Giro d'Italia 2016: Ecco le 22 squadre in corsa per la Rosa
Versione stampabileLa «Corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo» è lo slogan che RCS Sport propone da qualche anno a questa parte per presentare il suo gioiello più prezioso, giunto alla veneranda età di 99 anni. Sì, perché il Giro d'Italia 2016 sarà l'ultimo del primo secolo di vita della prova più amata dagli italiani, i quali sperano che a conquistarla sia proprio chi indossa da due stagioni il tricolore (seppur striminzito). Vincenzo Nibali è il grande favorito della vigilia per tentare di aggiungere al già ricco palmares una nuova corona. Vengono dalla Spagna le minacce più credibili, ma non si tratta di chi festeggiò un anno fa a Milano, ossia Alberto Contador (destinato ad altri lidi). Sono infatti il rampante Mikel Landa e il navigato Alejandro Valverde coloro i quali sperano di tenere nella Penisola iberica l'ambita maglia rosa. Quarto incomodo è il polacco Rafal Majka, delfino del già citato Contador, mentre da non sottovalutare i desideri (quantomeno di podio) dei colombiani Esteban Chaves e Rigoberto Urán; c'è curiosità attorno all'olandese Tom Dumoulin, che l'anno scorso seppe sorprendentemente contendere fino alla fine la Vuelta a Fabio Aru. Ed è proprio dalla terra di Johan Cruijff e Vincent van Gogh che scatterà venerdì, con una cronometro individuale ad Apeldoorn, la tre giorni nella quale saranno grandi protagonisti i velocisti: di questa tipologia di corridori vi è abbondante scelta in gruppo, sia fra gli stranieri che fra gli italiani. Dopo un giorno di riposo (e conseguente volo fino alla Calabria) la corsa attraverserà lo Stivale per poi terminare dopo tre settimane e 3463 km nella prima capitale d'Italia, la sabauda Torino.
Qui di seguito i roster completi di tutte le squadre, analizzati nel dettaglio ed aggiornati in tempo reale da qui al momento in cui, venerdì 6 maggio, il Giro d'Italia si metterà in movimento per la 99esima volta.
Ultimi aggiornamenti
5 maggio: comunicati i dorsali definitivi. Pozzovivo con l'1, Nibali con l' 11, Valverde col 121 e Landa col 181
3 maggio: modifiche per il Team Sky (c'è Nieve per Sergio Henao) e nella FDJ (fuori Pineau, dentro Sarreau). Cambi anche per Dimension Data e IAM. Ultima squadra ad ufficializzare la Cannondale
AG2R LA MONDIALE |
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IL ROSTER 1 - Domenico Pozzovivo |
L'ANALISI Non lo abbiamo visto al massimo delle sue potenzialità nelle sue ultime uscite, ma è Domenico Pozzovivo il capitano di una AG2R La Mondiale che si presenta al Giro d'Italia con una squadra competitiva soprattutto quando la strada tira all'insù. Gli esperti Hubert Dupont e soprattutto Jean-Christophe Péraud promettono infatti di restare vicini al loro capitano anche quando il gruppetto dei migliori sarà composto da pochi elementi; il secondo, che debutta in Italia a quasi 39 anni, punta ad una top 10 ed è la carta di riserva che il team si giocherà in caso di evenienza. Il romagnolo Matteo Montaguti è un battitore libero, che andrà alla ricerca di successi di tappa nelle frazioni mosse. Non avendo un velocista saranno molte le occasioni in cui i corridori savoiardi saranno in fuga: abili in questo particolare sono il tedesco Patrick Gretsch, il canadese Hugo Houle e Blel Kadri, già vincitore di tappa al Tour al termine di una lunga cavalcata. Guillaume Bonnafond e Axel Domont saranno valide spalle in salita per una squadra che fa un pensierino alla graduatoria per team. |
IL CAPITANO |
ASTANA PRO TEAM |
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IL ROSTER 11 - Vincenzo Nibali |
L'ANALISI Il Vincenzo Nibali imballato visto recentemente al Giro del Trentino non sarà, possiamo starne certi, quello che si presenterà al via del Giro d'Italia; questo perché il siciliano si schiera alla Corsa Rosa con una sola ambizione, la vittoria. Dalla sua può vantare la squadra più forte in salita, non solo sulla carta, ma anche analizzando le recenti performance dei suoi componenti: nelle altre formazioni il danese Jakob Fuglsang sarebbe il capitano unico, e non è da escludere che possa finire comunque nelle prime posizioni. L'estone Tanel Kangert e Michele Scarponi hanno già fatto vedere di essere pronti all'appuntamento rosa. Valerio Agnoli e Eros Capecchi sono tra i gregari migliori che un capitano possa desiderare per scremare il gruppo quando la strada sale. Il bellunese Davide Malacarne e il kazako Andrey Zeits saranno importanti nel controllare il plotone, così come il giovane Bakhtiyar Kozhatayev, considerato dai compagni di squadra come la mascotte (e particolarmente preso di mira dal sempre esuberante Scarponi). |
IL CAPITANO |
BARDIANI - CSF |
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IL ROSTER 21 - Stefano Pirazzi |
L'ANALISI Da Stefano Pirazzi ci si attende che faccia quanto più gli è congeniale, ovvero attaccare, attaccare, attaccare, e magari vincere, perché le qualità per farlo all'uomo di riferimento della Bardiani-CSF non mancano; e non è da escludere a priori la possibilità che il laziale possa provare a tenere in classifica. Condivide con lui i gradi di capitano Sonny Colbrelli, che cercherà la vittoria di tappa sia quando ci sarà da sprintare a ranghi compatti (dove potrà dire la sua anche Nicola Ruffoni) sia quando qualche asperità avrà effettuato una discreta selezione: potrebbe essere questo Giro d'Italia per il bresciano l'occasione per fare un ulteriore passo in avanti, dopo la già ottima prestazione all'Amstel Gold Race. Francesco Manuel Bongiorno andrà alla ricerca di qualche tappa, così come probabilmente farà anche il talentuoso Giulio Ciccone, scalatore che può buttare un occhio anche alla classifica generale (e anche a quella di miglior giovane). Dopo il successo dello scorso anno a Forlì Nicola Boem tornerà protagonista nelle fughe; presenti infine, tutti al debutto, Simone Andreetta, Mirco Maestri e Paolo Simion, con il primo adatto alle tappe mosse e gli altri due a quelle pianeggianti. |
IL CAPITANO |
BMC RACING TEAM |
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IL ROSTER 31 - Manuel Senni |
L'ANALISI Il forfait dell'ultima ora di Philippe Gilbert priva la squadra del suo uomo di riferimento; spazio dunque ai molteplici tentativi di fuga. A provare a far classifica ci sarà il colombiano Darwin Atapuma, buon arrampicatore adatto a pendenze arcigne ma che non garantisce risultati di prestigio. Tra chi sicuramente attaccherà ci sarà Alessandro De Marchi, uno che raramente sbaglia tempi ed occasioni quando si muove nelle frazioni dall'andamento (molto) mosso. Daniel Oss e Manuel Quinziato potrebbero provare ad inserirsi in qualche fuga ma saranno anche utili all'uomo veloce del team, quel Rick Zabel del quale sarà interessante rilevare la progressione del suo percorso di crescita. Gli svizzeri Silvan Dillier e Stefan Küng sono passisti di alto livello e il secondo sarà uno dei favoriti per la cronometro in terra olandese. Lo statunitense Joey Rosskopf e il romagnolo Manuel Senni, quest'ultimo chiamato a sostituire la pesante assenza belga, sono alla prima presenza alla Corsa Rosa e potranno farsi valere a supporto dei compagni o, anche loro, attaccando da lontano. |
IL CAPITANO |
CANNONDALE PRO CYCLING TEAM |
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IL ROSTER 41 - Rigoberto Urán |
L'ANALISI Per uno salito in due occasioni sul podio finale del Giro il risultato minimo non può che essere ripetere tale performance, soprattutto alla luce della controprestazione dello scorso anno. Ci riferiamo ovviamente a Rigoberto Urán, capitano di una Cannondale che schiera diversi elementi interessanti. Curiosità c'è attorno a quello che potrà fare Joe Dombrowski, un'ira di Dio tra i dilettanti in salita e non ancora fattosi vedere tra i professionisti a quel livello. L'ancora giovane Davide Formolo continuerà a provarsi quando la strada sale ma è chiamato a rappresentare un'alternativa al colombiano, facendo più di un pensiero alla maglia bianca. Moreno Moser sembra star tornando ai livelli che gli competono e può cercare la vittoria in qualche tappa; discorso che vale anche per due come Simon Clarke e Ramunas Navardauskas, dotati, soprattutto il lituano, di uno spunto veloce non indifferente. Il portoghese André Cardoso è uno scalatore regolarista da top 20 mentre Nathan Brown dovrebbe avere un ruolo da gregario più universale. Completa il roster Alberto Bettiol: il toscano esordisce in un GT al terzo anno da professionista. |
IL CAPITANO |
DIMENSION DATA |
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IL ROSTER 51 - Igor Antón |
L'ANALISI Quando era ancora una formazione Professional aveva richiesto l'invito alla Corsa Rosa, non ricevendo una risposta positiva dagli organizzatori (decisamente miopi): così la Vuelta 2014 e l'accoppiata Tour-Vuelta del 2015 sono state le prime esperienze di un team africano in un grande giro, per giunta con vittorie. È quindi al debutto in Italia la formazione sudafricana; come capofila c'è Igor Antón, spagnolo vincitore nel 2011 sullo Zoncolan, che però non avrà grandi possibilità di classifica. Meglio puntare ad un successo parziale, discorso che si può allargare anche all'esperto bielorusso Kanstantsin Siutsou, anch'egli in passato primo (nel 2009) a Bergamo. Tante fughe anche per lo spagnolo Omar Fraile (miglior scalatore alla Vuelta 2015) mentre potrebbe tenere in graduatoria l'interessantissimo eritreo Merhawi Kudus, che potrebbe anche avere sogni di gloria nella classifica riservata ai giovani. Gli sprint saranno terreno dell'unico italiano in squadra, ossia Kristian Sbaragli, che già sa come si vince in una corsa World Tour (Vuelta 2015) ma dovrà lottare con velocisti più scafati di lui. Completano la rosa i sudafricani Songezo Jim, Jay Robert Thomson, il campione nazionale Johann Van Zyl e Jaco Venter, gregari utili soprattutto in pianura. |
IL CAPITANO |
ETIXX - QUICK STEP |
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IL ROSTER 61 - Marcel Kittel |
L'ANALISI Riuscirà stavolta Marcel Kittel ad arrivare in Italia? Ogni riferimento a quanto accaduto due anni fa, col tedesco che si ritirò dopo le prime tre tappe in terra irlandese, è ovviamente voluto. In ogni caso sarà lui il faro della squadra belga, che gli mette a disposizione il bravo Fabio Sabatini nel ruolo di ultimo uomo del treno, e che organizzerà gli altri vagoni contando su Bob Jungels, Lukasz Wisniowski e Matteo Trentin, tutti e tre ovviamente liberi di tentare (con buone ambizioni) la via della fuga nelle tappe non strettamente destinate alla volata. Il co-capitano del team è Gianluca Brambilla, che all'ultima Vuelta si è disimpegnato bene e per il quale una top 20 è ampiamente alla portata. Quel che verrà di più, sarà tutto di guadagnato. Accanto all'azzurro, vedremo lavorare in salita il solido Pieter Serry e la componente latina formata da David De La Cruz e dal giovane Carlos Verona, ventitreenne i cui margini sono ancora tutti da esplorare. |
IL CAPITANO |
FDJ |
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IL ROSTER 71 - Arnaud Démare |
L'ANALISI In quella che è probabilmente la migliore annata della propria storia la FDJ punta a far bene anche al Giro d'Italia. La formazione di Marc Madiot si presenta con due capitani: per la classifica gli occhi sono puntati su Alexandre Geniez, già l'anno scorso capace di chiudere al nono posto nell'indifferenza generale. Dopo i netti miglioramenti a cronometro fatti nel corso dell'inverno non è impensabile vederlo ripetere, se non addirittura migliorare, il risultato del 2015. Per le volate torna in Italia dopo la sorprendente vittoria alla Milano-Sanremo Arnaud Démare: l'ex campione di Francia sarà uno dei nomi caldi per gli sprint e proverà a raccogliere la prima, agognata vittoria in un grande giro. Al suo fianco sarà corposo il trenino di gregari a sua disposizione: il pesce pilota è Mickaël Delage mentre l'esperto brasiliano Murilo Fischer è il deputato a portarlo su attorno agli ultimi 2000 metri. Passisti sono il lituano Ignatas Konovalovas (vincitore della crono finale di Roma nel 2009) e Olivier Le Gac, mentre il giovane Marc Sarreau, chiamato all'ultimo momento al posto di Cédric Pineau, potrà essere un'altra pedina per le volate. Completano la rosa Arnaud Courteille e Benoît Vaugrenard, due faticatori a tutto tondo. |
IL CAPITANO |
GAZPROM - RUSVELO |
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IL ROSTER 81 - Alexandr Kolobnev |
L'ANALISI La grande sorpresona che viene dall'Est: tutti erano rimasti sorpresi dalla scelta di invitare la formazione russa come quarta wildcard al posto della nostrana Androni o di altre formazioni maggiormente collaudate. Ed invece la scelta di RCS Sport ha, nel corso dei mesi, assunto un ruolo da protagonista almeno nelle gare italiane: tutto merito di Sergey Firsanov, vincitore della Coppi & Bartali e del Giro dell'Appennino nonché buon quarto al competitivo Giro del Trentino. Il trentatreenne è un'incognita a questi livelli e quale sarà il suo rendimento è impossibile dirlo; da lui ci si aspetta però una corsa consistente e coraggiosa. Il corridore di esperienza nella compagine moscovita è Alexandr Kolobnev, in passato vicino a diventare anche campione del mondo: dopo qualche mese senza bici il trentacinquenne ha accettato l'offerta della Gazprom-RusVelo e sarà un importante elemento per i compagni di squadra. Per le volate la migliore opzione è quella di Ivan Savitskiy, mentre per le salite il supporto più solido per Firsanov verrà da Alexander Foliforov. Per il resto una lunga serie di gregari come Artur Ershov, Artem Ovechkin (da non disprezzare nelle cronometro), Aleksey Rybalkin, Alexander Serov e Andrey Solomennikov. |
IL CAPITANO |
IAM CYCLING |
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IL ROSTER 91 - Heinrich Haussler |
L'ANALISI Non sarà di certo irresistibile la formazione rossocrociata che partirà da Apeldoorn: a guidare l'IAM Cycling ci proverà Matteo Pelucchi, velocista capace di vincere in prove importanti ma con le polveri bagnate in questa prima parte di stagione. Lo sprinter lombardo avrà con sé due ruote veloci australiane che lo potranno supportare nelle frazioni più piatte mentre negli sprint più accidentati potrebbero giocarsi le loro opportunità in prima persona: i due protagonisti sono Heinrich Haussler, che quest'anno ha dato dei bei segni di risveglio piazzandosi nei 10 alla Milano-Sanremo e alla Parigi-Roubaix, e Leigh Howard, vincitore della Clásica de Almería. Come gregari per le frazioni piatte saranno della partita il tedesco Roger Kluge e soprattutto l'austriaco Matthias Brändle, già detentore del record dell'ora e uomo buono per le prove contro il tempo. Per le salite e per le tappe mosse poca qualità: fra l'austricado Stefan Denifl, il norvegese Vegard Stake Laengen, lo statunitense Lawrence Warbasse e lo svizzero Marcel Wyss difficilmente si trova il nome di un futuro vincitore di tappa. |
IL CAPITANO |
LAMPRE - MERIDA |
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IL ROSTER 100 - Diego Ulissi |
L'ANALISI L'anno scorso fu un successone con ben quattro vittorie di tappa a coronare un Giro di qualità; i Lampre-Merida ci riprovano confermando le due punte di diamante e aumentando, almeno sulla carta, il livello complessivo della rosa. Il leader è Diego Ulissi, uno che ha già racimolato in quattro partecipazioni altrettanti successi: il toscano è un corridore completo, dotato per giunta di un buono spunto veloce. Per le volate la carta si chiama Sacha Modolo, capace nel 2015 di primeggiare a Jesolo e a Lugano: il veneto ha mostrato un buon colpo di pedale al Giro di Turchia e punta a battere i rivali anche nello Stivale. Ad aprirgli la strada c'è Roberto Ferrari, esempio di sprinter che ha riposto le ambizioni personali in favore del bene comune. Per le salite, più che l'eterno polacco Przemyslaw Niemiec che tenterà indubbiamente di entrare in fuga, attenzione al bielorusso Ilia Koshevoy e al lombardo Simone Petilli, neoprofessionista che ha ben impressionato nelle prime pedalate tra i grandi. Attesa per la prima al Giro dello sloveno Matej Mohoric, voracissimo talento nelle categorie giovanili ma non riconfermatosi finora tra i professionisti: ha solamente ventun'anni, ma deve iniziare a dare qualche risposta. Completano la squadra il laziale Valerio Conti, la cui crescita si è un po' fermata, e l'inossidabile Manuele Mori, uomo e soprattutto amico fidato di Ulissi. |
IL CAPITANO |
LOTTO SOUDAL |
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IL ROSTER 111 - Tim Wellens |
L'ANALISI La formazione belga si presenterà con André Greipel, velocista che vestirà probabilmente i panni di faro per le volate, come capitano: dopo un 2015 stratosferico, in questa prima parte di stagione non è riuscito a confermarsi, con sole 3 vittorie all’attivo, una delle quali di recente fattura al Giro di Turchia. Il belga Jurgen Roelandts, che potrebbe ambire a vittorie di tappa nelle frazioni mosse, dovrebbe essere l’ultimo uomo di Greipel. In ottica classifica generale, l’esperto belga Maxime Monfort è reduce dall’undicesimo posto dello scorso anno e, pur con una gara di rimessa, potrebbe puntare a migliorarsi per entrare tra i migliori 10. C’è interesse per il suo connazionale Tim Wellens, già due volte secondo di tappa nel 2014. Da allora si è specializzato come esuberante corridore da classiche. Potrebbe abbozzare un tentativo di classifica generale ma il vero obiettivo sarà quello di fare sua almeno una tappa. Il danese Lars Ytting Bak e l’australiano Adam Hansen sono gregari affidabili e duttili, con il secondo che prenderà il via nel 14esimo grande giro consecutivo, un record assoluto con i 13 precedenti tutti conclusi. A completare l’organico l’olandese Pim Lightart, un corridore completo, il belga Jelle Vanendert, cacciatore di tappe puro e in buona forma sulle Ardenne, e il suo giovane connazionale Sean de Bie, 24enne di buone speranze che potrebbe essere una delle sorprese di questo Giro. |
IL CAPITANO |
MOVISTAR TEAM |
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IL ROSTER 121 - Alejandro Valverde |
L'ANALISI Appuntamento inedito per Alejandro Valverde: il Giro d'Italia mancava nella sua lista di cose da fare prima di ritirarsi. E non è certo un appuntamento preso sottogamba dal murciano, che ha anche sacrificato parte del suo impegno sulle Ardenne per essere al top nella corsa rosa. Non ha a disposizione la migliore Movistar, concentrata più su Quintana per il Tour, ma è comunque una buona squadra quella che gli presterà servigio: l'arma segreta è il ritrovato Carlos Alberto Betancur, reduce da due successi di tappa tra Vuelta a Castilla y León e Vuelta Asturias. Ma Alejandro potrà disporre anche di Andrey Amador, sorprendente capitano nella precedente edizione, e Giovanni Visconti, anch'egli autore di un'ottima prova coronata con la conquista della maglia blu. Aggiungiamo alla rosa anche tre buoni pedalatori capaci di fare il ritmo in salita, come José Herrada, Javier Moreno Bazán, ed il più attempato Rory Sutherland, e viene fuori una squadra ben compatta attorno al suo capitano. Completano la rosa un nome utile per tirare in pianura come il giovane tedesco Jascha Sütterlin e José Joaquin Rojas, quest'ultimo magari con la licenza di disputare qualche volata. |
IL CAPITANO |
NIPPO - VINI FANTINI |
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IL ROSTER 131 - Damiano Cunego |
L'ANALISI La formazione italo-giapponese punta molto su Damiano Cunego: il veronese, anziché cercare di far classifica come avvenuto negli ultimi appuntamenti, ha già (saggiamente) dichiarato di puntare ai traguardi parziali, tornando così ad assaporare una gioia nella Corsa Rosa che manca dal lontano 2004, l'anno della sua consacrazione. Per le frazioni intermedie spazio allo sloveno Grega Bole, altro elemento di esperienza che potenzialmente può ben figurare; le volate piatte saranno invece terreno per Eduard Grosu, rumeno dalle doti non comuni ma troppo spesso incostante. In salita tre gregari come Alessandro Bisolti, Iuri Filosi (al debutto al Giro) e Gianfranco Zilioli cercheranno di azzeccare la fuga giusta. Quando si parla di fuga il nome da associare immediatamente è quello di Giacomo Berlato, che nell'anno e mezzo da professionista ha percorso in avanscoperta più km rispetto a navigati ultratrentenni. Saranno della partita anche il marchigiano Riccardo Stacchiotti e il giapponese Genki Yamamoto, altri due nomi da giocare a ripetizione nel "totofuggitivi". |
IL CAPITANO |
ORICA GREENEDGE |
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IL ROSTER 141 - Esteban Chaves |
L'ANALISI Se Esteban Chaves fosse quello ammirato nel corso della prima settimana della Vuelta 2015, non avremmo dubbi nell'indicarlo come uno degli spauracchi della startlist; fin qui ha ceduto alla distanza, ma ci sta che sia anche cresciuto (è ancora giovane, quest'anno ne ha compiuti 26) e che riesca a dire la sua anche nella temuta terza settimana, magari perdendo qualche posizione ma restando in alta classifica. Sulle Alpi conterà sull'esperienza (e la sapienza autogestionale) di veterani come Rubén Plaza e Amets Txurruka, che per una volta dovranno sacrificare la loro indole fuggitiva per riservare le gambe a fini gregaristici; ma ugualmente il colombiano rischia di restare spesso da solo: e sì, perché il resto della squadra pare fatto su misura di un velocista, che in questo caso è l'imberbe (ma fortissimo) Caleb Ewan, il quale avrà a disposizione assi dell'inseguimento come Michael Hepburn e Damien Howson (quest'ultimo migliorato in salita), treni da pianura come Sam Bewley e Svein Tuft e un ultimo uomo del calibro di Luka Mezgec (uno che le volate potrebbe farle in proprio, e non è detto che non le faccia, se il bimbo Caleb dovesse ritirarsi strada facendo). |
IL CAPITANO |
TEAM GIANT - ALPECIN |
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IL ROSTER 151 - Tom Dumoulin |
L'ANALISI Alla Vuelta dell'anno scorso impressionò per brillantezza (soprattutto nella prima metà) e tenacia (nella seconda). Il podio gli sfuggì, e non è che stavolta sembri più vicino, fatto sta che Tom Dumoulin desta tanta curiosità, e almeno per due terzi di Giro potrà essere grande protagonista, per poi presumibilmente pagare dazio sulle montagne; non che la squadra che ha intorno sia peraltro particolarmente attrezzata per le salite, se si escludono l'austriaco Georg Preidler e lo statunitense Chad Haga. Per il resto, un nugolo di passistoni capaci di menare tanto e bene soprattutto sul piano; vedremo probabilmente più spesso in fuga il belga Bert De Backer e l'olandese Albert Timmer, e più votati al ruolo di treno da inseguimento il cinese Cheng Ji, lo svedese Tobias Ludvigsson e l'olandese Tom Stamsnijder. Il tedesco Nikias Arndt è il più veloce della compagnia: non vuol dire che potrà vincere una volata, ma se tiene le tre settimane potrebbe dire la sua nelle ultime due tappe da sprint. |
IL CAPITANO |
TEAM KATUSHA |
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IL ROSTER 161 - Ilnur Zakarin |
L'ANALISI Forse la più grande scommessa del Giro 2016 risponde al nome di Ilnur Zakarin. Forte a cronometro, bravo in salita, ha dato filo da torcere ai big in brevi gare a tappe (Parigi-Nizza e Romandia), e l'anno scorso conquistò una frazione (a Imola) nella corsa rosa, oltre a dimostrare un buon fondo: se vuole fare classifica, è il momento di testarsi. Avrà a supporto i solidi Rein Taaramäe (troppo incostante per fare il capitano), Pavel Kochetkov e Egor Silin nelle tappe più dure; Vyacheslav Kuznetsov e Anton Vorobyev sanno il fatto loro quando si tratta di tirare in pianura (il secondo anche nelle cronometro), mentre Maxim Belkov ha ottime doti da attaccante, e potrebbe metterle a frutto in qualche fuga (già lo fece tre anni fa nella tappa di Firenze). Alexey Tsatevich è capace di spunti interessantissimi nei finali ondulati (seppur veloci), mentre Alexander Porsev è accreditato come lo sprinter del gruppo: vince pochissimo, ma in volata si piazza quasi sempre. |
IL CAPITANO |
TEAM LOTTONL - JUMBO |
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IL ROSTER 171 - Steven Kruijswijk |
L'ANALISI Dopo la settima posizione dello scorso anno, Steven Kruijswijk torna al Giro con l'ambizione di confermarsi in top 10. Nella prima parte di stagione non ha fatto sfracelli (come miglior risultato un 13esimo posto a cronometro alla Vuelta a Andalucía) ma nel recente Tour of Yorkshire sembra aver cambiato marcia: quinto posto nella frazione più impegnativa e nella classifica generale. La squadra, di fatto, sarà tutta a sua disposizione con tutta la sicurezza degli olandesi Bram Tankink, Maarten Tjallingii e Jos van Emden (attenzione a lui per le cronometro, potrebbe addirittura provare il colpaccio nella prima tappa). Completano l'organico l'ex saltatore con gli sci sloveno Primoz Roglic, interessante da valutare in salita per questo suo esordio in un GT, e gli olandesi Martijn Keizer e Twan Castelijns. Battitori liberi il velocista Moreno Hofland e l’azzurro Enrico Battaglin, ancora alla ricerca del primo squillo con la nuova divisa: in carriera ha già vinto due tappe al Giro e la corsa rosa si adatta alle sue caratteristiche. Ci sono arrivi adattissimi alle sue caratteristiche come Praia a Mare, Benevento, Arezzo e non solo. In definitiva, squadra costruita per un leader che non offre garanzie di risultato: potrebbero reinventarsi nelle fughe della prima ora per cercare una vittoria parziale. |
IL CAPITANO |
TEAM SKY |
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IL ROSTER 181 - Mikel Landa |
L'ANALISI L'uomo che tutti considerano il rivale numero uno di Vincenzo Nibali è Mikel Landa, uno degli scalatori più forti sulla piazza, e forse quello stilisticamente più bello da vedere; terribilmente efficace, pure. Se nel 2015 fu frenat(issim)o da ordini di scuderia (Astana) in favore di Fabio Aru, stavolta - dopo il cambio di casacca - avrà a sua disposizione un roster molto interessante. Mikel Nieve, chiamato all'ultimo al posto di Sergio Henao, sarà di fondamentale importanza per controbattere ai tanti scalatori kazaki. David López e Philip Deignan saranno gli sherpa delle Alpi, Nicolas Roche è la mezzapunta che potrà togliere al capitano tante castagne dal fuoco, Ian Boswell un gregario da non sottovalutare mentre Sebastián Henao (22 anni) è il più giovane della compagnia ma ha già fatto intravedere cose egregie in salita. Christian Knees è l'esperto uomo pronto a ogni eventualità, e per le volate Elia Viviani dovrà sbrigarsela un po' da sé, anche se in passato ha dimostrato di saperci fare anche arrangiandosi, e l'obiettivo di una nuova vittoria di tappa (dopo quella di Genova 2015) non è irraggiungibile per lui. |
IL CAPITANO |
TINKOFF |
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IL ROSTER 191 - Rafal Majka |
L'ANALISI Rafal Majka sarà giunto al livello di maturazione necessario per poter lottare da pari a pari coi favoriti del Giro? Forse sì: pagherà ancora nelle cronometro, ma in salita è un cagnaccio che promette di uscire forte la terza settimana. Ovvio che la squadra ruoti tutta intorno a lui: gli esperti Evgeny Petrov e Jesús Hernández gli saranno utili in salita, così come Pawel Poljanski, che anzi si candida al ruolo di suo erede, visto che ha già dimostrato di saperci fare abbastanza. Ivan Rovny sarà il più umile degli scudieri, Pavel Brutt avrà talvolta via libera per tentare la fuga (e rendersi utile anche in avanscoperta), Manuele Boaro e Matteo Tosatto saranno i treni da pianura: il secondo, che festeggerà le 42 primavere in corsa, sale a quota 33 grandi giri disputati, aumentando sempre più la leadership in questa graduatoria (Petacchi è fermo a 31). Per i traguardi veloci ma impegnativi (non proprio le volate, insomma), occhio all'australiano Jay McCarthy, che in gennaio al Down Under dava la paga a scattisti e finisseur molto più quotati di lui. |
IL CAPITANO |
TREK - SEGAFREDO |
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IL ROSTER 201 - Ryder Hesjedal |
L'ANALISI Dopo sei anni di assenza Fabian Cancellara torna al Giro d’Italia per la terza ed ultima apparizione della carriera nella corsa italiana. Il grande obiettivo, per lui, sarà la conquista della maglia rosa dopo la cronometro di Apeldoorn per provare a tenerla il più possibile. Nei primi 10 giorni può trovare tappe adatte per un’eventuale vittoria. Giacomo Nizzolo sarà il velocista della squadra: gli manca ancora la vittoria al Giro che però è nelle sue corde, e già nelle scorse stagioni ci è arrivato vicino con una serie di piazzamenti difficilmente eguagliabili. Sarà supportato da un ottimo treno formato dall’australiano Jack Bobridge, Eugenio Alafaci, Marco Coledan e l’olandese Boy Van Poppel. Il lussemburghese Laurent Didier potrebbe lavorare nelle prime fasi della tappa. Per quanto riguarda la classifica generale, la formazione statunitense dovrebbe puntare su Ryder Hesjedal: dopo la vittoria del 2012 il canadese non si è più espresso sugli stessi livelli ma nella terza settimana potrebbe regalare spettacolo con la solita grinta. Al suo fianco l’austriaco Riccardo Zoidl, scalatore di buon livello più adatto alle fughe che alla cura di una classifica generale da prime 10 posizioni, complice anche la poca dimestichezza con le corse di tre settimane. |
IL CAPITANO |
WILIER - SOUTHEAST |
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IL ROSTER 211 - Filippo Pozzato |
L'ANALISI Il Giro d'Italia sarà un appuntamento molto importante per la Willier-Southeast, visto che sarà la prima gara coi nuovi colori a seguito dell'ingresso della marca di biciclette originaria di Bassano del Grappa come main sponsor. Necessario dunque far bene, l'obiettivo è portare a casa una o più tappe nonostante la squadra sia giovanissima, composta per metà da neoprofessionisti e under 23 senza esperienze di GT. Il più atteso per un risultato di spicco è Jakub Mareczko, che al Giro di Turchia ha confermato di essere vicino al livello dei grandi degli sprint e nella Corsa Rosa potrebbe definitivamente sbocciare. L'alternativa più affidabile è Manuel Belletti, che al Giro ha già vinto in passato: entrambi saranno coadiuvati dall'oro europeo su pista Liam Bertazzo. Per azioni personali e fughe, invece, due sono gli uomini di riferimento: uno è ovviamente Filippo Pozzato, il quale come al solito bisognerà vedere se garantirà l'impegno necessario; l'altro è Matteo Busato, lentamente emerso negli anni e apparso anche capace di fare un minimo di classifica. Abbiamo citato gli italiani, adesso tocca agli stranieri: il colombiano Daniel Felipe Martínez e i neoprofessionisti Julen Amezqueta e Cristián Rodríguez son dentro soprattutto per fare esperienza e stringere i denti in qualche tappa alpina, nonostante qua e là abbiano già mostrato discrete capacità. Chiude i ranghi un altro uomo da fughe, l'albanese Eugert Zhupa. |
IL CAPITANO |