Crono al Gran Khan(cellara) - E tra le donne vince la Armstrong
Uno era andato fortissimo anche nella corsa in linea, tant'è che sabato ci eravamo più che sbilanciati (ma il rischio era davvero minimo) scrivendo: "La crono di mercoledì si correrà per le piazze d'onore".
L'altra era andata troppo piano, domenica, per essere vera, visto che l'americana aveva dimostrato durante la stagione di saper essere più che competitiva anche nelle corse in linea dure.
Fabian Cancellara, svizzero classe '81, e Kristin Armstrong, statunitense classe '73, sono i nuovi campioni olimpici del ciclismo su strada nella specialità a cronometro; quasi un accadimento naturale per entrambi, anche se in campo maschile era forse più scontato l'esito finale per l'oro, mentre tra le ragazze qualche dubbio in più sussisteva.
S'è corsa prima la cronometro donne, che prevedeva un giro del circuito della prova in linea per un totale di 23,5 km ed un solo rilevamento intermedio, quello posto al km 10,8 in cima alla salita.
Il primo riferimento è quello della canadese Alex Wrubleski, prima atleta a partire, che ferma le lancette a 23'35"85" all'intertempo e a 39'15"42 all'arrivo. Che non sia un gran tempo lo si capisce pochissimo dopo, visto che la russa Boyarksaya, già in evidenza nella prova in linea, abbassa il tempo della nordamericana di 2'01". E certamente la russa non è una delle favorite.
Neanche Emma Pooley parte con i favori del pronostico, ma evidentemente - dopo aver assaggiato la salita cinese domenica - oggi ha trovato la gamba e la giornata perfetta, se è vero che già qualche centinaio di metri prima del rilevamento cronometrico, riesce a passare un'atleta del calibro di Edita Pucinskaite (prova assolutamente disgraziata per l'atleta tosco-lituana: chiuderà addirittura terz'ultima a 4'03" dall'oro), facendo registrare quello che sarà il miglior parziale anche dopo il passaggio di tutte le atlete: 20'46"99, alla media di 31,187 km/h!
Lo scricciolo britannico fa davvero un gran tempo, anche se si può immaginare che la parte tra discesa e falsopiano la svantaggerà non poco. Ma gli altri passaggi delle favorite sono indicativi: Karin Thürig e la Thorburn passano a 36", la Vos a 1'02", Guderzo a 42", Arndt a 59", Zabirova a 1'01", mentre più vicine passano l'eterna Longo-Ciprelli a 24" e soprattutto Kristin Armstrong, lontana dalla britannica di appena 4".
Brava ancora Tatiana Guderzo, 6ª all'intertempo, sebbene il trend - anche per lei - sia in perdita piuttosto che in guadagno. Tutto un altro passo hanno le specialiste del tic-tac, che riescono a ribaltare (del tutto o quasi) il risultato del rilevamento in cima alla salita grazie ai lunghi rapporti ed alla potenza da sprigionare lungo la discesa-autostrada che porta all'arrivo.
La Armstrong copre i secondi 12,7 km di percorso in 14'01"15, dando 12" alla Arndt (che agguanta la 6ª piazza finale grazie a questa grande rimonta), 17" alla campionessa del mondo in carica Hanka Kupfernagel (troppo piano in salita e fuori dalla top ten), e soprattutto 27" alla Thürig e 28" alla Pooley, che pure tiene botta nonostante il fisico da scalatrice pura.
Kristin Armstrong vince dunque la prova a cronometro coprendo i 23,5 km del percorso in 34'51"72, alla media di 40,445 km/h, distanziando di 24" la britannica Pooley (che aggiunge il suo argento all'oro della connazionale Cooke - 15esima a crono - nella prova in linea) e 59" la svizzera Thürig.
4ª e staccata solo di 2" dal podio la commovente Jeannie Longo-Ciprelli, che a 49 anni suonati (ne compirà 50 il 31 ottobre prossimo) riesce a mettersi alle spalle ben 21 avversarie.
Le delusioni? Non si può definire tale il 12esimo posto di Tatiana Guderzo, che anzi è stata brava a rimanere in corsa fino al rilevamento intermedio. Per lei un distacco di 47" dal bronzo della svizzera è comunque un buon risultato.
Diverso il discorso per la Germania, rimasta all'asciutto nonostante Arndt e Kupfernagel, così come delusione sicura per l'Austria con la Soeder (tra le più forti in linea, ha concluso al 7° posto a 1'29" dalla vincitirice), la Ljungskog e la Zabirova (entrambe comunque nella top ten) e - segnatevi la data, ché succede poche volte - Marianne Vos. La fuoriclasse olandese non è riuscita a dare seguito ai grandi miglioramenti mostrati quest'anno nelle prove contro il tempo (nei Paesi Baschi sconfisse addirittura la Kupfernagel) e termina la sua prova a 2'06" dalla Armstrong, con il 14esimo posto finale; che va ad aggiungersi dunque alla già cocente delusione di domenica, con il 6° posto nella corsa in linea.
La Armstrong conquista così, dopo una prima parte decisamente positiva in Europa e non (2ª al Fiandre ed al GP de Suisse, 5ª a Montréal) ed il ritorno in patria per preparare i Giochi (preparazione condita dal successo nel Nature Valley Grand Prix e nel Cascade Classic, due corse nazionali statunitensi), l'oro olimpico dopo aver già conquistato un Campionato del Mondo sempre contro il tic-tac (Salisburgo 2006).
Che poi tra gli uomini l'oro di Cancellara è arrivato, sì, ma è arrivato con "soli" 33" di vantaggio sullo svedese Larsson (compagno di squadra alla CSC-Saxo Bank dell'elvetico), che addirittura al terzo intermedio (al km 34,6) si è concesso il lusso di stare davanti a tutti, dando al buon Fabian qualcosa come 6", con un parziale spaventoso.
A partire più forte di tutti è Alberto Contador che, in cima al primo passaggio sulla salita presente già nel percorso in linea, ferma le lancette a 17'49"53, distanziando di 18" il già brillante Larsson e addirittura di 29" il bi-campione del mondo a cronometro in carica. Fino al primo passaggio restano in corsa anche Leipheimer ed Evans, rispettivamente a 31" e 35" dallo spagnolo.
Il tratto in discesa prima dell'ultimo km conclusivo all'insù mischia, e di molto, le carte. Cancellara aveva già fatto vedere durante la prova in linea di essere più forte di tutti gli altri in questo tratto, quando da solo riuscì a recuperare qualcosa come 35" negli ultimi 4 km ai quattro battistrada. Fa più o meno lo stesso oggi, passando in testa con 30'36"62 (parziale di 12'18"21), recuperando così 45" a Contador (secondo a 16") e 37" a Larsson (terzo a 26").
Un Contador che va in evidente difficoltà, a questo punto, se è vero che non riesce a togliersi di ruota l'olandese Clement (partito 1'30" prima dello spagnolo); anzi, forse non vuole toglierselo, visto che il neo-acquisto della Rabobank, già 3° lo scorso anno al Mondiale crono di Stoccarda, gli fa delle belle scie sia in discesa sia lungo il falsopiano, facendo così perdere al madrileno meno di quanto avrebbe perso in solitudine.
Larsson percorre l'ultima salita più veloce di tutti (18'50"64), facendo 9" meglio di Evans e addirittura 30" meglio di Contador. Cancellara, a 32" nel parziale, scende in 2ª posizione a 6" dallo svedese, già protagonista a cronometro al Mondiale di Verona del 2004 (terminò 4°).
Dalla sua, come detto, Cancellara ha un'ultima parte di crono che si addice perfettamente alle caratteristiche della "locomotiva di Berna", mentre man mano che gli atleti arrivano al traguardo si intuisce come il canadese Tuft, partito per quarto nella prima batteria, abbia fatto un tempo tutt'altro che disprezzabile, tant'è che si lascia alle spalle atleti del calibro di Rogers, Zabriskie, Nibali, Karpets, Menchov e Bruseghin: alla fine sarà 7° a 2'28".
Nella lotta tra svizzero, spagnolo e svedese si inserisce, tra il terzo intertempo e l'arrivo, lo statunitense (crono dunque preclusa ad iniziali diverse dalla "s") Leipheimer, che percorre gli ultimi 12,7 km di cronometro ad ottima velocità e dimostrandosi l'unico di tenere (o quasi) il ritmo dell'indiavolato svizzero dalle origini lucane: 12'12"44 il parziale di Fabian, 24" peggio quello di Levi, con Clement a 35" (che riprende Contador, 15esimo tempo nell'ultimo tratto) e Larsson, evidentemente in affanno dopo cotanta salita, a 39"; lo svedese però, pur perdendo l'oro per 33", riesce a contenere eccome il gran ritorno dell'americano sul trespolo (le pendici di Leipheimer sono assolutamente bizzarre), che chiude 3° a 1'09", relegando Alberto Contador al 4° posto a 9" dal podio. Buone anche le prove di Cadel Evans (5° a 1'23" dallo svizzero) ed il campione olimpico di sabato Samuel Sánchez (6° a 2'25").
Gli italiani chiudono rispettivamente al 15esimo (Nibali) ed al 22esimo posto (Bruseghin), lontani circa due e tre minuti dal podio, chiudendo una prova senza infamia e senza lode, a parte l'ottimo 5° parziale del siciliano sull'ultima ascesa con 19'22"45, praticamente con lo stesso tempo di Cancellara.
La delusione più grande è sicuramente rappresentata da Stefan Schumacher, vincitore delle due cronometro al Tour de France ed arrivato in Cina con i gradi di spauracchio (ma diciamo anche di medagliato "sicuro", almeno oggi) sia per la prova su strada, sia per la prova in linea. Invece si fa riprendere già prima della fine del primo passaggio da Cancellara e chiude 13esimo a 3'13" dal neo campione olimpico.
Deludenti anche le prove dei russi Karpets e Menchov (18esimo e 20esimo), così come del lussemburghese Kirchen, 23esimo all'arrivo dopo un primo giro abbastanza buono (era 7° al passaggio sotto l'arrivo). Delusi, ma non troppo (visti i risultati di domenica), anche Rogers e Botero, rispettivamente 8° e 25esimo, mentre è apparso irriconoscibile l'argento mondiale Bodrogi; l'ungherese non è mai stato in corsa ed ha chiuso 27esimo a 5'16" da Cancellara.
Per l'elvetico l'ennesima ciliegina di una torta che si fa sempre più ricca e gustosa, visto che in una stagione come questa (1° all'Eroica, alla Tirreno, alla Sanremo, al Campionato Svizzero a cronometro e due tappe al Tour de Suisse) sembrano addirittura "negativi" i secondi posti conquistati alla Parigi-Roubaix o nella crono di Saint-Amand-Montrond al Tour de France.
Mario Casaldi