Benvenuti nel ciclismo - Un sabba di zombie per il Giro '08
Versione stampabileÈ nato il Giro 2008, ma qualcuno se ne è accorto? La cerimonia di presentazione della corsa rosa dovrebbe essere una festa del ciclismo, dovrebbe cercare di attrarre qualche spettatore di passaggio, dovrebbe mostrare il bello che c'è nel nostro sport, dovrebbe dovrebbe dovrebbe.
E se i dovrebbe si moltiplicano, significa che di tutto quel che dovrebbe essere fatto, non è stato fatto un bel niente.
L'ennesimo funerale per il ciclismo si è invece celebrato al Teatro degli Arcimboldi, dal primo all'ultimo minuto della tristissima cerimonia, che mentre la guardavamo avremmo voluto essere in qualsiasi altro posto della Terra.
Perché non si può parlare di ciclismo senza parlare di doping?
Perché un momento che dovrebbe essere autopromozionale deve trasformarsi in una noiosissima sequela di frasi fatte e vuote, sempre uguali a se stesse da anni e anni?
Perché per una volta questi zombie (serve citarli per nome? Erano tutti lì a officiare la cerimonia funebre) che da anni ci ammorbano l'esistenza non se ne vanno in vacanza quando la festa di un nuovo Giro che nasce dovrebbe dispiegarsi sui teleschermi di tutta Italia?
Perché dobbiamo assistere ad una celebrazione di Pantani (che diventa come sempre l'àncora di salvataggio di questo sport) nella stessa sala in cui c'è Cannavò?
Perché non si alza nemmeno una voce a prendere le distanze dal teatrino dell'autocommiserazione?
Perché stiamo sempre a piangere sul doping, al contrario degli altri sport, che pure dal problema non sono scevri?
Perché anche nel momento celebrativo dell'antico Processo alla Tappa, si parla di doping?
Perché qualche dirigente non si dedica ad un corso di base sul marketing?
Perché il sorriso e il fremito dell'attesa devono tramutarsi nel disgusto?
Perché un telespettatore del sabato dovrebbe sapere chi è McQuaid, che cosa fa, e sapere che nel ciclismo oltre al doping c'è pure una gran litigiosità?
Perché, guardando una simile sagra dell'autoflagellazione, un telespettatore del sabato dovrebbe dire "Mah, quasi quasi questo Giro me lo seguo"?
Infatti. Il telespettatore del sabato, di fronte ad una simile schifezza, scappa via a gambe levate ("Tanto dopo c'è 90° minuto").
Il problema è che così rischiano di scappar via a gambe levate anche quelli che il ciclismo lo amano ancora. Sempre con maggior fatica.