Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro delle Fiandre 2016: Fabian, una vagonata carica di rimpianti - Pagelle: Cancellara spreca, Erviti ottimo, disastro Pozzato

Versione stampabile

Fabian Cancellara taglia il traguardo mestamente, salutando il pubblico di tanti trionfi © Bettiniphoto

Peter Sagan - 10 e lode
Grande, grande, grande. Una vittoria da lucciconi, colta con una naturalezza disarmante, costruita su una migliorata consapevolezza tattica, sostanziatasi in un finale palpitante. Favorita dall'errore di valutazione di Cancellara sull'attacco con Kwiatkowski e Vanmarcke, ma perseguita con l'intima coscienza di essere comunque il più forte oggi. E l'impennata al traguardo e le parole spese subito dopo spiegano - insieme alla sua prestazione generosa e volitiva - come mai lo slovacco sia il corridore più amato.

 

Fabian Cancellara - 6
Uno spreco di proporzioni immani. Non riuscire a vincere la Ronde con le gambe che si ritrovava è uno smacco difficilmente digeribile. Si lascia sfuggire sotto il naso l'azione buona, come un pivello che ignora quanto possa essere forte una combo Kwiatkowski-Sagan-Vanmarcke. Di chi temeva il contropiede, dato che i più forti erano comunque davanti? Nessuno, nel suo gruppetto, avrebbe potuto imbastire una replica vincente se anche quell'azione non fosse andata a buon fine. Orgoglioso nel finale, ma ammirare il suo recupero sul Kwaremont e poi ritrovarne l'autore al secondo posto sul podio sa di beffa. Ha l'obbligo di voltare subito pagina, la Roubaix lo aspetta.

 

Sep Vanmarcke - 7.5
Paga il consueto scotto con le avversità (che un po' si cerca) nella prima metà della corsa, poi si erge a protagonista attaccando sul Taaienberg e poi ribattendo all'affondo di Kwiatko&Peto. Non si tira indietro quando la situazione si fa incandescente tra Kwaremont e Paterberg, e nel finale corre sulle ruote di Cancellara per salvare un podio comunque meritato. Quando riuscirà a non restare invischiato in due scivoloni e un paio di guai meccanici a corsa, potrà puntare ancora più in alto.

 

Tom Boonen - 4
Non ce n'è, spiace dirlo ma il grande Tommeke è a distanze siderali dalla versione migliore di sé. Tiene un po' incatenata la Etixx alle sue problematiche, non riesce mai a essere efficace, e alla fine non ha più neanche la voglia di cercare una top qualcosa. Si sfila sul rettilineo finale a testa bassa, e abbiamo il timore che questa sia una metafora di questa fase declinante di una carriera straordinaria.

 

Alexander Kristoff - 6
Ottiene il massimo che può, ovvero vince la volata del gruppetto, il che significa quarto posto, risultato non certo disprezzabile; ma poco significativo per uno che lo scorso anno questa corsa la vinceva in maniera imperiosa. Guai fisici, una condizione non perfetta, e comunque va apprezzata la volontà di non lasciarsi andare alla deriva.

 

Michal Kwiatkowski - 5
Il motore degli eventi, dà il la all'azione decisiva e poi scompare sull'Oude Kwaremont. Tatticamente è un mostro, ormai ciò gli viene riconosciuto a livello universale; ma a volte presume troppo da se stesso, altra spiegazione non ci viene per definire la sua improvvisa eclissi.

 

Matteo Trentin - 5.5
È vero che deve lavorare come un mulo, a tratti, ma vederlo sullo sfondo del duo Sagan-Kwiatkowski, mentre Vanmarcke sta chiudendo su di loro, e lui invece non ci riesce e rincula malamente, suggerisce che il suo livello sia ancora a qualche lunghezza dai top rider della scena fiamminga. Può inserirsi bene in azioni dalla media distanza (l'ha fatto sul Taaienberg), ma quando il gioco si fa duro lui resta a guardare. Il salto di qualità non è compiuto, ce ne dogliamo e lo aspettiamo per il 2017.

 

Daniel Oss - 5
Di nuovo gli si presenta l'occasione di essere capitano unico di una squadra che perde abbastanza presto il proprio faro (Van Avermaet). E di nuovo, come ad Harelbeke, si perde nel momento di dare una spallata al ruolo di gregario. Miglior italiano al traguardo, ma solo 16esimo: non c'è consolazione in questo risultato.

 

Imanol Erviti - 8.5
Vivere una carriera all'ombra di qualsiasi capitano da grandi giri, e poi accorgersi a 32 anni suonati che forse in una realtà parallela avrebbe potuto essere lui l'erede del mitico Van der Flecha. Settimo alla fine dopo quasi 200 km di fuga e dopo aver resistito in maniera più che decente alle sfuriate di questo e quello sui vari muri del finale. Oggi sarà contento della sua prestazione, ma domani ha il permesso di annegare in una sana sbronza il rimpianto di una carriera andata così.

 

Dimitri Claeys - 7
Entra in scena a 80 km dalla fine, si riporta sulla fuga, poi salva la gamba per una top ten da dedicare allo sfortunato compagno di squadra Antoine Demoitié. È il risultato della maturità, in futuro dovrà ripartire da qui.

 

Luke Rowe - 6.5
Forse il migliore degli "altri", ovvero di quelli che non sono entrati nelle azioni principali ma che hanno sempre dato l'impressione di essere lì, pronti a scatenarsi prima o poi. Quinto al traguardo, un pensiero alla prossima Roubaix e comunque la consapevolezza di avere ancora tanto tempo davanti per mettere a frutto queste esperienze.

 

Oscar Gatto - 7
Quando sul Taaienberg va ad accodarsi all'attacco di Vanmarcke, e poi dopo il muro si trova impegnato a contribuire all'inseguimento del drappello col capitano Sagan nei confronti dei battistrada, qualcuno dal pubblico esclama: "Un Tinkoff con Peter nei 40 km finali di una Monumento???". Proprio così. Bella prestazione, resa memorabile dalla superba finalizzazione del Campione del Mondo.

 

Niki Terpstra - 6
Sul Kwaremont emerge bene quasi quanto Cancellara, poi si perde Fabian sul Paterberg ma è indubitabile che oggi lo svizzero avesse un'altra gamba. In compenso, si conferma l'unico Etixx in grado di vincere una di queste corse (in effetti è l'unico dei suoi ad aver ottenuto una vittoria su queste strade quest'anno, a Le Samyn). A Roubaix qualcuno dovrà marcarlo bene ma bene, o dovrà comunque fare i conti con lui.

 

André Greipel - 7
Nel momento in cui Tiesj Benoot finisce fuori gara, la Lotto Soudal ha due alternative: o il disarmo unilaterale, oppure l'arrembaggio. Il Gorilla incarna la seconda opzione, attacca a 100 km dal traguardo e resta lì nel vivo fino all'ultimo Kwaremont; al contrario di un suo compagno che al Fiandre ha fatto pure bene in passato, Jürgen Roelandts, il quale opta invece per la prima alternativa.

 

Ian Stannard - 5.5
Va all'attacco in un momento interlocutorio, ma poi? Non cava un ragno dal buco, e non riesce neanche a fare troppo per il compagno Rowe, nel finale. Presenza insipida dietro alla prosopopea esibita.

 

Dylan Van Baarle - 7
In piccolo fa quel che Erviti ha fatto in grande; tiene Stijn Vandenbergh all'attacco sul secondo Kwaremont, resta nelle posizioni di rilievo fino alla fine, e porta a casa un sesto posto. Tra un mesetto compirà 24 anni e oggi ha capito di avere un motivo in più per festeggiare.

 

Filippo Pozzato - 4
Gran finale con il corridore più atteso da gran parte d'Italia, quella gran parte che l'ha dovuto poi attendere 7'19" in più rispetto a quanto sperato... E sì, perché l'ineffabile Pippo ha preso il Koppenberg in posizione arretrata, ed è rimasto intruppato nel traffico immane di quel dantesco muro, tra gente che mette il piede a terra e altri che non vanno avanti manco a spinta. Così, mentre la corsa si faceva altrove, lui ha portato al traguardo la bicicletta in 75esima posizione, un risultato che cozza parecchio con i buoni auspici figli della buona Dwars door Vlaanderen della scorsa settimana. Finisce qui la parte più importante della sua stagione, magari più avanti vincerà una tappa al Giro (ma forse non ci crede neanche lui), ma l'etichetta di ex corridore non se l'è ancora staccata. Comunque prende lo stesso voto di Boonen, almeno un motivo di vanto c'è.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano