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Paris-Nice 2016: Zakarin, il sorpasso si consuma all'ultimo scatto - Thomas battuto, ma è il nuovo leader della classifica. Non male Contador | Cicloweb

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Paris-Nice 2016: Zakarin, il sorpasso si consuma all'ultimo scatto - Thomas battuto, ma è il nuovo leader della classifica. Non male Contador

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Ilnur Zakarin batte Geraint Thomas a La Madone d'Utelle © TeamSky.com

Una volata quasi da fotofinish in cima all'unico arrivo in salita della Parigi-Nizza 2016: anche questo abbiamo visto in questa bizzarra settimana di Course au Soleil, oggi a Madone d'Utelle, luogo in cui Ilnur Zakarin ha ricordato a tutti di essere anche lui uno dei nomi nuovi per le gare a tappe; a dire la verità, il russo l'aveva già accennato lo scorso anno, ma era poi risultato ancora troppo acerbo alla prova della classifica nei GT; in questo 2016 ci riproverà, ha un anno di più e un surplus di maturità che potrà permettergli quei traguardi che qualche mese fa gli erano ancora preclusi.

A Madone d'Utelle Zakarin ha battuto un buon Geraint Thomas e il più atteso di tutti, Alberto Contador, il quale pur non vincendo ha comunque segnato un altro mezzo punto a favore nel percorso che lo porterà, tra qualche mese, a dare l'ultimo assalto al Tour. Un po' al di sotto delle attese Richie Porte, il vincitore della Parigi-Nizza 2015, e Romain Bardet, che non ha esaltato i tifosi di casa come questi avrebbero sperato.

 

Sfida per i Gom tra De Gendt e Duchesne
La battaglia, nella tappa destinata a essere probabilmente quella più significativa della settimana francese, è cominciata presto, complice il disegno che prevedeva subito una salita abbastanza impegnativa, la Côte de Gattieres che scollinava al km 10; Thomas De Gendt (Lotto Soudal) è transitato per primo al Gpm, anche se il più combattivo di questa fase è stato Sylvain Chavanel, che ha provato invano a promuovere un'azione corale (in 15 si sono mossi in discesa), e poi ha proposto un tentativo personale subito stoppato dal gruppo.

La fuga buona è partita al km 25 con 7 uomini: Tsgabu Grmay (Lampre), Cyril Gautier (AG2R), Antoine Duchesne (Direct Énergie), Florian Vachon (Fortuneo), Evaldas Siskevicius (Delko) e un paio di bei "rubelisti" (ovvero uomini da Roubaix, secondo la definizione in voga nei più avanguardisti recessi del web) come Niki Terpstra (Etixx) e Grégory Rast (Trek). Sui sette sono poi rientrati prima De Gendt, quindi anche Andrew Talansky (Cannondale), ma il gruppo non ha lasciato neanche un po' di spago: vantaggio massimo non superiore ai 2'30" (toccati intorno al km 30), e interesse limitato alla lotta per la maglia a pois che coinvolgeva De Gendt (passato primo pure al secondo Gpm, la Côte de Coursegoules posta al km 50) e Duchesne.

Sempre De Gendt ha tirato il collo ai suoi compagni di fuga sulla Côte de la Sigale, terzo Gpm di giornata al km 91, lungo la cui scalata prima Siskevicius e poi Rast hanno perso contatto (intanto dal gruppo tirato dalla Tinkoff di Alberto Contador si staccavano i velocisti). Il belga della Lotto Soudal è transitato di nuovo primo al Gpm davanti a Duchesne.

 

Contador scalpita già al traguardo volante con abbuoni
Identici i passaggi sulla successiva Côte d'Ascros ai - 70, poi la situazione è cambiata sulla successiva discesa: Talansky è caduto, si è fatto male a un polso e si è ritirato; Duchesne ha invece allungato con Terpstra e Vachon, ripromettendosi poi di staccarli sulla Côte de Levens. Cosa puntualmente avvenuta, e altri punti buoni per il corridore della Direct Énergie in cima; subito dopo lo scollinamento c'era un traguardo volante, e qui Alberto Contador ha sorpreso tutti, scattando per andare a prendersi i 2" di abbuono per il secondo posto (il gruppo aveva nel frattempo riassorbito tutti gli altri fuggitivi).

L'azione di Contador, subito rientrata (mancavano 29 km alla fine, non era ancora tempo di evadere) ha chiamato in causa la Sky, che da lì in avanti si è assunta l'onere di tirare. E l'ha fatto talmente bene sulla Côte de Duranus, penultima salita di giornata, da causare una netta selezione in gruppo: a farne le spese, tra gli altri, pure la maglia gialla Michael Matthews. In cima alla salitella, a 20 km dall'arrivo, Duchesne è stato agguantato (un metro dopo il traguardo Gpm: per lui comunque missione compiuta e maglia a pois conquistata), e a quel punto non rimaneva che affrontare l'ascesa a La Madone d'Utelle. La Sky, fedele al suo modello standard di corsa in montagna, ha trenato già all'inizio della scalata conclusiva, finché - a 10 dalla vetta - la Tinkoff non ha ripreso in mano le redini

 

Il forcing di Majka e l'affondo di Alberto
È stato Rafal Majka a imprimere una netta accelerazione, con Contador a ruota pronto a partire non appena il polacco si fosse spostato. L'azione del luogotenente del madrileno è stata comunque già di suo ficcante: con la coppia Tinkoff, infatti, sono rimasti a quel punto altri 14 uomini, e li possiamo pure elencare tutti. Tre erano della Sky (Sergio Henao e Mikel Nieve con il capitano Geraint Thomas); due della Katusha (Simon Spilak e Ilnur Zakarin); gli altri 9, tutti soli con se stessi: Tom Dumoulin (Giant), Ion Izagirre (Movistar), Richie Porte (BMC), Romain Bardet (AG2R), Arnold Jeannesson (Cofidis), Simon Yates (Orica), Wilco Kelderman (LottoNL), Tony Gallopin (Lotto Soudal) e Rui Costa (Lampre).

Proprio quest'ultimo, il portoghese, ha tentato un timido affondo a 6 km dalla vetta, ma non ha ottenuto altro risultato se non pungolare Majka a un nuovo cambio di ritmo che ha preparato per benino il terreno a Contador; e stavolta il Pistolero è partito in maniera decisa. Sulla sua rasoiata il più bravo a reagire è stato Henao, il quale però ha preferito rallentare per aspettare Thomas (che gli veniva dietro) e aiutarlo a rientrare sullo spagnolo. Sul terzetto è rinvenuto poi Porte, quindi pure Zakarin, e questa formazione a 5 è stata quella che sarebbe andata a giocarsi la tappa.

Bardet, alle spalle dei battistrada, ha tentato ai -4 di riportarsi sotto, e con la sua azione stava facilitando il rientro anche di altri uomini (in primis Dumoulin), ma proprio mentre i due drappelli stavano per ricongiungersi, Contador è scattato un'altra volta, ricacciando indietro gli inseguitori.

 

Testa a testa all'ultimo respiro tra Thomas e Zakarin
Il nuovo affondo di Contador non ha sortito grossi effetti tra i cinque, e una volta che l'azione si è esaurita il ritmo è calato un tantino, sicché Yates ha potuto breakkare dal secondo gruppetto e rientrare sul primo a 1500 metri dalla vetta. Ma il britannico della Orica non ne ha avuto più nel momento in cui, ai 1200 metri, Porte ha dato il la agli assalti frontali di fine tappa. Il tasmaniano è stato stoppato da Zakarin, allora ci ha provato una seconda volta agli 800 metri, e in questo modo ha fatto staccare Henao ma non gli altri avversari.

Ai 400 metri è stato il turno di Contador, ma pure il madrileno non ha fatto la differenza, e anzi ha dovuto subire il contropiede di Thomas, che ai 300 metri è partito forte con Zakarin a ruota. Il gallese ha fatto di tutto per scrollarsi di dosso il 26enne della Katusha, poi ha capito che non ci sarebbe riuscito e allora si è predisposto allo sprint a due con l'intento di non lasciare strada all'avversario, chiudendo per quanto possibile tutte le traiettorie, ma questo gioco è stato vincente tra una curva e l'altra, non invece sul rettilineo finale, dove il russo ha finalmente avuto la possibilità di affiancare il capitano della Sky.

E una volta che i due sono stati appaiati, il testa a testa è stato appassionante, e si è risolto in favore di Zakarin solo a 15 metri dalla linea d'arrivo. Soltanto lì, col traguardo che si poteva quasi toccare allungando una mano, Ilnur è riuscito a sopravanzare Geraint, andando a conquistare la sua prima vittoria del 2016 (e prima vittoria russa dell'anno, e prima vittoria della Katusha che non sia di Alexander Kristoff). Thomas ha masticato un po' amaro per essere stato superato in dirittura d'arrivo, ma si è subito consolato pensando al margine che aveva interposto tra sé e gli altri uomini di classifica: Contador ha chiuso al terzo posto a 1" (praticamente in scia ai primi due), Porte al quarto a 7", Henao al quinto a 10", Yates al sesto a 20".

 

Geraint domani difenderà la maglia gialla a Nizza
Proseguendo con l'ordine d'arrivo, a 31" è arrivato un gruppetto con Rui Costa, Bardet, Izagirre, Gallopin, Jeannesson e Dumoulin; Nieve ha pagato 49", Kelderman 55", Spilak 1'48", Lawson  Craddock (Cannondale) è stato il primo degli "altri" a 2'15" (stesso distacco di Pierre Rolland e Steven Kruijswijk); 19esimo e primo degli italiani, Diego Rosa, a 2'21".

La classifica è naturalmente rivoluzionata e Thomas la guida con 15" su Contador, 20" su Zakarin, 21" su Porte, 32" su Dumoulin, 37" su Izagirre, 39" su Henao, 44" su Yates, 51" su Gallopin e 1' tondo su Bardet. L'ex leader Matthews ha pagato oggi giusto una ventina di minuti, ma la sua Parigi-Nizza è già più che positiva.

Il gran finale, domani, prevede 134 km di andirivieni da e per Nizza, con in mezzo 6 Gpm, dei quali i più significativi sono gli ultimi due: la Côte de Peille, che scollina ai -48, e l'immancabile Col d'Éze, a picco sulla città d'arrivo, con vetta a meno di 16 km dalla linea del traguardo. Lo spazio per provare a ribaltare la classifica non mancherà: toccherà, come sempre, ai corridori.

Marco Grassi

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