World Tour 2016: Orica insiste e rilancia con la linea giovane - Matthews a guidare un team sempre più ambizioso ma che quest'anno avrà gli uomini un po' contati
Versione stampabileORICA GREENEDGE | |
IL ROSTER |
IL CAPITANO A 25 anni compiuti e dopo una stagione in cui si è dimostrato ultracompetitivo non solo nelle tappe dei GT ma anche in molte classiche (terzo alla Sanremo e all'Amstel, secondo a Québec e al Mondiale), Michael Matthews può dirsi pronto a raccogliere da Simon Gerrans il testimone di uomo simbolo del team australiano. Bling ha maturato in questi anni una buona resistenza in salita e sulla distanza, resistenza che si somma alla sua grande velocità, in una combo che lo rende uno degli spauracchi in diverse delle gare in linea più importanti. Gli manca un piccolo gradino da salire ancora, ma non parliamo di un vero e proprio salto di qualità: nel 2016 gli basterà confermare la graduale crescita delle scorse stagioni per portare a casa un risultato pesante. |
LO STAFF |
DA SEGUIRE Adam e Simon Yates: quanto cresceranno ancora i gemellini britannici? Da questo dipende parte della stagione della squadra, diciamo almeno quella delle classiche più dure e di uno dei tre GT. Nell'altro grande giro (o negli altri due) toccherà a Esteban Chaves confermare di essere competitivo come è stato nella prima parte di Vuelta 2015. Simon Gerrans va per i 36 e cercherà forse gli ultimi traguardi prestigiosi in carriera, mentre tra i più giovani si aspettano segnali da Magnus Cort Nielsen e conferme da Caleb Ewan. Il quale, nel settore sprint, si dividerà i traguardi con Luka Mezgec (oltre che con Matthews). Nelle classiche fiamminghe sarebbe ora di vedere un risultato di livello da parte di Jens Keukeleire, grande promessa non del tutto mantenuta (almeno fino a qui). |
Il mercato | |
INGAGGI |
VOTO Se consideriamo che il promettentissimo Robert Power è fermo ai box a causa di gravi problemi di salute, e che alcuni corridori del team saranno "distratti" dall'attività su pista in chiave olimpica (su tutti Alexander Edmondson e Sam Bewley), siamo portati a chiederci come mai Bannan non abbia predisposto l'ingaggio di un paio di uomini in più, per evitare di ritrovarsi in qualche frangente coi corridori contati. Sarebbe un peccato, perché al di là di questo fattore il mercato della Orica non è stato affatto disprezzabile. In particolare, l'arrivo di due uomini da Vuelta come Amets Txurruka e Rubén Plaza tradisce la volontà del team di supportare al meglio Chaves nella corsa iberica (per la quale il colombiano è più portato rispetto al Giro o al Tour). Luka Mezgec è un velocista la cui forza è superiore agli spazi che lui si è sin qui potuto ritagliare, vedremo se troverà una sua dimensione o se finirà a fungere da spalla di altri. Chris Juul Jensen è un bel mulo da pianura (e farà sentire meno solo il connazionale Cort Nielsen), Jack Haig l'abbiamo apprezzato anche in Italia nelle più dure corse dei dilettanti. Quanto ai corridori in uscita, forse i soli Simon Clarke e Pieter Weening (che però è abbastanza in là con gli anni rispetto alla linea giovane portata avanti dal sodalizio aussie) lasciano qualche rimpianto al management, gli altri si sono espressi tutti al di sotto delle aspettative, quindi poca nostalgia. 6.5 |
CESSIONI |