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Giro d'Italia 2016: Giovani talenti, battete un colpo! - Tanti nomi ma nessun vero big per la maglia bianca: in prima fila Davide Formolo | Cicloweb

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Giro d'Italia 2016: Giovani talenti, battete un colpo! - Tanti nomi ma nessun vero big per la maglia bianca: in prima fila Davide Formolo

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Davide Formolo, un giorno in maglia bianca al Catalogna: sarò di buon auspicio? @ Bettiniphoto

Tra gli uomini che lotteranno per la classifica generale sappiamo abbastanza facilmente indicare chi sono i favoriti e non ci sono neanche grossi problemi a stilare una lista dei velocisti più forti in gara: allo stesso tempo però sembra quasi impossibile fare previsioni su come andrà a finire la lotta per la maglia bianca di miglior giovane del 99° Giro d'Italia. Arriviamo da un 2015 con un Fabio Aru praticamente senza concorrenza (il secondo finì ad 1h51' di ritardo), ma anche gli anni precedenti erano sempre presenti nomi di corridori già affermati ed in grado di puntare anche ad un buon risultato assoluto come Nairo Quintana, Carlos Betancur, Rigoberto Urán o Roman Kreuziger: quest'anno gli Under 26 partono fuori dalla top10 nei pronostici ma la sorpresa è dietro l'angolo perché i nomi interessanti sono molti ed i tifosi potranno appassionarsi ad una corsa nella corsa che potrebbe essere la più incerta degli ultimi anni.

Wellens, Dombrowski e Koshevoy formano il trio dei più esperti
Nel 99° Giro d'Italia l'anno di nascita limite per entrare nelle classifiche della maglia bianca è il 1991: il "nonno" della categoria è il bielorusso Ilia Koshevoy, scalatore della Lampre-Merida che i 25 anni li ha compiuti nel mese di marzo. Koshevoy era andato bene al Tour de San Luis a gennaio e recentemente si è ben comportato al Tour of Turkey dove è arrivato quarto nella tappa regina: l'anno scorso ha debutto nei grandi giri alla Vuelta e ha sfiorato una vittoria di tappe, finendo però lontano in classifica generale, ma in questo Giro d'Italia potrebbe avere la libertà di fare la propria corsa nelle frazioni più impegnative.

Il belga Tim Wellens e lo statunitense Joe Dombrowski festeggeranno invece il compleanno proprio durante la corsa rosa a due giorni di distanza uno dall'altro. Il corridore della Lotto-Soudal finora ha dimostrato di essere molto forte e maturo per i percorsi vallonati, molto meno invece per l'alta montagna: l'assenza di grandi avversari nella categoria potrebbe spingerlo a testarsi a fondo in classifica, tutto sommato nelle gambe ha già un Giro d'Italia (nel 2014 ha fatto 2° a Montecassino e Vittorio Veneto, 9° nella cronoscalata del Grappa) ed un Tour de France.

Difficile da valutare è invece la figura di Joe Dombrowski. Il corridore della Cannondale nel 2012 vinse il GiroBio davanti niente meno che a Fabio Aru dando spettacolo sul Terminillo e sul Gavia: tra i professionisti, anche a causa di diversi problemi fisici, non è mai riuscito a confermare le attese anche se l'anno scorso ha vinto il Tour of Utah. Visti i suoi trascorsi giovanili non sarebbe una sorpresa clamorosa trovarlo in maglia bianca nelle ultime tappe, ma non ci stupirebbe nemmero una Giro anonimo e senza particolari lampi di classe.

La classe '92: c'è Davide Formolo da tenere d'occhio
L'anno scorso al debutto vinse la tappa di La Spezia e chiuse secondo tra i giovani anche se lontanissimo da Fabio Aru: Davide Formolo torna alla corsa rosa con l'obiettivo di migliorarsi e magari mettere le mani proprio sulla maglia bianca. La presenza in squadra di Rigoberto Urán potrebbe togliergli un po' di libertà o obbligarlo ad alcuni lavori di gregariato, ma tutto dipenderà da come si metterà la corsa in salita: il veronese nel 2016 ha chiuso tra i migliori 15 sia alla Volta a La Comunitat Valenciana che alla Volta a Catalunya, replicare un piazzamento simile al Giro d'Italia sarebbe già un ottimo risultato per lui.

Tra i coetanei di Formolo c'è anche il romagnolo Manuel Senni della BMC: i due si sono trovati contro molte volte tra i dilettanti sui percorsi più impegnativi, anche se Formolo è approdato al professionismo un anno prima. Senni ha le caratteristiche del corridore da gare a tappe e per la prima volta in carriera si testerà sulle tre settimane: deve crescere e fare esperienza, guai ad aspettarsi troppo da lui che in un anno e mezzo da professionista non ha ottenuto i risultati del predestinato, ma è comunque un ragazzo da tenere d'occhio in ottica futura.

Due non ancora 24enni che potrebbero provare a tenere duro in classifica sono entrambi in forza alla Etixx-QuickStep. Il lussemburghese Bob Jungels è una corridore abbastanza completo che nelle cronometro e nelle tappe può guadagnare terreno sugli altri: l'anno scorso fece un buon Tour de France con tante fughe, quest'anno ha fatto terzo alla Tirreno-Adriatico mentre la scorsa settimana ha chiuso sul podio nella prova contro il tempo del Tour de Romandie. Lo spagnolo Carlos Verona invece è più scalatore rispetto a Jungels ed ha una buona predisposizione per gli attacchi: in carriera ha disputato per due volte la Vuelta, adesso farà il suo debutto al Giro d'Italia.

Due scalatori da seguire, Sebastián Henao e Simone Petilli
Scalando ancora di un anno troviamo il colombiano Sebastián Henao, quindi in questo 2016 alla Settimana Coppi&Bartali e tra i cinque migliori giovani del Giro d'Italia sia nel 2014 (quando si fece conoscere per la prima volta) che nel 2015. L'obiettivo del Team Sky è la maglia rosa con Mikel Landa, quindi è probabile che il giovane Henao non si sprema a fondo in tutte le tappe per il risultato personale: dovesse però partire bene e vestirsi subito di bianco, allora la Sky potrebbe anche decidere di preservarlo un po' finché possibile.

Fresco 23enne è invece l'italiano Simone Petilli della Lampre-Merida, uno dei giovani azzurri più interessanti e che l'anno scorso era stato protagonista di un'ottima annata: tra gli Under 23 aveva vinto la durissima Ronde de l'Isard, aveva fatto 3° al Giro della Valle d'Aosta e poi 5° al Tour de l'Avenir, mentre in corse professionistiche a tutte gli effetti aveva colto piazzamenti importanti al Giro dell'Appennino, al Trofeo Laigueglia e al GP Costa Etruschi. Quest'anno Petilli sta andando molto bene già da inizio aprile: ha lanciato ottimi segnali dal Giro dei Paesi Baschi, è andato nuovamente forte al Giro dell'Appennino e poi si è messo in luce al Giro di Turchia guadagnandosi la convocazione per il Giro d'Italia un percorso molto adatto ad uno scalatore come lui.

I giovanissimi: il talento di Kudus, curiosità per Martínez, Ciccone speranza azzurra
Concludiamo la panoramica dei corridori in lotta per la maglia bianca del prossimo Giro d'Italia con un terzetto di giovanissimi, due classe 1994 e addirittura un ragazzo nato nel 1996. Chi ha impressionato in questi primi mesi da professionista è Giulio Ciccone, abruzzese della Bardiani-CSF che sembra essersi adattato molto velocemente alla nuova categoria, un fatto non scontato anche se si è tra i migliori protagonisti tra gli Under 23: 5° al GP Costa Etruschi, 6° alla Settimana Coppi&Bartali, tra i primi in tappe dure in Malesia e Trentino ma soprattutto due prestazioni di altissimo livello e grande generosità al servizio della squadra alla Freccia del Brabante e particolar modo all'Amstel Gold Race. Potrebbe essere addirittura il capitano per la generale della Bardiani accanto a Manuel Bongiorno.

Stessa età di Ciccone, ma una maggiore esperienza tra i professionisti, per l'eritreo Merhawi Kudus, uno dei migliori talenti africani. Lo scalatore della Dimension Data sta crescendo anno dopo anno ed i tecnici della sua squadra lo hanno subito lanciato nella mischia visto che ha già disputato una Vuelta a España e un Tour de France pur avendo appena 22 anni: alla Volta a Catalunya ha chiuso 21°, 17° invece al recente Tour de Romandie e chissà che non sia proprio lui una delle sorprese più grandi di questo Giro d'Italia, a patto di "sopravvivere" alle tante insidie che presenta il percorso, specie nella prima metà.

L'ultimo nome che facciamo è quello del colombiano Daniel Felipe Martínez che ha compiuto 20 anni lo scorso 25 aprile e che sarà proprio il corridore in gara più giovane di tutto il Giro: con la chiusura del Team Colombia è approdato alla Wilier-Southeast e all'ultimo Giro del Trentino ha chiuso al secondo posto tra i giovani, preceduto solo dal connazionale Egan Bernal.

Sebastiano Cipriani

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