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Giro delle Fiandre WE 2016: Lizzie partecipa alla festa degli iridati - Come Sagan, Armitstead vince da Campionessa del Mondo. Elisa Longo Borghini è quinta | Cicloweb

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Giro delle Fiandre WE 2016: Lizzie partecipa alla festa degli iridati - Come Sagan, Armitstead vince da Campionessa del Mondo. Elisa Longo Borghini è quinta

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Testa a testa Armitstead-Johansson: la spunta Lizzie per pochi centimetri © Bettiniphoto

Una a te e una a me, Elizabeth Armitstead e Chantal Blaak da brave compagne di squadre continuano a spartirsi in modo equo e regolare le vittorie nella prima edizione del Women's World Tour: eravamo partiti con la campionessa del mondo in carica trionfatrice della Strade Bianche nel primo weekend di marzo, poi è toccato alla Blaak in casa alla Ronde Van Drenthe, quindi riecco la fortissima britannica a braccia alzate a Cittiglio e ancora l'olandese alla Gent-Wevelgem, quest'alternanza ha portato quindi oggi Elizabeth Armitstead a conquistare il primo Giro delle Fiandre della sua carriera.

La 27enne inglese di Otley negli due ultimi anni è cresciuta molto e ha iniziato a mietere vittorie di prestigio con continuità sempre maggiore: con questo avvio di stagione in maglia iridata, però, Armitstead sembra entrata in nuova dimensione ed in attesa di rivedere Marianne Vos ai nastri di partenza anche delle gare che contano, è lei a giocare il ruolo di cannibale e ad offrire occasioni alle proprie compagne della Boels-Dolmans grazie alla sola presenza. Se contiamo lo straordinario finale di stagione 2015, Elizabeth Armitstead ha vinto sei delle ultime otto gare disputate, numeri impressionanti per questa ragazza che non ha alle sue spalle un preparatore ma che pianifica gli allenamenti e analizza i dati da sola già da diversi anni.

Tanti scatti in avvio, poi fuga solitaria di Thalita De Jong
Per la prima volta gli organizzatori del Giro delle Fiandre hanno predisposto una trasmissione in diretta e anche in Italia grazie alla Rai e ad un ottimo rimpallo con la gara maschile gli appassionati hanno potuto gustarsi una corsa molto entusiasmante. Con 175 atlete al via in rappresentanza di 30 squadre, la gara fin dai primi chilometri è stata ricca di scatti e purtroppo anche di cadute: tra le altre in evidenza in testa anche la romagnola Dalia Muccioli, ma la prima fuga vera è stata quella dell'olandese Thalita De Jong che si è avvattagiata dopo il lungo tratto di pavé della Paddestraat.

La 22enne della RaboLiv, campionessa del mondo di ciclocross in carica, ha guadagnato subito diversi secondi su un gruppo da cui era uscita all'inseguimento Iris Slappendel che però non è riuscita a rientrate sulla fuggitiva solitaria: De Jong ha toccato un vantaggio massimo di circa 45" ed è transistata in testa sul Leberg, sul Berendries e sul Valkenberg dove il ricongiungimento con le inseguitrici sembrava ormai imminente. De Jong invece ha tenuto duro, ha rilanciato l'azione e si è arresa solamente sulla rampe del Kaperij al chilometro 100 di gara, a 41 dalla conclusione.

Sul Kanarieberg esplode la corsa
A questo punto il gruppo principale era ancora forte di un centinaio di atlete ma sul Kanarieberg è finalmente esplosa la corsa: un bel forcing di Pauline Ferrand-Prévot ha spezzato il gruppo in più tronconi e sono le prime 25 atlete sono riuscite a ricompattarsi prima di andare ad affrontare i decisivi passaggi sull'Oude Kwaremont e sul Paterberg. Proprio sul primo dei due muri chiave s'è vista in azione l'ossolana Elisa Longo Borghini che pur non essendo al top della condizione dopo qualche malanno nelle scorse settimane (è stata costretta a saltare il Trofeo Binda) ha fatto di tutto per provare a replicare la vittoria di un anno fa: in scia dell'italiana della Wiggle High5 si è però prontamente portata l'iridata Lizzie Armitstead mentre il gruppetto di testa si assottigliava sempre di più.

Dopo l'Oude Kwaremont l'attacco decisivo
Ancora una volta è il falsopiano in cima al Vecchio Kwaremont a fare più male delle arcigne pendenze della prima parte del muro: è bastato infatti un attimo di rilassamento con l'acido lattico a mille che Emma Johansson ed Elizabeth Armitstead ne hanno subito approfittato per attaccare. Con Anna Van der Breggen che aveva appena perso contatto in salita la reazione della RaboLiv non è stata immediata e tra le altre formazioni solo la Lotto Soudal e la Orica-AIS avevano più di un'atleta nel gruppetto per azzardare un inseguimento: questi momenti di esitazioni sono stati fatali perché è qui che Johansson e Armitstead hanno scavato quei 15" di vantaggio che sono poi rimasti costanti praticamente fino all'ultimo chilometro.

Sul Paterberg infatti la situazione di corsa non ha visto stravolgimenti visto che le due battistrada hanno continuato a procedere di comune accordo e anche tra le inseguitrici c'è stata solo un po' di selezione da dietro ma nessuno scatto convinto per provare a rientrare sulla testa. Negli ultimi 13 chilometri per Armitstead e Johansson sono riuscite ad amministrare abbastanza agevolmente il loro vantaggio grazie ad una formidabile copertura delle rispettive compagne di squadre nel gruppetto dietro: per la Wiggle High5 c'era la nostra Elisa Longo Borghini, la dominante Boels-Dolmans invece aveva ben tre atlete pronte a rompere i cambi per favorire l'azione della propria leader Lizzie Armitstead.

Gran testa a testa in volata: la spunta Armitstead
Dopo essere andate a lungo di comune accordo, all'ultimo chilometro sono iniziati i giochi tattici tra le due atlete al comando: sentendosi battuta in volata, e sulla carta lo era, Emma Johansson si è messa in scia a Lizzie Armitstead e da lì non si è mossa fino al momento di lanciare lo sprint, tenendo comunque sempre un occhio anche dietro per controllare la distanza della inseguitrici. Per tutta la volata Armitstead e Johansson sono rimaste affiancate in un appassionante testa a testa sul filo dei centimetri e sulla linea d'arrivo la britannica è riuscita a precedere la rivale svedese per meno di mezza ruota.

Nella volata per il terzo gradino del podio a fare la voce grossa è stata ancora una volta la Boels-Dolmans che ha scatenato le sue atlete rimaste coperte per tutti gli ultimi chilometri: la leader del Women's World Tour Chantal Blaak è andata prendersi la terza posizione, Megan Guarnier ha chiuso quarta, Ellen Van Dijk invece è finita sesta. In mezzo a loro si è piazzata quinta una combattiva Elisa Longo Borghini che ora può guardare con fiducia ai prossimi appuntamenti e chissà se alla ripresa del Women's World Tour il prossimo 20 aprile con la Freccia Vallone non ci sia anche lei in lotta per qualcosa di grande.

Male Van der Breggen, in crescita Rossella Ratto
Il resto del gruppetto inseguitore, che ha occupato tutte le altre posizioni della top10 di giornata, era composto da Annemiek Van Vleuten, Pauline Ferrand-Prévot, Claudia Lichtenberg e Katarzyna Niewiadoma in quest'ordine al traguardo. Tra le altre azzurre va registrata la bella prova di Rossella Ratto, rimasta con le migliori fino al Paterberg e poi 13esima a 59" dalla vincitrice. Nello stesso gruppetto di Anna Van der Breggen e Lisa Brennauer, a 2'03" da Armitstead, sono arrivate invece Elena Cecchini e Maria Giulia Confalonieri che portano a casa una buona top20 ed una manciata di punti nel ranking UCI.

Sebastiano Cipriani

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