Volta a Catalunya 2016: Daniel Martin mette il cappello da capotreno - Tira la Sky, ma lo spunto dell'irlandese è irresistibile. Podio Contador-Bardet, Aru staccato
Versione stampabileIl primo atteso scontro in salita di questa stagione tra Alberto Contador, Nairo Quintana e Christopher Froome si è concluso con la vittoria di Daniel Martin che a La Molina, traguardo della terza tappa della Volta a Catalunya, ha sorpreso tutti andando a conquistare di forza il secondo successo personale del 2016. Quando il ritmo in salita non è forsennato, l'irlandese della Etixx-QuickStep diventa un osso durissimo per tutti nei finali delle tappe di montagna perché pochissimo corridori riescono a pareggiare il suo cambio di ritmo, e oggi Martin ha trovato le condizioni ideali per esprimere tutte le sue qualità.
Fuga a 7 da lontano, Bouhanni si ritira
Questa prima tappa di montagna della Volta a Catalunya prevedeva quattro ascese tutte di prima categoria ma i grandi favoriti hanno atteso solo gli ultimi metri per darsi battaglia, e così i primi protagonisti di giornata sono stati Johann Van Zyl (Dimension Data), Kévin Réza (FDJ), Julian Alaphilippe (Etixx), Koen Bouwman (Lotto NL), Alex Howes (Cannondale), Huub Duyn (Roompot) e Jan Hirt (CCC) a cui il gruppo ha lasciato fino a 12 minuti di vantaggio prima di mettersi a fare sul serio.
Sull'Alt de Coubet, prima salita di giornata, è andato in difficoltà Nacer Bouhanni, vincitore delle prime due frazioni della corsa catalana che ha dovuto chiamare i servizi del medico: già da ieri il francese della Cofidis non stava benissimo e la sua corsa è terminata intorno al chilometro 90 quando ormai il suo ritardo dal gruppo principale aveva superato i cinque minuti. Poco più avanti è terminata anche la Volta a Catalunya di Tom Dumoulin che era arrivato malato in Spagna e che nei primi due giorni aveva già accusato un ritardo molto consistente in classifica generale. Intanto il lavoro del Team Sky, supportato da Movistar e Katusha, aveva ridotto a 4'40" il distacco dai sette uomini di testa che a questo punto non potevano più essere considerati come una vera e propria minaccia per la tappa e per la classifica.
Bella azione solitaria di Weening
A poco più di 50 chilometri dall'arrivo, sull'Alt de Toses, sono rimasti da soli in testa alla corsa Huub Duyn e Alex Howes che si sono avvantaggiati al gran premio della montagna e hanno continuato a spingere anche sulla successiva discesa. Ai piedi della prima scalata verso La Molina, a 34 chilometri dal traguardo, è iniziato lo show solitario di Pieter Weening: l'olandese della Roompot è uscito tutto solo dal gruppo, ha recuperato i fuggitivi, ha approfittato di una breve trenata del compagno di squadra Duyn e poi ha tirato dritto tutto solo mentre il plotone era comandato dalle maglie della Sky.
Innestato il lungo rapporto, Weening ha guadagnato fino a poco più di un minuto sul gruppo dei favoriti, mentre all'inseguimento dell'esperto corridore olandese abbiamo avuto per qualche chilometro lo spagnolo Jordi Simón della Verva-Active Jet che però è stato poi ripreso lungo la discesa che riportava i corridori nell'abitato di Alp e quindi alla seconda ed ultima ascesa verso La Molina. L'azione di Weening ha perso efficacia a dieci chilometri dall'arrivo, all'inizio della salita conclusiva, e da dietro è rientrato il belga Louis Vervaeke, corridore della Lotto Soudal che vestiva la maglia di miglior giovane: Vervaeke ha ripreso e staccato Weening ai meno 9 ed è rimasto da solo in testa alla finale esattamente fino a 4000 metri dal traguardo.
La Sky fa il treno, ma negli ultimi 2 km attaccano gli altri
Ripreso Vervaeke, il copione in gruppo non è cambiato con il Team Sky sempre davanti a scandire un ritmo regolare: in fondo anche il percorso non invitava certo alla battaglia con un tratto di discesa di circa un chilometro e mezzo che terminava ai meno 2. Ed è proprio appena la strada ha ricominciato a salire che abbiamo assistito ai primi scatti: il primo ad allungare è stato Wout Poels, subito rintuzzato da un attendo Alberto Contador, poi a muoversi è stato Nairo Quintana marcato da Ilnur Zakarin e ancora da Cotador.
All'ultimo chilometro ci ha provato in progressione Richie Porte ma più deciso è stato Nairo Quintana che agli 800 metri ha aperto il gas non riuscendo però a fare la differenza: alla ruota del colombiano della Movistar c'era Daniel Martin che ai 500 metri ha cambiato ritmo e nessuno è più riuscito a riprenderlo, neanche quell'Alberto Contador che comunque ha dato dimostrazione di grande brillantezza oggi riuscendo a chiudere al secondo posto, staccato di 2", in un finale che non si può certo considerare come ideale per le sue caratteristiche.
Froome spuntato, maluccio Aru: domani ancora salita
In scia a Contador a 2" da Martin sono arrivati anche Romain Bardet e Tejay Van Garderen nell'ordine mentre Richie Porte e Nairo Quintana hanno accusato una piccola flessione nel finale e hanno chiuso rispettivamente al quinto e sesto posto a 9" dall'irlandese della Etixx-QuickStep. Il britannico Chris Froome ha accusato un ritardo di 12" e sul traguardo è stato anticipato anche da un bravissimo Davide Formolo - settimo - e dal russo Ilnur Zakarin: l'arrivo in salita di domani sarà molto più congeniale a Froome e lì avremo un test affidabile per capire quelle che sono le sue reali condizioni di forma. Chi sicuramente sembra essere un po' più indietro è Fabio Aru che oggi ha accusato 22".
Come detto, domani è in programma nuovamente una tappa di montagna e stavolta, neve permettendo, non ci si potrà nascondere sull'arrivo in salita a Port Ainé: Daniel Martin parte con 6" da difendere su Alberto Contador a 8" su Romain Bardet, troppo poco per stare tranquillo visto anche che al traguardo l'abbuono per il vincitore di tappa sarà di 10". Già più interessanti sono i 13" che separato Contador e Quintana e soprattutto 16" tra il madrileno della Tinkoff e Froome.