è possibile che quest'anno non ci sia, qualcosa non va... Sergio! Sergio! In quale sgabuzzino t'ha rinchiuso quell'invidioso di Candido?
Zomegnan riprende la parola, i giochi sono fatti, se scampiamo a questa siamo quasi salvi, Angelo tiene, tiene, poi vacilla in curva, dice che ci saranno meno trasferimenti in auto (controlleremo) così ci saranno meno alibi per cercare scorciatoie, sicuramente parlava di scorciatoie stradali, visto che le parti di trasferimento che nel 2008 erano fatte in auto, nel 2009 saranno coperte direttamente in bici (vedi back/to/back con l'Austria, una maratona di 500 km anche se qualcuno sosterrà che in fondo Innsbruck è a un Tirolo di schioppo da qui... ma qui dove?).
Ma tutto sommato scampiamo pure questo pericolo, i riferimenti sono appena velati. La trasmissione finisce e nessuno ha pronunciato quella parola. Non ci credo, stasera festeggio, mi dico che allora è possibile, è davvero possibile, spero che il colpevole di tutto sia De Luca e che dia la linea (in senso politico, non televisivo) a Bulba anche per l'anno che verrà, ci spero mentre vedo che il sito del Giro 2009 arriva on line con qualche minuto di ritardo, ma in compenso già contiene le altimetrie di tutte le tappe, roba che neanche il Tour, e contiene pure un messaggio video di Armstrong, mi viene in mente un homepage per l'anno prossimo, L'americano a Roma, la faccia di Lance fotomontata su Albertone che inforca i maccaroni, ammazza' ammeregano, ma è lo stesso Giro che pochi anni fa invitava la CCC-Polsat, davvero è lo stesso Giro?
Le cose cambiano.
L'ultimo mio pensiero va a quel giudice di Genova (o dintorni) che impose a una famiglia di geni incompresi di non dare al figlio il nome Venerdì. Ecco, se quel giudice avesse 5 minuti e volesse perorare la causa di Girbecco, gliene sarei eternamente grato.

Marco Grassi

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