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Coppa del Mondo Zolder 2015: Van der Poel sale tanto, Lechner scende un po' - Tra gli uomini Mathieu detta legge, spenti Van Aert e Nys. Tra le donne Eva cade e lascia la maglia a Cant | Cicloweb

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Coppa del Mondo Zolder 2015: Van der Poel sale tanto, Lechner scende un po' - Tra gli uomini Mathieu detta legge, spenti Van Aert e Nys. Tra le donne Eva cade e lascia la maglia a Cant

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L'arrivo vincente di Mathieu Van der Poel davanti a Kevin Pauwels © Twitter

Si sale e si scende, si vince e si perde, si esulta e ci si esalta e poi si inciampa e ci si incazza: la chiamano "vita", nel nostro caso possiamo chiamarlo molto più prosaicamente "ciclocross". A Zolder Eva Lechner era splendida nella sua maglia bianca di leader di Coppa del Mondo, e splendida pure nel suo avvio di gara coraggioso e senza titubanze. E invece si è ritrovata caduta, attardata, quindi spossessata del simbolo del primato, e perciò obbligata a inseguire nuovamente la belga Sanne Cant, tornata al comando della classifica.

Tra gli uomini invece continua a scintillare l'iride di Mathieu Van der Poel, di nuovo vincitore dopo la gara di Namûr di qualche giorno fa, e spauracchio sempre più grosso in vista del Mondiale che si terrà proprio sul circuito di Zolder: è un caso che oggi e su questo tracciato Wout Van Aert abbia vissuto la giornata peggiore della sua stagione?

 

Bertolini può ancora centrare il podio tra gli Under
Andiamo con ordine, e parliamo di Italia. Tra gli Juniores, nella gara vinta dal francese Thomas Bonnet, gli azzurri hanno fatto corsa di retroguardia: all'arrivo, Antonio Folcarelli ha chiuso al 21esimo posto, Jakob Dorigoni al 30esimo ed Edoardo Xillo al 46esimo. In classifica guida il belga Jappe Jaspers (secondo oggi) con 220 punti, davanti all'olandese Jens Dekker (160); Dorigoni è 15esimo con 54 punti.

Tra gli Under 23, affermazione per l'olandese Joris Nieuwenhuis sul belga Daan Hoeyberghs e il ceco Adam Toupalik; Gioele Bertolini si è piazzato al settimo posto (27esimo Nadir Colledani), ma il ritiro del leader Eli Iserbyt (al terz'ultimo giro) tiene la classifica abbastanza corta: il belga è primo con 170 punti, il francese Clément Russo è secondo con 160, l'altro belga Quinten Hermans è terzo con 153 e Gioele scivola dalla seconda alla quarta posizione con 150 punti.

Quindi le donne: Eva Lechner partiva con il gravoso compito di difendere il suo primato nella generale, e sin dalle prime battute ha dimostrato di non avere alcun timore reverenziale, prendendo di petto la situazione e lavorando per imporre la sua chiave di lettura alla gara.

 

Lechner, il coraggio non è bastato
Un primo giro da protagonista, spalla a spalla con Sanne Cant (la principale rivale di classifica, tutt'altra verve rispetto alla spenta versione di sé che aveva dato a Namûr) e con Ellen Van Loy. Al secondo giro però i fendenti delle due belghe hanno alzato il livello dello scontro, e bisogna onestamente ammettere che Eva, nell'occasione, dava l'impressione di essere al limite. Probabilmente anche per questo, per forzare qualche traiettoria, è giunta una caduta su una discesina abbastanza scivolosa a fine circuito. Le altre due se ne sono andate, e mentre l'altoatesina si rialzava anche l'americana Katie Compton si riportava sulle battistrada. La Lechner ha pagato lo scotto dell'incidente soprattutto nella terza tornata, nella quale ha girato troppo piano, venendo risucchiata nel terzo gruppetto.

Intanto lì davanti Cant e Compton si sbarazzavano della compagnia di Van Loy, e avrebbero proceduto appaiate fino alla fine, quando lo spunto della belga è stato troppo per la resistenza della statunitense, che ha perso il passo. Sanne ha vinto con 7" su Katie, Van Loy ha difeso il terzo posto (a 24") dall'incombere dell'olandese Thalita De Jongh, quindi nella lunga volata che ha caratterizzato l'arrivo del gruppetto la francese Caroline Mani ha preceduto la ceca Pavla Havlikova, l'olandese Sabrina Stultiens e Eva Lechner, solo ottava. Degno di menzione, all'arrivo, il piazzamento della giovane Chiara Teocchi (13esima), mentre Alice Arzuffi ha chiuso al 21esimo posto ed Elena Valentini al 59esimo.

Di conseguenza, Sanne Cant riprende la testa della classifica di CDM con 222 punti, Lechner è seconda a 205, Compton terza con 173. Attendiamo (auspichiamo) un nuovo ribaltone nelle prossime due tappe di Coppa.

 

La notizia del giorno: Van Aert lontano dai primi!
Nella prova maschile élite abbiamo assistito alla seconda vittoria consecutiva di Mathieu Van der Poel, baciato da una condizione in evidente crescita e pure da un pizzico di fortuna. Intanto il suo principale rivale, Wout Van Aert, ha accusato qualche problemino di salute (raffreddore e respirazione difficoltosa), il che - se la cosa non si ripete - può valere da ampia giustificazione per un corridore che quest'anno non aveva praticamente mai mancato un podio nelle gare disputate, e che oggi si deve invece accontentare di un indigesto ottavo posto.

Invece il principale rivale relativamente alla prova odierna, Lars Van der Haar, ha forato sul più bello, lasciando campo libero all'iridato. Il quale è sembrato però avere la gamba per vincere lo stesso, anche se il connazionale non avesse avuto il guasto meccanico; la controprova, ad ogni buon conto, non l'avremo mai.

La gara è cominciata con una bella presenza di Clément Venturini (il francese della Cofidis già visto bene a Namûr) e un buon ritmo di Klaas Vantornout, ma son bastati tre-quattro giri di batti e ribatti per ritrovare al comando il terzetto che avrebbe caratterizzato la prova fino alla fine. Il primo a venir fuori è stato Van der Haar, quindi Van der Poel gli si è affiancato, e infine un intelligentissimo Kevin Pauwels - capendo che quell'azione poteva andare lontano - ha forzato i tempi per rientrare tutto solo dal terzo gruppetto al secondo e poi (nel corso del quarto giro) su su fin sui battistrada: e bene ha fatto, visto che il gap (che in quel momento ammontava a pochi secondi) si è immediatamente dilatato a partire dal quinto dei nove giri totali.

 

La vittoria di Mathieu Van der Poel
La seconda metà di gara è vissuta su un bel braccio di ferro tra Van der Poel e Van der Haar, con Pauwels costretto a fare l'elastico visto che a ogni cambio di ritmo pativa metri di distacco (per poi rientrare con la consueta tenacia e sapienza gestionale). La prima parte del circuito, più scorrevole, ben s'adattava alle caratteristiche di Lars, che sempre in quel tratto iniziale ha dato luogo ai suoi forcing che gli hanno permesso per un paio di volte di guadagnare qualcosa; ma ogni volta Mathieu si rifaceva sotto minacciosamente, per poi esplodere i propri colpi nella seconda metà del tracciato, quella più tosta (con un paio di rampe in rapida successione: una, terrosa, da fare a piedi, l'altra ciclabile pur se molto pendente).

Al penultimo giro, appunto sulla rampa terrosa, Van der Poel ha definitivamente salutato la compagnia; il punto è che Van der Haar aveva forato appena prima, e non ha potuto opporre nulla; Pauwels si è staccato da MVDP, ma poi ha preso un buon ritmo che intanto gli assicurava il secondo posto (VDH aveva subito perso molti secondi, ma ne aveva ancora abbastanza sugli inseguitori per poter difendere il podio di giornata), e poi lo metteva in condizione di sparare tutto nell'ultima tornata per provare a rientrare sul Campione del Mondo. Il quale, però, non era per nulla d'accordo con questa ipotesi.

 

Van der Haar ora insidia Van Aert
Sicché Van der Poel, controllando ottimamente il finale, ha portato a casa la vittoria, con soli 2" su Pauwels e con 46" su Van der Haar. Tra gli inseguitori, dopo aver a lungo tirato, Van Aert ha chiuso senza fiato né forze, lasciando che fossero Tom Meeusen e Vantornout a giocarsi il quarto posto a 1'10" (nella volatina l'ha spuntata il primo); a 1'17" è arrivato Venturini, a 1'20" WVA è stato preceduto per il settimo posto dal compagno Tim Merlier (nella Vastgoedservice potevano organizzarsi meglio), con Corné Van Kessel nono a ruota e uno spento Sven Nys decimo.

Per l'Italia erano presenti i fratelli Samparisi: 42esimo Nicolas, 49esimo Lorenzo, ma si tratta di esperienze internazionali comunque interessanti per i due. Da segnalare che a Zolder ha gareggiato pure un ex dominatore della specialità ormai da tempo passato allo stradismo, Lars Boom: la sua divisa celeste Astana (insolita da vedere in questi scenari) non ha lasciato segni, e l'olandese ha chiuso al 43esimo posto.

In classifica Van Aert è ancora primo, ma c'è un Van der Haar in forte avvicinamento: 336 punti per il leader, 320 per l'inseguitore; a 303 c'è Nys, a 296 Pauwels, poi al quinto posto è risalito Van der Poel, anche se con 225 punti non ha speranze di vincere la Coppa del Mondo. Le due tappe conclusive della challenge UCI sono in programma per il 17 gennaio in Francia (a Lignières-en-Berry) e per il 24 gennaio di nuovo in Belgio (a Hoogerheide). Nel frattempo si correranno da subito altre importanti gare: domani torna il Superprestige con la prova di Diegem, poi tra martedì e venerdì il Bpost Bank Trofee vivrà le sue ultime due tappe, a Loenhout e a Baal.

Marco Grassi

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