Dal Tour de France arriva un'altra ottima notizia per il ciclismo italiano perché il friulano Alessandro De Marchi (Cannondale) è appena stato eletto corridore supercombattivo di questa edizione superando la concorrenza di Cyril Gautier, Martin Elmiger, Jens Voigt, Tony Martin, Blel Kadri e Luis Mate. De Marchi era stato votato come corridore più combattivo di giornata per due giorni consecutivi, nella 13a e nella 14a tappa con traguardi a Chamrousse e Risoul.
Sembra perseguitato dalla sfortuna Peter Sagan in questo Tour de France. Ha provato a vincere ogni volta che il percorso si adattava alle sue caratteristiche, ma non c'è stato niente da fare. Oggi sembrava la giornata giusta. Visto che Marcel Kittel aveva alzato bandiera bianca molto prima di avvicinarsi alla linea d'arrivo, che magari gli altri potevano essere troppo stanchi dopo le fatiche dei Pirenei, poteva essere la sua occasione per salire finalmente su quel podio tanto ambito. E invece no.
È la quarta vittoria stagionale ma, sicuramente, per Ramunas Navardauskas quella di oggi, nella 19esima tappa del Tour de France, è la più bella. Non riesce a trattenere il sorriso ai microfoni di RaiSport il ciclista lituano: «È il sogno di ogni corridore vincere una tappa al Tour de France, e naturalmente era anche il mio. Oggi è diventato realtà. Voglio ringraziare la mia squadra per il gran lavoro e, in particolare, Slagter e Bauer per il supporto nell'ultimo Gpm.
Un brivido proprio a fine tappa, a 2.9 km dalla fine. Ma Vincenzo Nibali, ancora una volta attento, ha evitato la caduta che ha coinvolto molti atleti in una curva ed è arrivato tranquillamente al traguardo: «Ormai eravamo all'arrivo, mancavano solo 3 km. Io e la mia squadra eravamo rimasti più indietro per non disturbare le squadre dei velocisti che stavano lavorando per la volata. Sono caduti davanti a me ma io non ho corso rischi», ha dichiarato ai microfoni di RaiSport subito dopo l'arrivo di Bergerac.