Chiamatelo Ayrton Sella - Emanuele, un bolide. CoBa: Evans
Non vince molto, Emanuele Sella, ma spesso vince al momento giusto. E qui a Sassuolo, proprio oggi, era il momento migliore per lui per tornare al successo, a otto mesi dall'ultimo Brixia Tour, in cui il vicentino lasciò un segno dei suoi. Sella ha vinto la tappa conclusiva della Settimana Coppi&Bartali, e ha potuto alzare le braccia davanti alla sua fidanzata Lara, e anche al cospetto dei nuovi sponsor della CSF, che operano in zona e hanno così assaporato l'emozione più forte ottenuta col loro fresco impegno nel ciclismo. In un'epoca in cui gli investitori scappano via, è bello pensare che chi resta o chi arriva riesca ad essere vieppiù motivato dai risultati sul campo.
A Sassuolo Sella ha vinto con un colpo a sorpresa: il Monte Gibbio aveva emesso il suo verdetto: a vincere la corsa a tappe emiliana sarebbe stato Cadel Evans, bravissimo a resistere ai ripetuti attacchi di Garzelli, indomito e deciso a non lasciare nulla di intentato. Il varesino è scattato all'inizio della salita, a 10 km dal traguardo, rispondendo a un primo affondo di Serpa. E subito Evans, capoclassifica, gli si attaccava alla ruota per fargli capire che non era il caso di insistere.
Ovviamente il capitano della Acqua&Sapone non ci pensava nemmeno a desistere, e ha continuato con le sue frustate fino in cima, ma l'unico risultato che ha ottenuto è stato di portar via un gruppetto di 5: alle sue spalle, oltre a Evans, anche Axelsson, Giunti e, con un po' di fiatone, Lloyd. Niente Nibali, che ha perso le ruote dei primi e ha scollinato insieme a Szmyd, Serpa e Mazzanti; ancora più indietro un drappello più corposo, con Morabito, Noè, Rubiano, Kiserlovski, Sella e Pozzovivo.
Gli otto chilometri di discesa fino al traguardo sono stati utili a ricompattare le file: ai 5 i primi avevano ancora 10" di margine (in vetta erano circa 15"), ai 3 tutti erano insieme. Era presumibile che i CSF, presenti in due (Sella e Pozzovivo), avrebbero architettato qualcosa: e in effetti, dopo un tentativo accennato ai 2 km da Morabito, proprio Sella è partito con grande decisione ai 1500 metri: una sparata in accelerazione che ha fatto terra bruciata alle spalle del veneto, con Garzelli che non ha potuto far altro che vincere la volata dei battuti, collezionando l'ennesimo secondo posto di una stagione che continua ad essere vagamente beffarda per il bravo Stefano (che non si è ancora ripreso dalla delusione del mancato invito al Giro).
Secondo di tappa, secondo in classifica (a 17" da Evans) Garzelli; terzo di giornata e terzo nella generale Nibali, che però non ci ha fatto lustrare gli occhi in questa Settimana Coppi&Bartali: saprà tirare fuori al Giro quello che non ha ancora esibito fin qui tra i professionisti (ovvero: un pizzico di personalità ed efficacia in più)? Tra due mesi sapremo.
La corsa se la porta a casa Evans, quindi: l'australiano lo ritroveremo subito, tra poche settimane sulle Ardenne, e poi al Tour de France, a cui si presenterà accreditato come il maggior favorito. Per la giovane corsa emiliana, tutto sommato, non è andata male: una potenziale maglia gialla ha vestito l'azzurro della Coppi&Bartali: Amici e soci (ovvero gli organizzatori) ci avrebbero messo la firma.