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Vuelta al País Vasco 2016: Anvedi come rientra in ballo Landa - Il basco vince la tappa e diventa leader. Battuto Kelderman, Contador guadagna 4" su Quintana

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Mikel Landa giunge a braccia alzate ad Amurrio, sullo sfondo lo sconfitto Wilco Kelderman © Bettiniphoto

Non era cominciata con il piede giusto l'avventura di Mikel Landa con il Team Sky: complice qualche malanno di stagione e, stando ai "si dice", diversità di vedute con i preparatori della squadra in merito alla preparazione prestagionale, il basco aveva dovuto rimandare sino all'ultima settimana di marzo il debutto, avvenuto alla Settimana Internazionale Coppi & Bartali. Pur lasciando i gradi di capitano ai giovani Sebastián Henao e Gianni Moscon, lo spagnolo aveva dimostrato nella corsa italiana di avere già un buon colpo di pedale. Oggi, sulle strade a lui più care, raccoglie la prima vittoria con i nuovi colori al settimo giorno di corsa, destando anche buone impressioni in vista degli appuntamenti clou del suo 2016.

 

Quattro in fuga, ci sono Meintjes e Petilli: ma i due Lampre si staccano
Per la seconda tappa di questa edizione della Vuelta al País Vasco si va da Markina-Xemein a Baranbio; cinque i gpm, compreso quello che porta sin sul traguardo. Il meteo che attende i 158 partenti è quanto di più tipico ci sia in zona, ossia pioggia e freddo come indissolubili compagne di viaggio. Sin da subito si va all'insù, con l'Alto de San Miguel (già affrontato ieri) posto al km 7: per primo transita Nicolas Edet (Cofidis, Solutions Crédits) davanti a Davide Villella (Cannondale) e lo spagnolo Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA), che indossa la maglia a pois come miglior scalatore.

Il gruppo, in queste prime battute, vive una fase ingarbugliata, con più tronconi formatisi nella discesa; la situazione si normalizza nella fase seguente, con ancora alcuna fuga partita. L'attacco buono si registra poco dopo il km 20 con protagonisti l'austriaco Stefan Denifl (IAM Cycling), lo spagnolo Ángel Madrazo (Caja Rural-Seguros RGA), il sudafricano Louis Meintjes e l'italiano Simone Petilli, questi ultimi due corridori della Lampre-Merida. Il vantaggio che i quattro riescono ad accumulare nella prima ora di gara (percorsi 40 km) si attesta attorno ai 2'30".

Durante la seconda salita a Kruzeta (km 56), si stacca Petilli, ripreso dal plotone (che transita a 2'45") già prima dello scollinamento. Il vantaggio della fuga aumenta sempre più, arrivando al picco al km 68 quando raggiunge i 5'15". Nella fase precedente la fuga aveva momentaneamente perso un ulteriore elemento, l'altro blufucsia Louis Meintjes, riuscito però a rientrare. Dura però poco il terzetto, visto che il sudafricano si staccherà di lì a poco, venendo prima raggiunto dal gruppo e poi addirittura optando per il ritiro (decisione presa in precedenza anche dal francese dell'AG2R La Mondiale Quentin Jaurégui e in seguito dal belga della Lotto Soudal Thomas De Gendt, dal portoghese della Tinkoff Sergio Paulinho e dal kazako dell'Astana Pro Team Artyom Zakharov).

 

L'Astana controlla, Edet e Lastra litigano ancora
Il vantaggio della testa della corsa scende rapidamente poco oltre i 2'; ma la tendenza muta rapidamente, tornando a scavallare i 3' e financo i 4' ai meno 70 km. A controllare il ritmo del gruppo ci pensa l'Astana Pro Team del leader Luis León Sánchez, con l'esperto Paolo Tiralongo a far fede al proprio cognome. Leggera modifica nello svolgimento della tappa per la cancellazione dei due traguardi volanti rimanenti a causa di pericolose macchie d'olio sull'asfalto. Scelte giuste quelle dell'organizzazione, bravi ad evitare rischi inutili per dei traguardi parziali.

L'andatura del siracusano mantiene grossomodo costante il margine dei due al comando, con lievi oscillazioni nell'ordine della dozzina di secondi. Nella quarta delle cinque ascese segnalate (Mxendeika, km 127) Madrazo passa davanti a Denifl mentre dal gruppo contrattaccano i due rivali per la graduatoria degli scalatori, Nicolas Edet e Jonathan Lastra; come ieri i due si sono punzecchiati nella successiva discesa (per la cronaca, il terzo al gpm è Lastra). Il francese e lo spagnolo trascorrono anche qualche km in avanscoperta, prima di rialzarsi e lasciarsi riassorbire dal gruppo.

A cercare di diminuire il gap vanno ad aiutare gli uomini Astana i gregari dell'Orica GreenEDGE e soprattutto quelli del Team Katusha, tutti messisi in testa per permettere a Joaquim Rodríguez di lottare per il primo successo dell'anno. Ai meno 30 km si registra una caduta dello statunitense Kiel Reijnen (Trek-Segafredo), scivolato senza conseguenze sulle strisce pedonali. L'opera in cima al plotone dei corridori russi provoca l'effetto desiderato, facendo precipitare le già ridotte possibilità del duo al comando: ai meno 25 km viaggiano con 2'15", ai meno 20 km si è scesi a 1'38", ai meno 15 km si va sotto il minuto, attorno ai 50".

 

Fuga ripresa ai meno 11 km, Kelderman e Landa attaccano
Avvicinandosi all'impegnativa ultima ascesa (lunga 2.7 km al 11,7% di pendenza media) la fuga entra nel campo visivo del gruppo, venendo ripresa ai meno 11 km. Non c'è neppure un momento di rilassamento a causa del Team Sky che si incarica di aumentare improvvisamente il ritmo con Vasil Kiryienka: il risultato è l'allungamento del gruppo nel tratto di falsopiano che viene affrontato, riducendo di qualche unità il folto plotone. Oltre ai britannici anche altre formazioni sono interessate a portare all'imbocco dell'ascesa i rispettivi capitani nelle posizioni buone.

All'imbocco dell'erta conclusiva, che può vantare pendenze anche superiori al 20%, si assiste ad una fase di studio; le prime scaramucce iniziano ai meno 2200 metri con Wilco Kelderman (Team LottoNl-Jumbo) che cerca di avvantaggiarsi, subito marcato nientemeno che da Alberto Contador (Tinkoff). Una volta che anche gli altri big sono rientrati, ecco nascere un'azione più seria: il promotore è Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale), alla cui ruota si incolla Mikel Landa (Team Sky). La coppia prende qualche metro, provocando la reazione Kelderman che si produce nel secondo allungo di giornata, riuscendo ad accodarsi al duo.

Ma il terzetto ha breve vita perché Vuillermoz non è capace di mantenere il ritmo, venendo poi ripreso dal gruppo ai meno 1.3 km. Non vive una buona giornata il capoclassifica Luis León Sánchez che presto perde terreno, arrivando sul traguardo in quarantaduesima posizione a 1'25" dal vincitore. Sotto l'arco dell'ultimo km Kelderman e Landa vantano 9" di vantaggio sui primi inseguitori, fra i quali si mostra molto attivo Rui Costa (Lampre-Merida) che tenta di involarsi seguito da prima da Contador e poi dagli altri pezzi grossi.

 

Prima stagionale di Landa, bene Henao e Sánchez. Aru sedicesimo
Ai meno 400 ci prova anche uno che su questi arrivi è maestro, ossia Joaquim Rodríguez; il catalano del Team Katusha è però lontano parente, vuoi per la carta d'identità sempre meno favorevole, del dominante Purito degli anni passati. Lo spagnolo viene passato a doppia velocità dal connazionale (e più vecchio di un anno) Samuel Sánchez (BMC Racing Team), bello pimpante come da tempo non accadeva. Davanti, intanto, ci si avvia a giocarsi la vittoria in volata: ma più che sprint si tratta di allungo vincente, cosa che riesce a Mikel Landa.

Il basco ha la meglio per 1" su Kelderman conquistando la prima affermazione dell'anno e, di conseguenza, con la maglia del Team Sky. L'ex Euskaltel e Astana, pur essendo ancora in ritardo di condizione, è apparso pedalare in scioltezza: in vista del Giro d'Italia, dove sarà a capo dell'armata albionica, questa prestazione è un importante campanello d'allarme per i rivali alla conquista della maglia rosa, in primis l'ex compagno di squadra Vincenzo Nibali. Ma le note positive per la compagine diretta da Dave Brailsford proseguono con Sergio Luis Henao, capace di togliersi di ruota gli altri del gruppo e terzo arrivato, a 9" dal vincitore.

Completano la top 10 l'agile Samuel Sánchez a 9", Alberto Contador a 11", il sempre più costante francese Thibaut Pinot (FDJ) a 13" prima di un gruppetto con il portoghese Rui Costa, il colombiano Nairo Quintana (Movistar Team), non proprio amante di questi arrivi, l'olandese Robert Gesink (Team LottoNl-Jumbo) e lo svizzero Sébastien Reichenbach (FDJ), corridore sbocciato in questi mesi al team francese. Tra gli altri nomi di spicco, Rodríguez è giunto undicesimo nel gruppo con Quintana, Fabio Aru (Astana Pro Team) è sedicesimo a 22" e primo italiano, quattro posizioni e quattro secondi meglio di Fabio Felline (Trek-Segafredo), arrivato dietro al capitano Bauke Mollema e davanti a Warren Barguil (Team Giant-Alpecin).

Deludente la prestazione dell'irlandese Daniel Martin (Etixx-Quick Step), venticinquesimo a 43" così come i gemelli Yates, con Simon ventottesimo a 52" e Adam trentesimo a 58". Non ha rubato l'occhio neppure Diego Ulissi (Lampre-Merida), quarantesimo a 1'25". Complice l'arrivo a ranghi compatti di ieri e l'assenza di abbuoni, la generale rispecchia nelle posizioni e nei distacchi la graduatoria di tappa; comanda dunque Landa con 1" su Kelderman e 5" su Henao. Domani terza tappa, da Vitoria a Lesaka, 193 km con tre gpm ma con un probabile arrivo allo sprint di un gruppo non eccessivamente ristretto.

Alberto Vigonesi

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