Hai voluto la bicicletta? - Scopriamo il mondo di Mauro Finetto
Versione stampabile Questa volta conosciamo un corridore al primo anno ma già rispettato in gruppo, uno che alla prima corsa è arrivato davanti ed ha chiuso la stagione con un sesto posto al Lombardia. Sorpresa? Nemmeno tanto se andiamo a vedere: scopriamo di chi si tratta!
Nome e Cognome?
«Mauro Finetto».
Età?
«Ho 23 anni, vivo a Tregnago (Vr) e sono alto 177 cm per 63 kg».
Quindi sei un passista scalatore...
«Diciamo di sì, anche se secondo me c'è qualcosa di più, aggiungiamoci che me la so cavare bene nei finali di corsa, insomma, sono anche abbastanza veloce».
A che età hai iniziato a correre?
«Ho affrontato la mia prima stagione a 13 anni, da esordiente di primo anno con la maglia della Officine Alberti - Val d'Illasi (squadra di Valentina Scandolara, che vive nello stesso paese, ndr), con i quali sono rimasto volentieri anche nelle tre stagioni successive».
E poi sei passato juniores in una squadra bergamasca.
«Si trattava della Verdellese, che per quella stagione aveva un'affiliazione veneta e mi mise a disposizione un'ammiraglia ed un allenatore, facilitandomi di molto l'attività».
Da dilettante invece?
«I primi due anni all'Unidelta, dove proprio non mi sono trovato purtroppo, poi però sono passato alla Filmop di Rossato ed è stata la svolta: due anni splendidi in un ambiente eccezionale, del quale ricordo tutto con estremo piacere».
Hai qualche ricordo particolare delle categorie giovanili?
«Senza dubbio la vittoria al Ghisallo quando ero allievo mi è rimasta nel cuore, fu un'emozione indescrivibile! Poi come ho detto prima sono stati splendidi gli anni con Rossato».
Momenti difficili?
«I primi due anni da dilettante, dove proprio non girava come volevo».
E sei passato professionista...
«Sinceramente temevo che l'impatto fosse molto più traumatico, ma allenandomi bene mi sono trovato davanti già alla prima corsa. Un po' di calo c'è stato, a metà stagione, ma mi sono ripreso bene per il finale: il sesto posto al Lombardia mi fa quasi rimpiangere che la stagione sia finita, ma mi dà morale per l'inverno».
Corsa dei sogni e corridore di riferimento, poi parliamo d'altro.
«Liegi-Bastogne-Liegi e Davide Rebellin, che guarda caso stanno bene scritti accanto...»
Quando non sei in bici?
«Me ne sto tranquillo, faccio le solite cose senza esagerare, come tutti i corridori (seri, aggiungiamo dalla redazione, ndr). D'inverno qualche strappo ci sta comunque: sono andato al Salone del Gusto con Pozzovivo e Frapporti, per esempio...»
Sei fidanzato?
«Con Laura, che ho conosciuto quando ero alla Filmop, un altro motivo per ricordare piacevolmente quel periodo (sorride, si vede che in Filmop si trova anche l'amore...)».
Altri sport?
«Me ne vado volentieri un po' in giro con la moto da cross, senza fare troppo il matto. Poi seguo il tennis, ma non lo pratico molto a dire il vero».
Hai qualche preferenza musicale?
«Ascolto tutto, a seconda del momento».
Programmi per il dopo carriera?
«Ma l'ho appena iniziata!!! Comunque non mi vedo molto nei panni del ds, preferirei avere un'attività in proprio e dedicarmi alla famiglia, in fondo se tutto andrà bene, me ne starò in giro per i prossimi dieci anni».
E nell'immediato?
«Andare in vacanza: prima in Kenia poi tre giorni a Londra, prima di partire però saluto molto volentieri tutti i miei tifosi, che mi stupiscono ogni volta con le splendide mail di incoraggiamento che mi mandano spesso. Ciao!!!».