Un solo urlo: Showmacher - Crono e maglia. Cunego-Nibali ok
Al quarto giorno di Tour la classifica perse la sua aura di provvisorietà estrema e pose i suoi protagonisti in una griglia particolarmente attendibile, da cui ripartire in vista delle montagne. Fu allora, al quarto giorno di Tour, che la fisionomia della corsa apparve a tutti più chiara, e tutti ringraziarono la cronometro di Cholet, 30 km scarsi che avevano prodotto tali stravolgimenti nella Grande Boucle.
Ma siccome il quarto giorno di Tour era oggi e non nel 1926, possiamo smettere di usare il passato remoto e parlare, come persone civili, di Stefan Schumacher, ribattezzabile all'istante Show-Macher (colui-che-fa-spettacolo) sulla base di quel che il tedesco ha mostrato nella prova contro il tempo.
Tutti, bisogna dirlo, aspettavano Fabian Cancellara. La quota per la sua vittoria presso i bookmakers era inferiore all'indice di popolarità di Materazzi in Francia, il che è tutto dire. E invece l'ottimo Fabian ha fatto sì una prova discreta (quinto), eppure - potenza della relatività - del tutto insufficiente visto che lui è pur sempre il Campione del Mondo di specialità.
Lo svizzero si è inchinato al superbo Stefan Schumacher di oggi, un corridore non nuovo a belle prestazioni contro il tempo, e capace di rifilare al favorito 33". Siccome il capolavoro non era ancora completo, il tedesco - in testa sin dal primo intertempo - aggiunge al successo di tappa la conquista della maglia gialla, la prima della sua carriera (però è stato in rosa nel 2006), infiocchettata dalla promessa di conservare il simbolo del primato almeno fino ai Pirenei: ce la può fare.
Ma non solo Schumi: anche Kirchen, Millar e Cadel Evans hanno preceduto al traguardo Cancellara, di cui a questo punto possiamo anche smettere di parlare per occuparci degli uomini di classifica.
Kirchen chi lo capisce è bravo: è lì, la maillot jaune gli è sfuggita per appena 18", al Tour 2007 fu settimo alla fine, quest'anno terrà, non terrà, punterà il podio? Vi faremo sapere. Evans invece lo conosciamo benissimo e non ci stupisce che abbia dato distacchi di 7" a un ottimo Menchov, di 59" a Cunego (straordinaria la prova del veronese, che nella generale è ora 16esimo a 1'26" da Schumacher, e che ha fatto pure meglio del compagno Bruseghin, solitamente molto più brillante), di 1'02" a Schleck Junior, di 1'07" a Valverde (la delusione della giornata. Insieme - nel caso l'aveste dimenticato - a Cancellara).
Riccò fa rima con tracollo, 115esimo a 3'36" da Schumi: in classifica è a 4'08", quando li recupera? Forse mai, ma se anche solo ci prova, ci divertiamo. Invece Nibali è uguale a risurrezione: dopo un Giro opaco, riecco il siciliano su buoni livelli, decimo nella crono e nono nella generale. Dopo gli svarioni di ieri, un motivo di soddisfazione in casa Liquigas, visto che Vincenzino è anche a un passo dalla maglia bianca (che al momento è detenuta da Lövkvist).
Tutto sommato, comunque, e a parte Riccò che accenderà un mutuo per pagare tutto quel ritardo, i distacchi - che pure ci sono stati - non ci lasciano una classifica violentata dalla cronometro: i migliori sono tutti molto vicini, e già da SuperBesse, dopodomani, potremo disporci a dei sani faccia a faccia in montagna (tanti ce ne saranno in questo Tour!), senza stare con la mente attaccata alla prossima crono. Che ci sarà, sarà probabilmente determinante, ma verrà solo al penultimo giorno di gara, e quindi tanto vale non stare a pensarci troppo.