Come Sven Nys-suno mai - Ma per il Mondiale Lars Boom c'è
Sul circuito dell'Idroscalo di Milano si è disputata l'ultima prova di una Coppa del Mondo che già aveva visto designati i vincitori della classifica generale la scorsa domenica. Così, con Sven Nys e Hanka Kupfernagel trionfatori della challenge, la gara meneghina è diventata una sorta di ultimo test in vista dei Mondiali di Hoogerheide. E, con l'avvicinarsi dell'appuntamento clou della stagione, i big hanno messo in chiaro le cose: se infatti durante gli scorsi mesi alcune prove di Coppa, del Superprestige e del GvA erano finite a illuminare il palmares di outsider e comprimari, per quanto visto all'Idroscalo pare difficile che l'iride, domenica prossima, possa sfuggire ai grandi favoriti.
Grazie al tempo clemente, appoggiato anche da un pallido sole, il terreno si presenta in ottime condizioni, anche se questo contribuisce – su un circuito veloce e tecnico – a far sì che la selezione sia minima. Per lunga parte dei dodici giri in programma in testa alla corsa viaggia infatti un gruppetto sempre piuttosto nutrito, con vari tentativi di allungo subito stoppati, e successivi rallentamenti che permettono a parecchi di rientrare. Davanti c'è la solita pattuglia belga, oltre al campione del mondo Boom e al suo compagno di squadra De Knegt, al ceco Stybar, al sorprendente francese Chainel e al nostro Marco Aurelio Fontana. Per lui una bellissima prestazione, generosa e di alto livello, che lo vede spesso protagonista in prima persona in attacchi e inseguimenti. Quanto al campione d'Italia Franzoi, una caduta verso metà gara gli fa perdere quella manciata di secondi che non riuscirà più a recuperare, terminando alla fine tredicesimo.
All'ultimo giro si presentano dunque in testa in dieci, e a quel punto i big forzano, riuscendo a guadagnare vantaggi minimi che però risulteranno decisivi. Il primo ad attaccare è Boom, che pare quasi in grado di fare il vuoto, ma Nys si riporta su di lui e, approfittando dello sganciamento di un pedale dell'olandese, allunga a sua volta. Ma il campione del mondo rientra sul belga, in quella che sembra essere la vera sfida di questa annata, e prova di nuovo ad andarsene. Alle spalle dei due Albert prima risponde con prontezza, poi cede qualcosa e si lascia passare da Stybar. Gli ultimi minuti di gara sono in pratica una sorta di lunghissimo sprint in cui i corridori buttano senza riserve sui pedali tutta la potenza che resta loro nelle gambe. Sul breve rettilineo finale si presenta in testa Boom, che però viene rimontato e passato da Nys negli ultimi metri. Appena staccati Stybar, Albert, Sven Vanthourenhout e Wellens, nell'ordine. A una decina di secondi Pauwels precede Fontana, ottavo. Per Nys si tratta dell'ennesimo successo stagionale, che gli permette di chiudere in bellezza una Coppa del Mondo dominata a livello di classifica generale, almeno dopo l'infortunio di Albert. Sul podio con lui finiscono Wellens e Stybar, abbondantemente distanziati.
In campo femminile il successo va all'olandese Daphny van den Brand, che batte in volata la tedesca Kupfernagel, che come detto già aveva matematicamente conquistato la Coppa domenica scorsa a Roubaix. Le due conducono la gara dall'inizio alla fine, e vano risulta l'inseguimento della francese Salvetat, terza al traguardo. Saranno comunque queste atlete le favorite per Hoogerheide, insieme all'americana Katherine Compton, che ha preferito saltare la trasferta italiana per rimanere ad allenarsi in Belgio. Senza sottovalutare comunque Marianne Vos – che non pare in gran forma, ma con un talento del genere non si può mai dire - la ceca Havlikova e l'altra francese Ferrier-Bruneau.
In campo maschile gli uomini da battere saranno certamente Sven Nys e Lars Boom, con Albert e Stybar subito dietro. Difficile immaginare un campione del mondo che non esca da questi quattro nomi, anche se dell'armata belga tutti sono temibili (soprattutto le zampate dei vecchi Vervecken e Wellens), il francese Mourey se trova la giornata buona è un brutto cliente per tutti, e chissà che anche i nostri Fontana e Franzoi non riescano a regalarci un risultato d'altissimo livello.