Corsivo - Lungomare Maradona; e per Pantani?

Versione stampabile

Purtroppo mi ritrovo a scrivere di Marco... Non che mi infastidisca, anzi, solo che se potessi continuare a scrivere sulle sue imprese e sulle sue vittorie, risulterebbe un impegno sicuramente più piacevole.
Come al solito mi ritornano in mente le parole dello stesso Marco, lette in occasione della sua commemorazione funebre, lui voleva "norme uguali e certe per sportivi uguali".
Vediamo se il desiderio di Marco è stato esaudito, questo però va oltre all'etica sportiva, va oltre ad ogni regola stabilita dalla morale di rispetto e sincerità del ciclismo...
Qualche mese dopo la scomparsa di Marco, la neonata Fondazione che reca il nome del campione, apre un concorso per creare una statua da dedicare al Pirata e da installare proprio nelle sua città natale, più precisamente in Piazza Marconi; dopo qualche mese di attesa si viene a sapere che la vincitrice del concorso, Emanuela Pierantozzi, tra l'altro ex campionessa di judo, ha presentato una statua di bronzo che ritrae Marco, proprio dove il ciclismo gli veniva naturale, la salita...
L'opera doveva essere pronta il 14 Febbraio, primo tristissimo anniversario della scomparsa del campione, ma casualmente un errore di assemblaggio delle parti in bronzo non fa sì che la statua possa essere installata, e si decide di aspettare e posticipare l'installazione.
Passano i mesi e quest'opera non si vede ancora, fino a maggio, quando, mentre il Giro è nel vivo, riceviamo la notizia che il monumento non può essere installato, perché il prefetto di Forlì non intende andare contro le leggi italiane: c'è infatti una norma che non permette di dedicare vie o monumenti ad un defunto, se non sono passati almeno dieci anni dalla scomparsa della persona alla quale tale monumento o via dovrebbe essere dedicato. Non è che fosse lo stesso errore di assemblaggio di febbraio?
Si apre una fittissima polemica fra tutti coloro che con tutto il cuore vogliono questo monumento al Pirata, e coloro che non vogliono in alcun modo cambiare le leggi italiane per una persona che, secondo il loro parere, non merita e mai meriterà tale monumento.
Improvvisamente tutti quanti i giornalisti si focalizzano su questa storia, ma senza dare una propria opinione, riportando solamente tutte le più inutili giustificazioni di coloro che stanno dalla parte del No, ma che pensa la gente?
Giorno 28 Maggio, finalmente possiamo vedere la statua in Piazza Marconi, infatti il prefetto, sollecitato dalle tantissime critiche, ha deciso che l'installazione può avere luogo, ma ad una condizione, che la statua non abbia un nome... scusi? Una statua all'innominato? Ecco che i tifosi si ritrovano costretti ad incassare un altro brutto colpo, uno in più, tanto oramai siamo abituati. Se non altro il monumento c'è e tutti noi sappiamo che quell'opera è per il nostro campione sfortunato.
Saremo costretti ad aspettare altri dieci anni, per leggere finalmente il nome di Marco Pantani sotto quel monumento...
24 Giugno, consulto casualmente le notizie al televideo e che cosa leggo... Il lungomare di Jesolo è stato dedicato al Pibe de Oro, Dieguito Armando Maradona.
Subito alla mia mente si affollano tutte le ingiustizie che Marco ha dovuto affrontare, soprattutto quelle dopo la sua morte, intitolazioni mai avvenute, richieste di installazioni di steli commemorative rifiutate, "perché la persona non presenta i requisiti di appartenenza al luogo necessari al fine di installare tali segni di commemorazione".
Allora mi chiedo, e rimando la domanda a tutti quanti, che cosa avrà mai a che fare Maradona col lungomare Jesolano, ci sarà mai venuto a passare le vacanze, dubito, saprà nemmeno della sua esistenza?
Purtroppo la storia di Marco Pantani, di tutte le ingiustizie che ha dovuto subire sia prima che dopo la sua scomparsa, di tutte quelle sue parole scritte frettolosamente sul passaporto, tutta la sua voglia di cambiare un mondo che va alla rovescia, e soprattutto quella sua richiesta: "norme uguali e certe per sportivi uguali", non è stata di buon esempio, e alcuni continuano ad ignorare il fatto che Marco è degno, degnissimo di avere un monumento che lo ricordi, che ricordi tutto ciò che ha passato, che ricordi la sua splendida carriera agonistica, che ricordi al mondo che è stato un italiano capace di vincere, anzi, stravincere Giro e Tour nello stesso anno...
Ma come ben sappiamo Marco è Marco, e Maradona è un'altra cosa...