Nys chiude la stagione - Grande Slam (Mondiale escluso) per il belga

A Oostmalle va in scena l'ottava prova del Trofeo GvA, ma soprattutto l'ultimo atto della stagione internazionale del cross. E se la challenge organizzata dal quotidiano di Anversa è già nelle mani di Sven Nys, l'interesse si punta sulla sfida fra lo stesso Nys e il giovane campione del mondo Niels Albert, che nelle ultime prove si sono dimostrati nettamente i più in forma.
E così è anche oggi in terra belga, sul un circuito veloce e tecnico, con alcuni passaggi al limite dell'equilibrismo, e un duro tratto in sabbia, insidioso ma nemmeno troppo pesante, grazie soprattutto al tempo clemente. Al via sono infatti le due star fiamminghe a infiammare il sempre numeroso pubblico di casa, imponendo subito un forcing notevole. Resistono solo Sven Vanthourenhout e Thijs Al, con l'olandese che regge il ritmo giusto un giro, per poi pagare lo sforzo rimbalzando indietro di gruppetto in gruppetto, fino a chiudere la corsa in tredicesima posizione, abbondantemente staccato dai migliori. Vanthourenhout invece tiene duro fino a circa metà gara, anche approfittando del marcamento fra Nys e Albert. La cosa diventa ancora più evidente quando i due restano soli al comando: allunghi, forcing e accelerazioni dell'uno e dell'altro, che però non vanno mai a buon fine, e anzi è netta l'impressione che entrambi siano praticamente allo stesso – altissimo – livello. E quando queste brevi sfuriate agonistiche si esauriscono, i due rallentano e si guardano, studiandosi come fossero pistard o stradisti che si approssimano a una volata ristretta. Questo consente agli inseguitori di restare sempre a vista: Pauwels, uscito da un gruppetto fino a quel momento tirato dal ceco Stybar, raggiunge Vanthourenhout e, nei momenti in cui i battistrada rallentano, i due sembrano avere qualche chance di rientrare. Ma ovviamente ogni accelerazione di Nys o Albert rimette le cose a posto. All'inizio dell'ultimo giro però solo 5" separano le due coppie. La tornata decisiva vede un Nys potente che impone un ritmo altissimo, cercando di mettere pressione su Albert e affaticarlo in vista della volata. Ma, proprio quando tutti aspettano lo sprint, al giovane iridato si mette di traverso il manubrio, e la caduta è inevitabile. Siamo alla terzultima curva, la corsa è decisa, e sul lungo rettilineo d'arrivo si presenta solitario Sven Nys. Per lui diciassettesima vittoria di una stagione corsa sempre ad altissimi livelli, peraltro come gli accade da una dozzina d'anni a questa parte. E un Grande Slam che unisce i successi nelle tre challenge internazionali: Coppa del Mondo, Superprestige e GvA. A cui va aggiunto il titolo nazionale, mentre resta l'unica costante pecca della gara iridata.
Albert, secondo, chiude comunque alla grande una stagione che aveva rischiato in buona parte di perdere a causa dell'incidente alla milza. Un recupero lampo che lo ha portato a vincere il Mondiale e – forse ancora più importante – a imporsi come big assoluto, degno erede di Nys e della poderosa tradizione fiamminga. E, come a Oostmalle, saranno i due belgi molto probabilmente a contendersi vittorie e fan il prossimo autunno, soprattutto se, come ha detto in alcune interviste, Lars Boom abbandonerà il cross per dedicarsi completamente alla strada. Dopo il deludente mondiale di casa l'olandese è praticamente scomparso, e anche oggi è sembrato non solo fuori forma, ma anche svogliato, lasciandosi scivolare indietro senza lottare, una volta perso il treno dei migliori, fino a un anonimo diciottesimo posto.
Il podio invece è completato da Sven Vanthourenhout, che nel finale riesce ad allungare su Pauwels. Al quinto posto troviamo invece Wellens, in una gara che è il compendio della sua stagione: partito male, riesce a rimontare con un gran finale, ma non dà mai l'impressione di potersela giocare coi primissimi. Alla soglia dei trentacinque anni è probabilmente iniziata per lui la parabola discendente. Piccolo contentino è il secondo posto nella generale del GvA, ottenuto precedendo il compagno di squadra Stybar, sesto a Oostmalle.
La corsa belga è però anche l'ultima della carriera per un commosso Richard Groenendaal, che a trentotto anni ha deciso di appendere la bici al chiodo: per lui, iridato nel 2000, tre Coppe del Mondo, due Superprestige e molti altri successi in bacheca, premiazione con tutti gli onori sul palco. Con gli altri, e con l'incertezza riguardante il futuro di Boom, l'appuntamento è al prossimo autunno.