Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Ma chi sei, Machiavelli? - Tirreno, colpo diabolico di McEwen

Versione stampabile

Sarebbe bello pensare che l'idea gli sia venuta giro dopo giro, e si sia rafforzata ad ognuno dei 6 passaggi da Civitavecchia che hanno preceduto l'arrivo della prima tappa della Tirreno-Adriatico 2007. Ogni volta di più che vedeva quella S, si convinceva via via che non ci poteva essere altro modo per affrontarla.
Invece lo stesso Robbie McEwen rivela che il progetto lo covava da tempo: «Mi ricordavo il finale di tappa di due anni fa, identico a oggi. E ieri sera ne ho parlato con Rodriguez». Addio tutto il romanticismo dell'improvvisazione, qui non c'è preterintenzionalità ma premeditazione: e nonostante ciò, la suggestione resta, perché a questo punto ci caliamo nel cervello dell'australiano e immaginiamo quante risate si sia fatto ad ogni tornata, quando passava dal punto x, ben sapendo che scherzetto si accingeva a giocare ai suoi amici-rivali dello sprint. Al contempo, quando hai ben chiaro nella testa un progetto da attuare, l'adrenalina sale e sale e sale man mano che ci si avvicina, senti tutta la responsabilità delle tue idee, e devi essere un drago per dominare la tensione, anzi cavalcarla, ricavarne una spinta supplementare.
Ma questo progetto, sì, c'era, ma qual era? È presto detto: visto che l'arrivo in volata era scontato, e o di riffa, o di raffa, quello sarebbe stato l'epilogo, l'australiano ha pensato bene di anticipare tutti. A 500 metri dal traguardo di Civitavecchia c'era una doppia curva, una chicane, una S, che dir si voglia: il suo compagno Fred Rodriguez aveva l'incarico di prenderla in testa, tirando fortissimo con McEwen a ruota per 100 metri, e così ha fatto. Dopodiché sì è spostato, lasciando strada al suo capitano, che, in barba al lavoro dei treni delle altre squadre (su tutte la Milram di Petacchi), si è ritrovato in vantaggio all'ingresso del toboga, ha pennellato perfettamente la doppia curva, e ha approfittato del fatto che Rodriguez, nel frattempo, aveva smesso di pedalare, frenando di fatto il gruppo intero che non lo poteva superare nel bel mezzo della chicane.
All'uscita dalla «S», ai 250 dal traguardo, MagicEwen, un genio vero del ciclismo moderno, un pazzo che rinnova sempre l'arte del magheggio, che persegue il gusto di provarci, sempre e comunque, uno dei più affascinanti personaggi del carrozzone a pedali, MagicEwen dicevamo, aveva così 30 metri su Petacchi e gli altri, che non hanno potuto far altro che immalinconirsi alla vista di quel folletto ormai imprendibile. Più di tutti s'è intristito proprio AleJet, che a un certo punto ha pure smesso di pedalare, facendosi superare da questo mondo e quell'altro. Peggio lui o peggio il treno di Stanga? Altro che Tgv, altro che Alta Velocità, qui stiamo scadendo al livello di quei regionali tanto amati dai pendolari perennemente in ritardo. Occorre correre ai ripari, perché per esempio oggi abbiamo visto il treno Milram partire, fermarsi sul più bello, spezzarsi in due tronconi, e poi provare a ripartire quando ormai i buoi erano fuggiti dalla stalla.
Petacchino assicura sul suo stato di salute, dice di sentirsi in forma, e non v'è motivo di non credergli. Ma anche lui, che diamine, un po' più di nerbo in certe situazioni in cui pare subire troppo i marosi della vita. Cresce bene invece Freire, fregato solo dalla superiore intelligenza pedalatoria del Machiavelli venuto dagli antipodi; abbiamo visto anche un Hushovd ben piantato nelle zone alte dello sprint mondiale, mentre ci spiace assai notare che Napolitano a Civitavecchia è stato come certe temperature di zone particolarmente remote: non pervenuto. (Ma ci dicono che a fine tappa il siciliano fosse molto arrabbiato: con la squadra che non l'ha supportato a dovere, o con qualche avversario reo di aver fatto qualche manovra azzardata?).

Nell'attesa di scoprirlo, possiamo dedicare qualche riga anche ad Alexandr Kolobnev, che alla Parigi-Nizza ha vinto una tappa correndo col cuore e col cervello, capendo perfettamente quando sarebbe stato il caso di liberarsi della compagnia di tre colleghi in fuga con lui dal mattino (Haussler, Vogondy e finalmente un italiano: Baldato), e ormai nel mirino del gruppo lanciato verso la volata: siccome ormai nella Corsa verso il Sole non passa giorno senza che qualcuno tenti l'anticipo, dopo Nazon e Pellizotti è stato il turno proprio del russo, che ha giocato la carta personale a 10 chilometri dalla fine e che è stato capace di tenere un margine di mezzo minuto per tutta la picchiata verso Maurs la Jolie, Jolie come il ricordo che Kolobnev serberà di questa giornata.
Il tardivo risveglio del gruppo, controllato lungamente da Liquigas e Quick Step, ha fruttato una frustrante volata per il secondo posto, ma se Bennati, uniformandosi al copione, non s'è sprecato più di tanto per vincerla (e facendolo avrebbe conquistato la maglia gialla!), di diverso avviso è stato Boonen, che si è speso fino in fondo per battere l'aretino e poi ha pure alzato le braccia sotto lo striscione: possibile che non si fosse reso conto che davanti a loro era rimasto il cavaliere solitario? Possibile, come lui stesso candidamente ammette: «Solo dopo aver rimesso le mani sul manubrio mi sono accorto che davanti c'era un corridore della Csc». E pazienza, tanto come lo stesso Tom afferma, «non ho particolare bisogno di vincere una tappa della Parigi-Nizza, i miei obiettivi sono più avanti», lo crediamo bene.
A guardare l'immediato, invece, balza all'occhio il bel traguardo di Mende dove domani Pellizotti dovrà difendere la sua leadership e dove chi avrà qualche cartuccia da sparare e anche un po' di voglia di provare a vincere la corsa francese, dovrà fare la differenza. Il divertimento non dovrebbe mancare, noi ad ogni buon conto restiamo sintonizzati.



Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano