Scheldeprijs 2016: Kittel squaderna la quaterna al fotofinish - Volata tiratissima e vittoria del tedesco sul rimontante Cavendish. Bonifazio quinto e migliore italiano

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Marcel Kittel ha ribadito oggi, se ce ne fosse eventualmente bisogno, di essere il velocista puro più forte in circolazione: un corridore che, tranne in rari casi, porta a casa le corse idonee alla sue caratteristiche. Nella giornata odierna si è reso autore di una volata imperiale che gli ha consentito di aggiudicarsi la Scheldeprijs 2016 (la classica che si disputa sulle sponde del fiume Schelde è giunta quest'anno all'edizione numero 104), davanti ad un indomito Mark Cavendish (Dimension Data) arresosi sul filo di lana, o di ruota per meglio dire, e ad un André Greipel (Lotto Soudal) in sicura crescita rispetto alle ultime apparizioni poco brillanti.

 

Sei in fuga, il gruppo non lascia fare
Kittel inoltre porta in dote alla criticatissima Etixx la prima vittoria nelle Classiche del Nord, che aiuta a sedare le voci relative al team e alla sua condotta almeno fino all'imminente Parigi Roubaix. Il velocista tedesco è anche il primo corridore della storia ad aggiudicarsi per quattro volte il GP de l'Escaut, staccando proprio Cavendish fermo a tre successi (l'ultimo però nel 2011). In questa stagione la Scheldeprijs ha ancora una volta potuto godere di un parterre di tutto rispetto, che comprendeva oltre ai tre citati in ordine d'arrivo anche il campione del mondo Peter Sagan (Tinkoff), il vincitore dello scorso anno Alexander Kristoff (Team Katusha), oltre a due leggende del calibro di Fabian Cancellara (Trek-Segafredo) e Tom Boonen (Etixx-Quick Step).

Nella sua fase iniziale la corsa ha seguito il piano facilmente preventivabile, con la fuga di giornata che si è composta dopo nemmeno 20 Km dal via, e che comprendeva sei uomini in avanscoperta: Lieuwe Westra (Astana Pro Team), Sander Helven (Topsport Vlaanderen-Baloise), Berden De Vries (Roompot-Oranje Peloton), Steven Tronet (Fortuneo-Vital Concept), Nico Denz (AG2R La Mondiale) e Tomasz Kiendys (CCC Sprandi Polkowice); il vantaggio massimo di questo drappello sono risultati i 3'45" rilevati quando mancavano 137 km al traguardo, ma in generale le squadre dei velocisti hanno agevolmente tenuto sotto controllo la situazione per potersi giocare così lo sprint decisivo.

Team Katusha, Lotto Soudal, Tinkoff ed Etixx-Quick Step erano le formazioni meglio strutturate ed interessate a ricucire il distacco dai battistrada ed infatti, intorno ai 70 Km dalla conclusione, il gap è cominciato vertiginosamente a diminuire e a scendere progressivamente sotto i 2', a dispetto dell'insolita presenza di Cancellara e Sagan nelle retrovie del gruppo.

 

Raggiunti gli attaccanti ma altri cercano l'effetto sorpresa
Il gruppo si è ricompattato a 54 Km dal traguardo e, proprio in corrispondenza dell'ingresso nel velocissimo circuito finale, è entrato in gioco un ulteriore fattore: la pioggia, che fino a quel momento era stata davvero lieve, è improvvisamente divenuta copiosa, creando un ulteriore insidia in una corsa spesso in passato condizionata dalle cadute. Questo fattore ha creato non poco scompiglio e nervosismo in gruppo, tant'è che si sono avvicendati numerosi scatti che hanno consentito di avvantaggiarsi a Frederik Backaert (Wanty-Groupe Gobert) e Brian Van Goethem (Roompot-Oranje Peloton), con il campione belga Preben Van Hecke (Topsport Vlaanderen-Baloise), Sébastien Turgot (AG2R La Mondiale) ed Enrique Sanz (Southeast-Venezuela) al loro inseguimento.

Il gruppo non ha lasciato mai più di 40" al coraggioso tentativo, ed infatti a 35 km dal termine è avvenuto il definitivo ricongiungimento. Quando poi, in prossimità del cartello che indicava i meno 20 km, Sagan si è portato in testa al gruppo a tirare in prima persona per la sua Tinkoff è diventato lampante l'atteggiamento estremamente conservativo di alcuni big in previsione della Roubaix di domenica. con il ritiro di Ian Stannard (Team Sky) e il defilarsi di due possibili protagonisti come Sagan e Boonen.

 

Come previsto c'è la volata: Kittel precede un ottimo Cav
Gli ultimi 15 km di corsa sono stati condotti a ritmi elevatissimi dalle squadre dei favoriti: Southeast-Venezuela. Etixx-Quick Step, Cofidis, Solutions Crédits e Team Katusha su tutte hanno scandito i ritmi fino al tanto agognato arrivo allo sprint, con Cavendish che si è immediatamente posizionato sulla ruota di Kittel. Ne è venuta fuori una grandissima volata che ha consegnato la vittoria, per non oltre mezza ruota, al tedesco davanti ai coriacei Cavendish e Greipel.

Quarto si è piazzato Edward Theuns (Trek-Segafredo), mentre al quinto posto troviamo l'unico azzurro in top 10, il ligure Niccolò Bonifazio (Trek-Segafredo), che ha bruciato l'olandese Danny Van Poppel (Team Sky) affiancandosi ai grandi della specialità. Seguono nell'ordine d'arrivo il tedesco Nikias Arndt (Team Giant-Alpecin), gli olandesi Wouter Wippert (Cannondale) e Dylan Groenewegen (Team LottoNl-Jumbo) nonché il britannico Daniel McLay (Fortuneo-Vital Concept). Anche quest'anno dunque, la Scheldeprijs ha regalato un podio costellato di campioni e soprattutto ha ribadito che le Fiandre non sono solo muri e pavé.