Mica volevate risultati ovvi? - Tirreno, Fernández sorpresa finale
Siccome non c'erano state abbastanza novità in questa Tirreno, per il gran finale abbiamo voluto riservarci la vittoria di Koldo Fernández de Larrea a San Benedetto del Tronto: per carità, massimo rispetto per questo 25enne basco professionista dal 2004, ma il suo nome non era propriamente in cima alla lista dei velocisti più pronosticati (e attesi) per il classico volatone che avrebbe come da tradizione chiuso la Tirreno-Adriatico 2007.
Invece una caduta ai 2 km (coinvolti Pütsep, De Kort e Pichot) ha scompigliato i ranghi e frenato decisamente Petacchi, che così ancora una volta non si presenta all'appello dello sprint, chiudendo in coda al gruppo.
Per lo spezzino una negatività in cui a volte nella vita si incappa, e che spesso viene spazzata via da un colpo di reni come quello che potrebbe avvenire in via Roma sabato: anche se, per il carattere ipocondriaco che lo contraddistingue, Petacchi non è il tipo che faccia più paura quando si presenta dimesso ad un grande appuntamento, e sinceramente il Petacchi invisibile di questi giorni tra i due mari scende di qualche posizione nella lista dei favoriti. Preparate (lettori e AleJet) le pernacchie, saremmo comunque contenti di essere smentiti.
Torniamo al vialone di San Benedetto, dove Hushovd ha preso in testa la volata, ma troppo presto, e quindi si è piantato sul più bello, mentre Napolitano non è riuscito a venir fuori con la prepotenza che gli riconoscevamo; e allora è stato Fernández a fare la voce grossa, anticipando O'Grady e Balducci e centrando la prima vittoria in carriera: ci si era avvicinato recentemente, qualche settimana fa alla Ruta del Sol; e qualcuno ricorderà i suoi discreti piazzamenti al Giro 2006 (un quinto, un ottavo e un nono posto; ecco, se la Euskaltel lo rimanda alla corsa rosa, anche il team basco potrà rischiare di presentare qualche motivo buono per esserci).
Più in generale, mentre tutti aspettavano le grandi sfide tra velocisti, i big della categoria sono stati latitanti: avevano tre traguardi e mezzo a disposizione. Nel primo è stato McEwen (che fa parte della schiera) l'unico a timbrare il cartellino, ma non vale perché l'ha fatto col colpo di genio del buco di Fred Rodriguez, quindi non abbiamo potuto valutare le forze in campo in una volata classica; nel secondo la volata nemmeno c'è stata, causa fuga, e ciò ha semmai sottolineato la mancanza di squadre (Fassa Bortolo-style) in grado di controllare e tenere cucita una corsa. Il che non è necessariamente un male, se è vero che in questo modo le gare risultano molto più avvincenti e incerte, basti pensare a una Parigi-Nizza in cui ci sono state 0 volate ma due anticipi (Nazon e Pellizotti) e due fughe riuscite (Kolobnev e Popovych) nelle frazioni in cui poteva esserci sprint.
E riallacciandoci al discorso sulla Tirreno, per completare il quadro, ricordiamo che sul secondo traguardo e mezzo (quello di Macerata) i velocisti non sono stati all'altezza delle attese (un Freire poteva fare molto di più, per dire), e sull'ultimo oggi si è imposto un outsider.
Del resto non poteva che chiudersi con un risultato sorprendente una Tirreno-Adriatico che sin dal primo giorno aveva offerto un colpo di scena dietro l'altro: oltre alla trovata estemporanea di McEwen a Civitavecchia e la fuga a lunga gittata di Arekeev a Marsciano, dobbiamo ricordare la stupenda doppietta di Riccò a Macerata e Offagna, la crono di Civitanova Alta conquistata da Schumacher in barba a specialisti ben più affermati di lui, l'arrivo in salita di San Giacomo su cui si è imposto l'altro giovanissimo Matteo Bono, prima del successo di Koldo Fernández a San Benedetto del Tronto.
In classifica è stato Klöden a imporsi, conquistando pure un altro secondino in uno sprint intermedio, e portando a 4" il vantaggio su Kirchen, secondo, con Vinokourov terzo a 13". Miglior italiano Scarponi, nono a 1'00", anche se il personaggio di questa edizione è stato senza ombra di dubbio Riccardo Riccò, due tappe vinte, dodicesimo posto nella generale a 1'31" da Klöden (e ancora: all'attacco ieri, quando ha preceduto tutti gli uomini di classifica, e pure oggi, visto che è andato un attimo in fuga per sprintare su un traguardo volante, allo scopo di difendere la maglia ciclamino della classifica a punti che gli era insidiata da Contrini).
Tutti questi discorsi si rivolgono inevitabilmente al grande appuntamento di sabato, la Milano-Sanremo. Lo stesso Riccò ha promesso battaglia, sul Poggio o dove lo riterrà più opportuno. In un periodo in cui i risultati sorprendenti, come abbiamo appena visto, si stanno ripetendo con frequenza impressionante, non fatichiamo a figurarci un'effettiva affermazione di Riccò, o anche che qualche altro coraggioso che voglia far saltare i piani dei velocisti, possa andare a dama: Petacchi, Bettini, il vincitore uscente Pozzato, tutti (per vari motivi) sottotono in questa Tirreno, sono avvisati.