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Vuelta a Andalucía 2016: Aria di Oscar, interpretazione da premio - Gatto vince davanti a Swift che conquista la maglia rossa. Felline e Busato in top ten

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Oscar Gatto batte autorevolmente Swift a Padul © Bettiniphoto

Ci sono piaciute eccome queste prime tre giornate di gara in Andalusia. Ci sono piaciute non solo per la varietà di percorsi che ci ha permesso di non assistere alle solite volate, condite pure da qualche dopo gara pepato (qualsiasi riferimento a Geschke vs Bouhanni è puramente non casuale), ma perché sono servite a ricordarci che, quando meno te l'aspetti, i nostri baldi giovanotti sono prontissimi a dire la loro e trovare la zampata giusta.

In fin dei conti quest'oggi proprio di zampata si può parlare, poiché il traguardo di Padul consacra con pieno merito il ritorno al successo di Oscar Gatto, che le braccia al cielo attendeva di alzarle dallo scorso 5 luglio, giorno del suo secondo sigillo personale (furono le uniche due affermazioni di un 2015 poco glorioso) al Sibiu Cycling Tour in Romania. Non fosse stato per quel duraccio guastafeste di Bouhanni ieri, capace di precedere Fabio Felline a Cordoba, staremmo parlando di una fantastica tripletta azzurra, inaugurata da Daniele Bennati a Siviglia.

Ecco, se una cosa l'abbiamo capita in queste giornate è che la Tinkoff sembra già sapere il fatto suo in determinati tracciati e di ciò non può che giovarsi Peter Sagan in prospettiva dell'attesissima primavera di classiche. Con un Bennati ed un Gatto in questa forma anche il campione del mondo può avere qualche certezza in più in attesa di entrare in scena in prima persona, con lo squadrone russo che può disporre anche di mezze punte di tutto rispetto. Non dimentichiamo il fatto che Gatto nelle semiclassiche belghe si è sempre trovato abbastanza a suo agio ed il fatto che si sia sbloccato così presto, poche settimane dopo aver debuttato con la nuova casacca, fornisce un ottimo auspicio in vista dell'Omloop Het Nieuwsblad di sabato prossimo, che sancirà il battesimo ufficiale sul pavé. In tutto questo è costretto ancora a portar pazienza Ben Swift che se da un lato è divenuto una garanzia di presenza in determinati ordini d'arrivo, dall'altro non riesce proprio a trovare quel guizzo vincente che gli permetterebbe di conquistare la prima affermazione stagionale. Piccola consolazione per lui è la maglia di leader, giunta grazie al gioco dei piazzamenti, in attesa di cederla, magari ad un proprio compagno, nella cronometro di domani.

 

Boaro, Tedeschi e Caruso nella fuga del giorno. Damiano fa incetta di GPM
Sono bastati pochi chilometri della Monachil-Padul (157,9 il chilometraggio complessivo da coprire) per capire che la giornata fosse propizia per i colori nostrani, visto che all'attacco si sono subito lanciati Manuele Boaro (mossa che ha permesso alla Tinkoff di lasciare ad altri l'onere dell'inseguimento) e Damiano Caruso (BMC), accompagnati anche dal russo Firsanov (RusVelo), dallo spagnolo Irizar (Trek), dall'olandese Lindeman (Lotto NL-Jumbo) e dal britannico Carthy (Caja Rural). Assieme a loro anche Preidler (Giant), Lammertink (Roompot) e Claeys (Wanty), che però hanno alzato bandiera bianca fin dall'Alto de Lucero, prima asperità di giornata conquistata da Damiano Caruso. Poco male per i battistrada, dal momento che nei chilometri successivi coloro che si sono staccati sono stati avvicendati da Mirko Tedeschi (Southeast), Marcin Mrozek (CCC Sprandi) e Cubero (Burgos BH), rientrati in momenti diversi di gara per formare un gruppo di nove atleti capace di guadagnare un massimo di 3'50" al km 75 su un gruppo in cui sono state soprattutto Movistar e Cofidis a fare buona guardia.

Damiano Caruso si è dimostrato indubbiamente il più pimpante del drappello, mettendosi in evidenza ogni qualvolta che la strada tornava a salire e facendo così propri anche l'Alto de Los Bermejales e il Puerto del Legionario (dove lo spagnolo Cubero ha definitivamente perso contatto), che gli hanno permesso di conquistare la leadership nella speciale classifica dei GPM. Dietro il gruppo ha continuato pian piano a limare il gap, riducendolo a poco meno di un minuto in occasione del primo passaggio sul traguardo e chiudendo definitivamente (sempre sotto impulso Movistar e Cofidis) a 24 chilometri dalla conclusione, vale a dire proprio all'imbocco del Puerto del Valle, ultima ascesa del giorno con alcuni tratti di pendenza in doppia cifra.

 

Navarro e Fraile tentano il colpaccio, inseguimento complicato per il gruppo
Non appena la strada ha iniziato a salire e con i Movistar ad avvicendarsi in testa (nella fattispecie è stato Ruben Fernandez a guidare il plotone nell'occasione), è stato Daniel Navarro ad accendere la miccia con una bella stilettata che non ha ricevuto sul momento risposte significative, salvo quella di Igor Antón rintuzzata però dopo pochi chilometri dal gruppo guidato dal solito, impagabile Vasil Kiryienka. Navarro si è giovato anche di un tratto di discesa per portare il suo vantaggio ad un massimo di 35" e nell'occasione è divenuta chiara anche la tattica della Cofidis di cercare il colpo a sorpresa, una volta appurato che Nacer Bouhanni non avrebbe potuto essere della partita (8'05" il suo ritardo all'arrivo, con buona pace dei suoi accusatori).

Altrettanto vivace in questa fase si è però dimostrata anche la Dimension Data che dopo il precedente tentativo di Antón e dopo aver fatto capolino nelle posizioni d'avanguardia, ha sganciato in avanscoperta il semrpe tenace Omar Fraile per un inseguimento difficile ma non impossibile. Quest'ultimo si è involato all'inseguimento di Navarro, scollinato nel frattempo con circa 20" di vantaggio su di lui (al traguardo mancavano ancora 15 chilometri) e, seppur restando per vari chilometri a bagnomaria tra il Cofidis e il gruppo, ha coronato con successo il proprio sforzo a 9 chilometri dalla conclusione. Qui si è prodotta una nuova fase appassionante, con l'inseguimento del gruppo (di cui si è fatto carico soprattutto la Sky) complicato da una strada non proprio lineare e con Fraile, per nulla fiaccato dall'inseguimento solitario, che ha cominciato a dare cambi regolari al connazionale Navarro, permettendo al duo di conservare una decina di secondi sugli inseguitori.

 

Il gruppo chiude all'ultimo chilometro, Gatto esalta una Tinkoff magistrale
Il plotone ha dovuto così sudare le proverbiali sette camicie per non vedersi beffato, facendo i conti anche con qualche passaggio a dir poco insidioso (uno spartitraffico posto in piena curva ai -2 chilometri) ed è riuscito a chiudere sulla coppia spagnola solo in prossimità del triangolo rosso dell'ultimo chilometro, soprattutto grazie all'impulso della Tinkoff che nel frattempo era giunta a dar man forte agli Sky in testa. È diventato subito chiaro che sarebbero state proprio queste due formazioni a contendersi il successo ed il team russo, seppur non potendo contare su Bennati (rimasto attardato sull'ultima ascesa), si è dimostrato impeccabile: Jay McCarthy, ottimo in quest'inizio di stagione, si è incaricato di pilotare Oscar Gatto che ha preso il centro della strada negli ultimi 150 metri ed è andato a vincere di giustezza, dimostrando che il quarto posto della prima giornata costituiva ben più di un segnale.

Ancora una beffa invece per Ben Swift (aiutato da Poels), costretto ad allargare troppo la traiettoria nel momento in cui McCarthy si è fatto da parte ed impossibilitato a rimontare mentre in terza posizione ancora molto bene Raymond Kreder che ha portato sul podio al Roompot. Quarta posizione per il sempre interessante Tim Wellens, a suo agio in certi finali, che ha preceduto un Fabio Felline ancora ben presente nel gruppo principale ma che quest'oggi non è riuscito a trovare il guizzo giusto, dovendosi accontentare della quinta posizione. Bookwalter, il polemico Geschke, un guardingo Gilbert e Hollenstein hanno occupato le seguenti posizioni dell'ordine d'arrivo, in cui la top ten è stata chiusa da un altro atleta italiano, vale a dire Matteo Busato della Southeast, giunto appena davanti ad Alejandro Valverde (undicesima piazza per il murciano).

Nuovo avvicendamento in classifica generale con Ben Swift premiato dalla costanza dei piazzamenti e nuovo leader davanti a Kreder e Hollenstein (Felline 5° e Busato 9° i due italiani in top ten) in una graduatoria che dopo tre giornate vede ancora quarantasei atleti a pari tempo. Inevitabilmente la frazione di domani produrrà una rivoluzione, con la cronometro di 21 chilometri con partenza ed arrivo ad Alhaurín de la Torre che chiamerà in causa i favoriti per il successo finale su un percorso discretamente mosso. Attenzione all'iridato Vasil Kiryienka, già in buona evidenza quest'oggi ma anche a Wouter Poels, senza dimenticare quell'Alejandro Valverde ancora alla ricerca del primo acuto stagionale.

Vivian Ghianni

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