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Vuelta al País Vasco 2016: Ben otto salite ma decide la discesa - Luisle Sánchez anticipa e batte Dani Navarro, buon quarto posto per Fabio Felline

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Luis León Sánchez batte Daniel Navarro nella prima tappa © Diariovasco

In una Vuelta al País Vasco che continua ad inserire nel suo percorso un numero sempre maggiore di salite dalle pendenze estreme sembra quasi un paradosso che la prima tappa si decida invece in discesa: a trionfare sul traguardo di Markina-Xemein è stato infatti Luis León Sánchez che ha approfittato della picchiata dall'Alto de San Miguel-Aiastia per dare un grosso dispiacere al gruppo ed a quelle ruote veloci che erano riuscite a tenere duro dopo otto gran premi della montagna. Per il 32enne murciano dell'Astana si tratta del secondo successo in stagione dopo una tappa alla Volta ao Algarve: un'annata iniziata decisamente con il piglio giusto visto che è arrivato anche secondo alla Volta a la Comunitat Valenciana, quarto alla Vuelta a Murcia, lanciandosi anche nella mischia alla Milano-Sanremo dove addirittura ha sfiorato la top10; una buona notizia per Vincenzo Nibali e Fabio Aru che nelle gare che contano potranno avere al loro fianco un uomo forte ed in fiducia come forse non gli capitava da anni.

Brambilla in fuga ma Orica e Tinkoff non lasciano spazio
Nonostante la tappa fosse ricca di salite con da classico copione basco, nessuna di questa presentava pendenze particolarmente selettive e per questo motivo la responsabilità della corsa oggi è caduta principalmente sugli uomini della Orica-GreenEDGE che avevano in Michael Albasini e Simon Gerrans due possibili favoriti di giornata. Dopo una ventina di chilometri di gara e un gran premio della montagna è partita la fuga buona e sono stati proprio i portacolori della formazione australiana a mettersi in testa al gruppo al dettare il ritmo affiancati dalle maglie giallo fluo della Tinkoff: davanti intanto Gianluca Brambilla (Etixx), Nicolas Edet (Cofidis), Marcel Wyss (IAM) e Jonathan Lastra (Caja Rural) non sono praticamente mai riusciti a guadagnare più di due minuti e mezzo di vantaggio sugli inseguitori tanto che il corridore italiano s'è fatto riassorbire poco oltre metà gara per salvare la gamba per occasioni migliori.

Ai meno 30 contrattacca Cataldo
Rimasti davanti in tre, per i fuggitivi la situazione non è migliorata particolarmente: Edet e Lastra si sono fatti la guerra su ogni traguardo intermedio ma alla fine sono riusciti a dividersi la posta in palio con il francese della Cofidis leader degli sprint ed il giovane spagnolo della Caja Rural al debutto nel World Tour leader dei gran premi della montagna. La loro azione si è spenta al chilometro 114, a 30 dall'arrivo, sulle rampe della salita di prima categoria di Ixua proprio in corrispondenza dell'attacco di Dario Cataldo: l'abruzzese è uscito secco da gruppo sull'ascesa più impegnativa di giornata e con un ritmo regolare ma molto elevato ha tirato dritto senza dare possibilità di rientrare ai tanti contrattaccanti, compresi gli italiani Giovanni Visconti, Simone Petilli, Matteo Montaguti e Davide Villella.

Breve sfuriata di Contador sull'ultima salita
Nella discesa verso Elgoibar, Dario Cataldo ha proseguito la propria azione portando il proprio vantaggio sul gruppo fino a 30", con Orica e Tinkoff intente a lavorare per chiudere questo gap: sull'ultima salita della tappa, l'Alto de San Miguel-Aiastia che i corridori avevano già affrontato in precedenza, l'azione dei gemelli Adam e Simon Yates ha spento i sogni di gloria di Cataldo ed in contropiede sono partiti Robert Gesink e Daniel Navarro quando all'arrivo mancavano dieci chilometri esatti. Lo spagnolo della Cofidis, però, ci ha messo poco a lasciare sul posto lo scalatore olandese ed a lanciarsi tutto solo in testa alla corsa: a poche centinaia di metri dal gpm si è addirittura scatenata un po' di bagarre tra i big con un allungo di Alberto Contador fatto soprattutto per prendere in testa l'impegnativa discesa ma che ha avuto l'effetto di allungare e frazionare il plotone.

Capolavoro Sánchez in discesa, Navarro è battuto
Nonostante il forcing del suo ex capitano, Daniel Navarro è riuscito a scollinare davanti e ad approcciare la discesa con un piccolo margine di vantaggio. È stato a questo punto che dal gruppo inseguitore è uscito Luis León Sánchez pennellando traiettorie perfette: il murciano dell'Astana si è velocemente portato sul connazionale e poi è passato a condurre il ritmo approfittando di un lungo di Navarro in curva che è riuscito comunque a riprendere subito la scia. In questa fase di corsa il gruppo non è riuscito ad organizzare un grande inseguimento nei confronti del duo di testa per diversi motivi: un po' per la discesa tortuosa, un po' per il duro lavoro per tenere a bada la fuga e chiudere su Cataldo (tattica pianificata dell'Astana?), un po' per la sfuriata di Contador, ma è qui che la corsa si è decisa.

Dal termine della discesa all'arrivo non c'erano che un paio di chilometri e consapevoli della possibilità di giocarsi la tappa Luis León Sánchez e Dani Navarro hanno continuato a spingere praticamente fino agli ultimi 800 metri: solo qui il corridore della Cofidis si è messo in scia per provare a ribaltare un pronostico che lo vedeva battuto ma anche così non è bastato perché lo sprint ha premiano l'uomo dell'Astana anche se per un margine non particolarmente ampio. Luis León Sánchez ha conquistato così anche la prima maglia di leader di questo Giro dei Paesi Baschi ma in classifica non ha guadagnato nulla: nel finale il gruppo ha rimontato abbastanza da essere classificato con lo stesso tempo dei primi due e l'organizzazione non ha neanche previsto abbuoni per i primi tre al traguardo.

Gerrans chiude terzo, bravo Felline
Il rimpianto più grande rimane quindi alla Orica-GreenEDGE che dopo aver lavorato tutto il giorno riesce nel suo obiettivo di vincere la volata di gruppo con Simon Gerrans, ma questa è valsa solo per il terzo gradino del podio. Bravo il piemontese Fabio Felline della Trek-Segafredo che è riuscito a tenere duro in salita per poi andare a cogliere una buona quarta posizione nello sprint con l'australiano Simon Clarke quinto. Nel primo gruppo, composto da una cinquantina di unità, oltre a tutti i principali favoriti troviamo anche sei italiani: oltre a Felline c'erano infatti anche Fabio Aru, Diego Ulissi, Giovanni Visconti, Valerio Conti e Gianluca Brambilla, capace di resistere dopo i chilometri passati in fuga.

Domani la Vuelta al País Vasco propone un arrivo in salita inedito sull'Alto de Garrastatxu, un rampa nell'abitato di Barambio, una piccola frazione di Amurrio: il muro finale misura 2700 metri con una pendenza media dell'11.6% e tutto si giocherà qui visto che nei chilometri precedenti non ci sarà il terreno per fare selezione. Sarà il primo scontro tra gli uomini di classifica: serviranno condizione, forza ed esplosività e capiremo chi realmente potrà lottare per il successo nella corsa basca.

Sebastiano Cipriani

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