Cunego vola sulle Alpi - Grandi Damiano e Saeco a Falzes
Damiano Cunego si riveste di rosa: con una tattica spettacolare della sua squadra, il giovane veronese stacca Popovych e  scava un grande vantaggio su tutti i migliori.
 Il momento della rivoluzione è stato a 60 chilometri dal traguardo: ne mancavano 3 alla vetta del Passo Furcia, e lì  Simoni ha piazzato uno scatto per saggiare le forze in campo. Popovych lo ha inseguito, altri hanno in qualche modo  reagito, mentre Garzelli, Pellizotti, Sella e McGee sono andati subito in affanno, e tutti i compagni di squadra della  maglia rosa hanno ceduto di schianto. A quel punto Simoni ha lanciato Cunego. "Se qualcuno lo insegue, io do la stoccata  in contropiede", ha pensato Gilberto. Ma Popovych, fedele a quanto aveva promesso, è rimasto in attesa. Nessuno ha osato  (o è riuscito ad) accodarsi a Damiano, e lui se n'è andato: troppo presto? Macché, perché lì è scattata la sublime tattica  messa a punto da Martinelli.
 Infatti davanti, in una maxifuga partita al km 21, c'erano Eddy Mazzoleni e Andrea Tonti: i due erano stati mandati in  avanscoperta proprio per fungere da appoggio agli eventuali attacchi dei capitani. E quando Cunego, dopo aver scollinato  da solo sul Furcia, si apprestava ad affrontare 40 chilometri tra discesa e pianura prima dell'ultima salita di giornata,  si è ritrovato ad avere con lui i due gregari, fermati dal ds proprio per aiutare il giovane attaccante. Mazzoleni e Tonti  (e anche Wegmann, collaboratore trovato strada facendo) hanno impresso un grande ritmo, e hanno permesso a Cunego di  aumentare fino a 3'30" il vantaggio su Popovych e compagni, e di presentarsi all'ascesa di Terento senza aver tirato un  metro.
 Simoni, forse non nella sua giornata migliore, mastica un po' amaro ("Purtroppo è successo tutto quello che pensavo", gli  è scappato di dire subito dopo il traguardo). La tattica preparata a tavolino gli si è forse rivoltata contro. I suoi  rivali di classifica hanno probabilmente sottovalutato Cunego, se è vero che Figueras ha ammesso che avrebbe potuto anche  seguire il veronese, ma non l'ha fatto perché ha pensato che mancasse troppo al traguardo, e non ha avuto la lucidità per  capire che sarebbe stata invece determinante la presenza di Mazzoleni e Tonti (e se il napoletano si fosse accodato,  avrebbe potuto fermare i suoi compagni Perez Cuapio e Baliani, anch'essi nella prima fuga, e tutti insieme avrebbero  potuto guadagnare ancora più tempo sugli inseguitori).
 Figueras ha sfogato la frustrazione per l'occasione mancata con un'attacco sulla salita di Terento che gli ha permesso di  avvantaggiarsi un po' sul resto dei migliori (a parte, chiaramente, Cunego che era davanti). Simoni non è stato a quel  punto in grado di prendere la ruota di Giuliano, e questo fatto fa pensare che effettivamente il miglior Gibo debba ancora  scendere in campo. Popovych, in un momento difficile, non ha trovato uno straccio di aiuto, né nella sua squadra, né  altrove: svanite nel nulla le voci che parlavano di possibili accordi tra Landbouwkrediet e De Nardi. Ma i capoccia del  team di Yaroslav qualcosa dovranno fare: se la Saeco ha trovato un prezioso alleato in Wegmann, altrettanto dovrà fare la  squadra di Popovych, visto che è impensabile per l'ex maglia rosa continuare a lottare da solo contro i fortissimi uomini  di Martinelli.
 Ora si riposa, si potranno ricaricare le batterie, ma per qualcuno è già troppo tardi: Belli è a 4'20", Garzelli a 4'26",  Pellizotti a 5'31": non si vede come possano rientrare in gioco. Potranno anche staccare qualche rivale che li precede, ma  non ci riusciranno con tutti, a meno che non sia in programma qualche miracolo. Infatti il bello della situazione attuale  è che Cunego è in rosa, ma se dovesse andare in crisi, Simoni sarà pronto a prenderne il testimone.
 L'unico che può sperare di contrastare il dominio della Saeco è a questo punto soltanto Popovych. Ha un minimo vantaggio  su Simoni, deve sperare di non perdere dal trentino e di guadagnare su Cunego, e ha dalla sua la tappa di giovedì, più  adatta a lui rispetto alle successive. Gli altri non paiono in grado di recitare un ruolo da protagonisti: Honchar va  regolarmente peggio dei Saeco in salita (e da qui in poi ci sarà soltanto salita), Figueras potrà anche lui far qualcosa  di buono a Fondo, giovedì, ma poi su Gavia e Mortirolo difficilmente terrà le ruote degli scalatori puri.
 E infine c'è l'incognita Simoni: sarà interessante scoprire se Gilberto rispetterà le gerarchie di squadra formatesi a  Falzes, e magari rinvierà al Tour le sue ambizioni di successo; oppure se tenterà di fare lui stesso uno scherzetto a  Cunego. Per come l'abbiamo visto finora e per come lo conosciamo (oltre che per le dichiarazioni ufficiali che ha  rilasciato: "Da adesso correrò per aiutare Cunego"), difficilmente Gibo sgarrerà. Ma si sa, le vie della Provvidenza sono  infinite, e le sorprese possono sempre arrivare. 
Marco Grassi




