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Mondiali su Pista 2016: Viviani sbatte contro Gaviria e Cavendish - Elia perde incredibilmente il podio nell'Omnium. Cecchini undicesima nella Corsa a Punti

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Il colombiano Fernando Gaviria si conferma campione del mondo dell'Omnium © Bettiniphoto

Tutto sembrava essersi messo per il meglio per vivere un'altra serata da sogno, per Elia Viviani e per l'Italia invece il finale dell'Omnium maschile si è trasformato in un incubo: le prime tre giornate di questi Mondiali di Londra ci avevano oggettivamente ingolosito ma più che il risultato in sé, a fare male, malissimo, è come questo sia maturato con l'incredibile conclusiva di una possibile medaglia d'oro che per pochi centimetri si è invece trasformata nel più amaro dei quarti posti.

Dopo aver chiuso in testa la prima metà dell'Omnium, Elia Viviani aveva addirittura incrementato il proprio vantaggio sugli inseguitori piazzandosi terzo nel Chilometro e vincendo la prova del Giro Lanciato: alla vigilia della sesta ed ultima prova dell'Omnium, la Corsa a Punti, il nostro azzurro si trovata in testa alla classifica con 180 punti, ben 14 in più del temibile colombiano Fernando Gaviria e addirittura 36 in più rispetto all'olandese Tim Veldt che occupava il terzo gradino del podio virtuale della gara.

Partita la prova conclusiva, Gaviria ha subito iniziato a rosicchiare punti e, compreso il pericolo, Viviani ha iniziato a marcarlo in modo sempre più stretto: il talento colombiano, campione mondiale uscente, è risultato essere quasi irrestibile negli sprint ed il suo distacco si è ben presto dimezzato. Il problema maggiore per Viviani, è che quella che in origine sembrava essere una sfida a due con il passare dei giri si è trasformata in una lotta aperta a più corridori: chi infatti era più attardato in classifica, infatti, ha avuto la libertà di andare in caccia del giro anche perché, inizialmente, faceva anche comodo qualcuno che togliesse i punti degli sprint a Gaviria, ma così facendo sono tornati sotto prima il tedesco Roger Kluge e poi l'australiano Glenn O'Shea, con due giri guadagnati a testa.

Dilapidato un vantaggio enorme e con Gaviria che ha continuato a racimolare punti ai traguardi intermedi, Viviani si è ritrovato quindi fuori dal podio ma con la possibilità di ribaltare tutto proprio nell'ultimo sprint. L'incredibile situazione di classifica vedeva Kluge, O'Shea e Gaviria tutti a pari punti a quota 191, Viviani invece era staccato di cinque lunghezze: spinto dal pubblico di casa nonostante un ormai matematico sesto posto, Mark Cavendish si è impegnato anche nell'ultima volata superando per pochi centimetri proprio Elia Viviani che a posizioni invertite si sarebbe aggiudicato il titolo mondiale in un clamoroso arrivo con quattro uomini con lo stesso punteggio. Invece i tre punti conquistati con le secondo posto, hanno portato l'azzurro del Team Sky a quota 189 mentre l'ordine di passaggio sotto al traguardo sanciva la vittoria finale di Fernando Gaviria davanti a Roger Kluge e Glenn O'Shea.

Per Viviani una beffa atroce dovuta probabilmente al fatto di aver sottovalutato un po' alcuni rivali nel corso della gara: in più con questo nuovo formato dell'Omnium la Corsa a Punti finale è molto difficile da interpretare e non bisogna mai perdere la lucidità perché la situazione può cambiare radicalmente in ogni momento. Sicuramente quanto accaduto oggi servirà da lezione a Viviani in vista di Rio dove sarà ancora uno degli uomini da battere: la gara andrà studiata e analizzata, ma soprattutto bisognerà evitare che questo ricordo finisca col bloccare psicologicamente Elia nel caso in cui la situazione dovesse ripresentarsi abbastanza simile.

Duello Hammer-Trott tra le donne, bene Frapporti
Nell'Omnium femminile invece si sono disputate le prime tre prove dopo le quali troviamo in testa la statunitense Sarah Hammer e la britannica Laura Trott, due tra le migliori interpreti delle prove multiple: Hammer ha chiuso con 112 punti dopo aver vinto sia l'Inseguimento che l'Eliminazione, Trott invece è stata più regolare ed è arrivata a totalizzare lo stesso punteggio. Terza è la giovane danese Amalie Dideriksen con 106 punti mentre già più lontane sono la francese Berthon, l'olandese Wild e la belga D'Hoore.

Per l'Italia in gara c'è la bresciana Simona Frapporti che è partita benissimo con il secondo posto nello Scratch, salvo poi non riuscire a fare meglio del 16° tempo nell'Inseguimento che sulla carta avrebbe dovuto essere un po' più adatto a lei. In serata Frapporti si è ripresa bene con il nono posto nell'Eliminazione ed ora occupa l'ottava posizione in classifica generale con 72 punti: in ballo per lei ci sarebbe ancora la qualificazione ai Giochi Olimpici di Rio ma il cammino, già in salita alla vigilia di questi Campionati del Mondo, è reso ancora più arduo dall'ottimo stato di forma delle rivali dirette che per ora non sembrano essere intenzionate a fare regali di ogni genere.

Oro Pawlowska nella Corsa a Punti
A chiudere il capitolo giornaliero del settore di endurance dobbiamo registrate il successo nella Corsa a Punti femminile della polacca Katarzyna Pawlowska: la 26enne portacolori della Boels-Dolmans è l'ennesima atleta dello squadrone olandese a distinguersi con ottime prestazioni in questo inizio di stagione. La prova si è giocata interamente sugli sprint: Pawlowska ne ha vinto solamente uno, il settimo, ma piazzandosi in altri quattro è riuscita a totalizzare i 15 punti che le sono serviti per conquistare il suo terzo titolo mondiale in carriera dopo quelli dello Scratch nel 2012 e nel 2013.

Con un solo punto di ritardo si sono piazzate la canadese Jasmin Glaesser e la cubana Arlenis Sierra a cui non è bastato tagliare l'ultimo traguardo rispettivamente in terza e quarta posizione per completare con successo la rimonta ai danni della rivale polacca. Nel finale aveva sognato di agguantare il podio anche l'australiana Georgia Baker che aveva fatto il suo guadagnandosi tre punti nell'ultimo traguardo ma non è bastato a salire sul podio visto che il totale segnava quota 13. Poco brillante invece l'italiana Elena Cecchini che ha provato a farsi vedere a metà gara senza però avere la condizione fisica necessaria per insidiare le migliori: per la tricolore su strada è arrivato quindi un 11° posto con appena quattro punti.

Velocità: Kenny si risveglia, oggi la finale donne
Il resto del programma della giornata prevedeva la conclusione del torneo della Velocità maschile e l'inizio di quella femminile. In campo maschile il trionfo è andato Jason Kenny che nella specialità s'era già vestito con i colori dell'iride nel 2011 ad Apeldoorn: il britannico si trasforma quando inizia a sentire profumo di Olimpiadi tanto che nelle quattro gare a cinque cerchi disputate in carriera ha conquistato tre ori e un argento ed anche a Rio andrà a caccia di un podio. Qui a Londra Kenny è dovuto andare fino alla bella contro l'australiano Matthew Glaetzer prima di poter esultare: proprio Glaetzer aveva vinto la prima sfida, poi Kenny (che tra quarti e semifinale aveva fatto fuori Webster e Zielinski) è riuscito a prendere le misure ed è stato infallibile nei due scontri successivi.

Tra le donne invece è già sfumato il sogno di Anastasia Voinova di conquistare il terzo oro di questa rassegna: la russa aveva fatto segnare il quarto tempo in batteria, ma negli ottavi di finale è stata eliminata dalla cinese Lin Junhong ed anche il ripescaggio non ha dato esito positivo. Nei quarti di finale si partirà con l'affascinante sfida tutta australiana tra Stephanie Morton, miglior tempo nelle qualificazione, e Anna Meares mentre il resto del programma vedrà Zhong contro O'Brien, Vogel contro Hansen e Junhong contro Lee.

Sebastiano Cipriani

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