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Trofeo Serra de Tramuntana 2016: Segnale forte e chiaro: Cancellara è tornato - Superbo Fabian a Maiorca, va in fuga a 100 km dalla fine e s'invola ai -20. Brambilla buon quarto | Cicloweb

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Trofeo Serra de Tramuntana 2016: Segnale forte e chiaro: Cancellara è tornato - Superbo Fabian a Maiorca, va in fuga a 100 km dalla fine e s'invola ai -20. Brambilla buon quarto

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Fabian Cancellara, vincitore in solitaria del Trofeo Serra de Tramuntana © Bettiniphoto

Tra le corse belle e poco note, il Trofeo Serra de Tramuntana merita senza dubbio una menzione particolare. Non vi è edizione di questa precoce gara maiorchina che non offra grande spettacolo e vincitori di spessore. L'anno scorso fu Alejandro Valverde a stampare una delle imprese più notevoli della stagione. Oggi è toccato a Fabian Cancellara, autore di una prova magistrale che gli ha permesso di mettere tutti nel sacco e di conquistare la prima vittoria del suo 2016: e proprio ci voleva, per il bernese, un'affermazione del genere, dopo la iella che ne ha pesantemente minato il 2015.

Per il prossimo 35enne svizzero, anche quest'anno uomo faro della Trek-Segafredo, non poteva esserci miglior viatico per una stagione delle classiche in cui è chiamato a far sentire di nuovo forte la sua voce, le sue gambe, la sua potenza, la sua tenacia: se le premesse sono quelle esibite oggi, ovvero partecipazione a una fuga di 100 km e poi stoccata solitaria ai -20, nei prossimi mesi i tifosi di Fabian avranno di che divertirsi.

 

Fuga interessante a 100 km dal traguardo
Sull'arzigogolato percorso ricavato nell'immediato entroterra tra Port de Sóller e Deià, sin dall'inizio gli attacchi sono stati favoriti dall'altimetria che proponeva una salita (il Coll de Sóller) subito in avvio. Ma perché la fuga buona prendesse corpo si è dovuto attendere il km 40, e quindi due altre scalate (e discese) dopo la prima, quella di Valldemossa e il Coll den Claret. Ad avvantaggiarsi dopo questo terzo Gpm sono stati in 20, tra cui Bart De Clercq (attivissimo già in precedenza) e Louis Vervaeke della Lotto, il vincitore del Tour de San Luis Dayer Quintana e Ion Izagirre della Movistar, David López e Beñat Intxausti della Sky, Daniel Teklehaymanot della Dimension Data e mister Fabian Cancellara.

Il vantaggio dei 20 non ha superato l'1'10", perché la Caja Rural, pur avendo dentro un suo uomo (Hugh Carthy), tirava il gruppo per favorire il rientro sui fuggitivi del suo capitano Ángel Madrazo: cosa puntualmente avvenuta quando, sulle prime rampe del Coll d'Honor (poco dopo il km 60), il vantaggio si era ridotto ad appena 13"; con l'arrivo di Madrazo, il gruppo ha un po' mollato la presa, sicché i battistrada hanno subito riallungato; su di loro è rientrato - con notevole azione, recuperando tutto solo oltre mezzo minuto - anche il pistard Albert Torres, e sulla successiva discesa la fuga ha raggiunto l'apice, con 2'45" di vantaggio a 70 km dal traguardo.

 

L'azione decisiva di Cancellara
A questo punto - si era più o meno a metà corsa - Sky e Bora cominciavano a impegnarsi per ridurre il gap dai battistrada, ma mancavano ancora tre salite al termine, e molto poteva ancora succedere; e in effetti, molto è successo. Sul Coll de sa Batalla c'è stato un attacco del giovane Vervaeke (22 anni e un futuro da vincitore di Liegi, se nessuno glielo gufa troppo...), ma sul successivo Coll de Puig Mayor in 8 si sono riportati sul belga della Lotto, mentre gli altri fuggitivi si disperdevano e venivano risucchiati dal gruppo sempre più selezionato e tirato ancora dalla Sky (col contributo della Movistar, stavolta).

Al drappello superstite in cima al Puig Mayor, a 26 km dalla fine, rimaneva meno di un minuto di margine sul "grosso" del gruppo (lo virgolettiamo visto che dietro non erano poi in tanti: appena una trentina); magari quei 9 avrebbero potuto arrivare al traguardo, ma la storia del ciclismo ci dice che in questi casi è paradossalmente più facile che un'azione del genere, col plotone in rimonta, riesca all'uomo solo, piuttosto che a un drappello.

Cancellara, ben conoscendo questa storia per averla anche più e più volte incarnata in prima persona nel corso della sua carriera, ha rotto gli indugi lungo la discesa, a circa 20 km dalla fine, e si è involato. Tutti sanno che a Fabian, anche ora che è nel dantesco mezzo del cammin della sua vita, non bisogna lasciare 20 metri, perché sennò poi quei 20 metri in un batter d'occhio diventano 100, e poi 200, e poi 20", e poi un minuto. Oggi le cose sono andate esattamente così, e lo svizzero si è ritrovato a gestire un bottino considerevole, mentre i suoi ex compagni di fuga venivano raggiunti dagli inseguitori.

 

La Sky insegue invano, vince Fabian
Ancora sull'ultimo strappo di giornata, il Coll den Bleda, Spartacus aveva circa un minuto di margine, e poco valeva il gran trabajo della Sky, alla quale non è riuscito (così come ieri al Trofeo Pollença) l'impegno di mettere Michal Kwiatkowski in condizione di sprintare per la vittoria. Tutto si è compiuto di lì a poco: Cancellara ha vinto con grande merito (oltre 100 km all'attacco, tra fuga di gruppo e stoccata solitaria), Kwiatko ha regolato, a 17" di distacco dal vincitore, tutti gli altri, a partire da Tiesj Benoot terzo, proseguendo con Gianluca Brambilla (ottimo quarto dopo la vittoria di ieri) e Alejandro Valverde; quindi, nell'ordine d'arrivo, troviamo Merhawi Kudus al sesto posto, Maxime Bouet al settimo, Serge Pauwels all'ottavo, Paul Voss al nono e Tim Wellens al decimo. In top 20 anche un altro italiano, Fabio Felline, 18esimo.

Domani questa bella quattro giorni di ciclismo alle Baleari avrà la sua conclusione con il Trofeo Palma, classicamente dedicato alle ruote veloci. Che poi l'esito venga in volata, o che qualcuno riesca a rovinare i piani degli sprinter, lo scopriremo domani pomeriggio.

Marco Grassi

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