Arrivano i nostri! - Cunego e Garzelli attaccano, Zaballa vince
Sospiro di sollievo: Cunego, Garzelli, Cioni stanno meglio di quanto non fosse evidente fino a ieri. Non nascondiamo che, a parte il varesino, che già negli ultimi giorni aveva dimostrato una discreta condizione, l'andamento della Vuelta di Cunego, sempre più discendente e malinconica, non ci faceva presagire cose troppo buone (pur permanendo in noi la speranza che tutto fosse preordinato ad un avvicinamento studiato a tavolino anche nei cali di ritmo); né Cioni, buono in avvio di Vuelta, lasciava pensare che i suoi ripetuti tracolli in salita avrebbero lasciato il posto a una ritrovata brillantezza.
Invece oggi abbiamo visto che tre delle pedine più importanti per il nostro Mondiale di domenica prossima sanno ancora attaccare, e provare a vincere, ed essere incisivi. Non conta tanto che Cunego o Garzelli o Cioni non abbiano poi vinto, forse perché incappati in un plotoncino troppo disorganizzato per impensierire il fenomenale Zaballa di giornata. Conta piuttosto che ci siano stati, che abbiano trovato motivazioni per andare ancora in fuga, in una Vuelta che ha riservato loro più tristezze che gioie, e che li ha di forza estromessi dai giochi che contano.
E comunque, anche se è sfuggito il successo parziale, quanto meno i cinque minuti che intercorrono tra i fuggitivi e il gruppo di Heras significa che Garzelli risale dalla 12a alla 9a posizione in classifica, e Cunego si arrampica dalla 21a alla 17a piazza. I distacchi dal podio restano abissali e non consentono nessun tipo di mira espansionistica su questa Vuelta, ma finire nei primi 10 e nei primi 20 è comunque meglio che restarne fuori. Tanto più che le nostre due punte sono gli unici non spagnoli tra i primi 25 della graduatoria, e questo è un risultato di tutto rispetto, come già dicevamo ieri.
Ovvio che noi siamo tutti protesi verso l'appuntamento di Verona, e che la corsa spagnola ormai ci dice poco. Per loro, invece, per i padroni di casa, tutto è ancora da scrivere: a parte la grande la prova di Constantino Zaballa, che è partito dal gruppo dei fuggitivi al km 25 (a 117 dal traguardo), ha resistito da solo attraverso cinque Gpm (tra cui il durissimo Alto de Abantos), tenendo gli inseguitori sempre a un paio di minuti di distanza, e ha vinto con merito a braccia alzate, è sempre vivo più che mai il duello di classifica.
Domani il Puerto di Navacerrada, ultimo arrivo in salita della Vuelta, è la sola occasione rimasta ad Heras per staccare Santiago Perez, secondo in classifica a 1'13", che domenica avrà dalla sua la crono conclusiva di Madrid: tutto può ancora succedere, insomma: restiamo in linea per avere le risposte.