Nys impone la sua legge - Cross, al via la Coppa del Mondo
Inizia la Coppa del Mondo di ciclocross e, tanto per cambiare, è Sven Nys a imporsi. Il cannibale belga (che solo in occasione dei mondiali sembra soffrire di inappetenza) infila a Kalmthout la quarantesima vittoria in Coppa della sua straordinaria carriera, battendo in uno sprint serratissimo il giovane e sempre più solido Niels Albert, destinato a ereditare in futuro lo scettro di miglior belga della specialità.
La classica prova di Kalmthout porta però anche un paio di novità. La prima è non vedere più Sven Nys con la casacca della corazzata Rabobank, maglia che ha difeso per un decennio nel fango e nello sterrato di tutta Europa. Anche se indossa comunque il tricolore di campione nazionale belga, ora l'asso fiammingo corre sotto i colori della piccola Landbouwkrediet, dopo che gli olandesi hanno deciso di puntare sul campione del mondo Lars Boom. L'altra piacevole novità riguarda la reintroduzione della classifica generale di Coppa del Mondo, che l'anno scorso l'UCI aveva inspiegabilmente eliminato a favore di una inopinata maglia blu che contraddistingueva il leader del ranking mondiale, che certo non avrebbe mai conquistato nemmeno gli appassionati più accaniti.
La corsa, veloce e tecnica, favorita da una bella giornata di sole, parte rapida col francese Mourey (che pian piano calerà fino a chiudere undicesimo) a fare l'andatura. I dubbi maggiori si addensano proprio su Nys, caduto rovinosamente ieri a Lebbeke: sbattuta la faccia su una barriera, il campione belga ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione solo nella tarda mattinata, ma l'occhio sinistro tumefatto e i numerosi punti sul sopracciglio stanno a testimoniare la durezza dell'impatto. Ma di certo le gambe non risentono dei postumi della caduta, tanto che Nys è il primo a provare ad allungare. Sulla sua scia, Albert rilancia e si invola da solo. Per alcuni dei dieci giri in programma il campione del mondo degli under 23 guida la corsa con una manciata di secondi su Nys, e appare ormai chiaro come saranno loro due a giocarsi la vittoria. Per quanto infatti Pauwels, Aernouts e il ceco Simunek (galvanizzato dal fresco successo a Lebbeke) viaggino con non più di dieci secondi di distacco dal leader, non danno mai l'impressione di poter rientrare e impensierire seriamente i primi due. Al penultimo giro Nys rientra, e nell'ultimo Albert cerca diverse volte di staccare il più veloce compagno di fuga, senza successo. Ma la volata è tutt'altro che scontata, e Nys si impone per pochi centimetri, grazie a un colpo di reni degno di McEwen. Alle loro spalle Pauwels è terzo, a salvare il bilancio della corazzata Fidea, molto sottotono in questo inizio di stagione. Poi Simunek e Aernouts, mentre più staccati giungono Stybar, Al, un deludente Vantornout (fra i migliori in queste settimane, ma oggi mai in gara) e Wellens, per ora lontano da una buona condizione. Boom, attardato anche da problemi meccanici, è soltanto decimo, pagando uno stato di forma tutt'altro che ottimale, dopo una stagione su strada piuttosto intensa e costellata da numerose vittorie.
Quanto agli italiani, assenti Enrico Franzoi (causa matrimonio: il portacolori della Liquigas infatti si è sposato giusto ieri, e a lui vanno i nostri migliori auguri) e Marco Aurelio Fontana, ovvero i nostri rappresentanti più quotati a livello internazionale, si sapeva di andare incontro a una magra figura. Il migliore è stato Rafael Visinelli, trentatreesimo, mentre ancora più indietro sono arrivati Fabio Ursi e Stefano Boggia. Mario Bianco, che ha ottenuto qualche discreto risultato in questo primo scorcio di stagione, si è invece ritirato.
Domenica prossima comunque si replica con la seconda prova di Coppa, a Tabor, in Repubblica Ceca, altra terra di grande tradizione crossistica. Ci sarà anche Franzoi, e chissà che - insieme ai vari Albert, Vantornout, Stybar e Simunek - non riesca a dare del filo da torcere a questo poderoso Nys.