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Tre Giorni di La Panne 2016: Per Lieuwe Westra è ora di far festa - L'olandese vince la corsa su Kristoff. Crono a Bodnar, al mattino c'è Kittel

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Lieuwe Westra in azione nella cronometro finale di De Panne © Bettiniphoto

È una corsa giunta alla quarantesima edizione e, pur non facendo parte del World Tour e non attirando tutti gli uomini più importanti, rappresenta comunque un appuntamento vivace ed affascinante prima del Giro delle Fiandre. Si tratta della Driedaagse De Panne-Koksijde, in italiano meglio nota come la Tre Giorni di La Panne dal nome della cittadina belga della Fiandre Occidentali. Anche l'edizione 2016 conclusasi oggi ha visto in scena solo alcune vedette dell'attuale mondo del ciclismo, le quali non hanno fatto solamente numero.

 

Al mattino sei in fuga, tra loro Giuseppe Fonzi
Partenza di buon'ora per la semitappa del mattino, con 111.5 km attorno a De Panne in una giornata molto fredda (ma quantomeno senza folate di vento a peggiorare la situazione). In cinque hanno preferito rimanere al caldo degli hotel: si tratta di Lars Boom (Astana Pro Team), Jens Keukeleire (Orica GreenEDGE), Viacheslav Kuznetsov (Team Katusha), Ian Stannard (Team Sky) e Pieter Vanspeybrouck (Topsport Vlaanderen-Baloise), ciascuno atteso domenica ad un Fiandre da protagonista. Durante la tappa abbandoneranno anche Christian Knees (Team Sky) e Michel Kreder (Roompot-Oranje Peloton).

Già dopo 2 km parte la fuga che caratterizza la mattinata: a comporla i francesi Hugo Hofstetter (Cofidis, Solutions Crédits) e Alexandre Pichot (Direct Énergie), il danese Lars Ytting Bak (Lotto Soudal), il russo Igor Boev (Gazprom-RusVelo), il belga Stijn Steels (Topsport Vlaanderen-Baloise) e l'abruzzese Giuseppe Fonzi (Southeast-Venezuela). Il vantaggio non conosce mai una grande entità, avendo toccato al massimo il 1'30" di margine attorno a metà gara. Mai abbastanza dunque affinché il meglio posizionato in classifica dei sei, il belga Steels, potesse impensierire la leadership di Kristoff (il fiammingo è partito avendo 3'36" dal norvegese). Ai meno 30 km il vantaggio è stazionario come nel tratto precedente a 1' tondo tondo, con la Etixx-Quick Step a lavorare in testa con Davide Martinelli ad accollarsi la gran parte del lavoro.

Varia di poco la situazione ai meno 20 km: alla formazione belga danno una mano anche i gregari dell'Astana Pro Team e del Team Katusha, che contribuiscono a portare il gap sotto ai 40". Ai meno 15 km la distanza si abbassa a 25"; in coda al gruppo cade Berden De Vries (Roompot-Oranje Peloton), protagonista solitario di una scivolata senza grosse conseguenze. Sempre più esiguo (15") il vantaggio ai meno 10 km, nonostante gli sforzi dei sei. Il ricongiungimento avviene quando si è già nel giro finale di 8.2 km: i sei sono stati riassorbiti ai meno 6 km, dopo l'ormai canonica stretta di mano tra i fuggitivi.

In contropiede tenta l'assolo Kenneth Vanbilsen (Cofidis, Solutions Crédits) che dà qualche grattacapo alle varie formazioni in testa al plotone: il venticinquenne belga riesce ad accumulare anche una dozzina di secondi ma deve arrendersi ai meno 2.3 km. In mezzo, nel frattempo, una caduta innocua coinvolge Laurens De Vreese (Astana Pro Team) e Kristian House (ONE Pro Cycling).

È il treno Etixx-Quick Step che prende in testa l'ultimo km, con i rossi del Team Katusha a battagliare per il posizionamento migliore dei rispettivi capitani. Nell'ultima curva ai 400 metri dal termine si registra una caduta nelle prime 20 posizioni: nessuna conseguenza ma tra chi viene danneggiato ci sono i veronesi Andrea Guardini (Astana Pro Team) ed Elia Viviani (Team Sky), il quale non può provare a ripetere la vittoria di ieri.

Jacopo Guarnieri lancia Alexander Kristoff che parte ai meno 200 metri; ma il norvegese non è quello dello scorso anno, e cento metri più tardi, si trova ad inseguire Marcel Kittel. Il tedesco riesce a mantenere una buona progressione e taglia il traguardo con oltre una bicicletta di vantaggio sul giovane connazionale Phil Bauhaus (Bora-Argon 18). È il sesto successo stagionale per il biondissimo sprinter teutonico, il ventesimo del 2016 per la squadra di Lefevere. Kristoff riesce a difendere la terza posizione, che gli permettere di guadagnare 2" di abbuono in vista della crono pomeridiana. Completano la top 10 il belga figlio d'arte Amaury Capiot (Topsport Vlaanderen-Baloise), lo sloveno Luka Mezgec (Orica GreenEDGE), il francese Marc Sarreau (FDJ), il belga Michael Van Staeyen (Cofidis, Solutions Crédits), lo slovacco Erik Baska (Tinkoff), l'olandese Raymond Kreder (Roompot-Oranje Peloton) e lo sloveno Marko Kump (Lampre-Merida).

Tra chi ha preferito non fare la volata c'è André Greipel, il quale nel dopotappa si è lamentato per l'eccessiva pericolosità del circuito finale: in effetti, fra segnali stradali e isole del traffico non protette, fra strade strette e tortuose, fra binari del tram presenti in alcuni punti della carreggiata e la già citata curva a 90° poco prima dell'arrivo, la tanto decantata sicurezza dei corridori di cui negli ultimi giorni in molti si stanno riempiendo la bocca rimane ancora un miraggio.

 

Crono da batticuore per Bodnar, Martin e Bohli. Westra ce la fa
La consueta cronometro finale di 14.2 km della Tre Giorni di La Panne prende il via alle 14.30 con il giovane russo Mamyr Stash (Gazprom-RusVelo); il primo tempo interessante lo fa segnare il nono partente, il norvegese Daniel Hoelgaard (FDJ) che termina l'esercizio con un discreto 18'49". Il neopro' riesce a precedere di un solo secondo l'esperto Svein Tuft (Orica GreenEDGE) ma nulla può contro l'austriaco Lukas Pöstlberger (Bora-Argon 18), che si installa in prima posizione provvisoria con 18'42".

Ma la sua leadership è provvisoria perché 15' dopo di lui parte Maciej Bodnar: il polacco della Tinkoff, già capace di vincere la medesima prova nel 2014, si esprime come mai in carriera dando a Pöstlberger il distacco monstre di 1'03". Il tempo di 17'39" fatto segnare dall'ex Liquigas migliora di 10" quanto registrato un anno fa sullo stesso percorso da Bradley Wiggins. Il primo a scendere sotto il 1' di gap è Marcin Bialoblocki (ONE Pro Cycling): il campione polacco della crono chiude a 44", riuscendo a rimanere davanti di 3" al nobile decaduto Guillaume Van Keirsbulck (Etixx-Quick Step).

Il dominio dei corridori del paese dell'Europa dell'Est continua con Lukasz Wisniowski: la promessa della Etixx-Quick Step si issa nella seconda posizione provvisoria con 18'19". A rovinare la filastrocca ci pensa Alexander Porsev (Team Katusha), che si inserisce al terzo posto con 18'22". Si avvicina, seppur tra virgolette, il ceco Jan Barta (Bora-Argon 18) che registra un 18'17", forse sotto le aspettative considerate le potenzialità del trentunenne.

Il primato di Bodnar ha decisamente vacillato con Tom Bohli: il giovane pistard svizzero del BMC Racing Team passa per primo all'intertempo con 6" di vantaggio e mantiene un'alta andatura nel resto della prova. Alla fine sono solamente 72 i centesimi che salvano il passista della Tinkoff dal sorpasso. Dopo alcuni atleti scivolati via senza colpo ferire, la classifica muta con l'arrivo di Johan Le Bon: il francese della FDJ, già splendido secondo nella crono conclusiva della Tirreno-Adriatico, non riesce a ripetere quanto fatto a metà marzo nelle Marche e chiude terzo a 19".

Nulla da fare anche per Stefan Küng: l'iridato dell'inseguimento individuale 2015, che l'anno scorso seppe ottimamente destreggiarsi nella 3 Giorni, deve accontentarsi di un 18'08" al quarto posto parziale, ossia nove secondi peggio di un anno fa. A sua difesa rientra l'inverno complicato che ha dovuto affrontare, con una mononucleosi da cui si è appena ripreso. 18'21" e settimo posto parziale per Nils Politt (Team Katusha), giovane tedesco dal sicuro avvenire ma che sta già dimostrando, nei primi mesi tra i grandi, di essere già pronto.

Prestazione più che sufficiente per Sylvain Chavanel, due volte vincitore in passato: l'esperto tuttofare della Direct Énergie registra un 18"01" che gli garantisce la momentanea quarta piazza. Dopo una decina di minuti di stanca la lotta per la vittoria torna ad infiammarsi con Tony Martin: l'ex campione del mondo della crono riesce nella non semplice impresa di frapporsi fra Bodnar e Bohli, concludendo a soli 58 centesimi dal capoclassifica. Per Panzer Tony il digiuno di successi nelle tanto care prove contro il tempo perdura da ben nove mesi, quando si impose a fine giugno nel campionato nazionale.

Dopo aver tirato un enorme sospiro di sollievo, Bodnar vede passare alle sue spalle anche il temibile Luke Durbridge (non bene l'australiano dell'Orica GreenEDGE con 18'10"). Si difende come può il giovane danese Mads Pedersen (Stölting Service Group) con 18'28", che gli permette di conservare un posto tra i migliori 10. Subito dopo lo scandinavo fa il suo ingresso nel breve rettifilo finale Lieuwe Westra, capace di rendere al meglio delle proprie capacità con un 17'42" inarrivabile per tutti, se non per i tre specialisti.

Fa quel che può anche Alexey Lutsenko (Astana Pro Team) ma il kazako, settimo con 18'03", deve far posto al compagno di squadra. La lotta con la maglia bianca Alexander Kristoff si risolve più agevolmente di quanto pareva alla vigilia per l'ex muratore neerlandese: il capitano del Team Katusha stampa un 18'07" identico a quello che fece nel 2015. Ma se allora gli garantì il terzo posto di giornata e la vittoria finale, per il detentore della corsa oggi sono riservati l'ottava piazza nella tappa e la seconda nella cronometro.

Top 10 di tappa che quindi vede esultare Maciej Bodnar, alla quinta affermazione in carriera, la seconda nel toboga di De Panne. Ad un battito di ciglia di distacco si posizionano Tony Martin e Tom Bogli, con Lieuwe Westra a 3" ma quarto e contento. Seguono Johan Le Bon a 19", Sylvain Chavanel a 22", Alexey Lutsenko a 24", Alexander Kristoff a 28", Stefan Küng a 29" e Luke Durbridge a 38". Dopo due seconde piazze nel 2011 e nel 2012, Westra può finalmente portarsi a casa la classifica generale con 13" di vantaggio su Kristoff e 16" su Lutsenko. Più distanti tutti gli altri, a partire da Martin quarto a 35". Proseguendo si trovano Chavanel a 59", Durbridge a 1'04", Küng a 1'06", Pedersen, Politt e Le Bon a 1'19".

Migliore italiano sia nella crono che nella generale è Sonny Colbrelli: per il bresciano della Bardiani CSF un 27° posto nella crono e un 17° nella generale, due posizioni meglio di Iuri Filosi (Nippo-Vini Fantini) e quattro rispetto a Alberto Bettiol (Cannondale Pro Cycling). Dopo due giorni di pausa la carovana del ciclismo ritorna a sfidarsi sulle pietre del Belgio nella corsa più amata a quelle latitudini (e non solo): è il Giro delle Fiandre, l'appuntamento dell'anno per i sudditi di Re Filippo che sperano di festeggiare nella centesima edizione della corsa una vittoria di un proprio beniamino. In un momento poco felice come quello vissuto nelle ultime settimane, sia nella vita di tutti i giorni che nell'ambito ciclistico.

Alberto Vigonesi

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