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Superprestige Asper-Gavere 2015: Van Aert ha sempre una marcia in più - Terza vittoria in quattro tappe per Wout. Nys (secondo) cresce e si candida a principale avversario

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Ennesimo arrivo in solitaria per Wout Van Aert © superprestigecyclocross.be

Quattro tappe di Superprestige, tre vittorie di Wout Van Aert, che ha mancato l'appuntamento col successo solo domenica scorsa a Ruddervoorde (dove comunque ha chiuso al secondo posto). In una gara molto dura ed esigente, su un terreno finalmente ben spalmato di fango (anche se le temperature, per essere in Belgio, sono ancora piuttosto miti), il giovane rollingstone della Vastgoedservice ha ancora una volta imposto la sua fresca legge, emergendo alla distanza e finalizzando il tutto con una spettacolare stoccata al terz'ultimo giro.

La novità è che Sven Nys dà l'impressione di essere in crescita di condizione, si è installato al secondo posto sia nella gara di oggi che nella classifica del SP, e promette fiere battaglie nei prossimi mesi, il tutto a beneficio dello spettacolo.

 

Disastro Meeusen in partenza
Non si può dire che sia una prima parte di stagione sorridente per Tom Meeusen. Il capitano della Telenet oggi ha avuto un guaio meccanico in partenza e il suo scartare e restare praticamente fermo sul posto ha causato la caduta di Stan Godrie e Julien Taramarcaz, che sopraggiungevano alle sue spalle. Intanto si segnalava sin dal primo giro un Laurens Sweeck in buona giornata, ma inevitabilmente il corridore della Corendon-Kwadro era destinato a un ruolo da seconda schiera, visto che già nella seconda tornata, su impulso di Sven Nys, sono emersi i più forti in gara, a partire da Lars Van der Haar, che si è accodato al Cannibale di Baal in un'azione a due sulla quale nel terzo giro sono rientrati prima Wout Van Aert (che pure nella prima metà della prova non pareva avere la forza di un mese fa) e poi Kevin Pauwels. Tutti gli altri, a partire da un Klaas Vantornout che ancora non ritrova il bandolo della matassa, si sono rassegnati a rimanere fuori dai giochi per la vittoria.

 

Nys ci dà dentro, ma è Van Aert che fa il vuoto
Al quarto giro Nys si è giocato la carta dalla distanza, attaccando e isolandosi al comando. Van Aert, Van der Haar e Pauwels hanno dovuto mettersi d'impegno per recuperare il gap (comunque sempre minimo) che aveva guadagnato Sven, e hanno impiegato un intero giro per riportarsi sul fuggitivo. Al quinto un breve attacco di Van der Haar non ha scalfito la comitiva, e allora alla tornata successiva è stato Van Aert a far chiudere il sipario sui sogni di gloria altrui.

Wout ha tentato un primo break ma non ha fatto il vuoto. Ha allora atteso il punto più fangoso del circuito, e lì è partito come un trattore, scavando in pochi metri un margine che gli è subito stato sufficiente per gestire a suo piacimento le cose: tant'è vero che in quello stesso sesto giro, poco dopo il suo attacco, ha avuto il tempo di cambiare bici ai box, cosa che i suoi inseguitori non hanno fatto, e nonostante ciò non sono riusciti ad annullare lo svantaggio.

Con la bici pulita, Van Aert ha avuto terreno facile per aumentare il suo margine, cosa puntualmente avvenuta. Van der Haar ha tentato un forcing per riavvicinare il rivale, ma lì si è finito, e nei due giri successivi è uscito anche dalla lotta per il podio.

 

Nys supera Pauwels e si candida al ruolo di antiWout
Con Van Aert ormai involato, la lotta per il secondo posto ha tenuto col fiato sospeso gli appassionati nelle due tornate finali. In ballo non c'era solo la piazza d'onore di giornata, ma pure quella in classifica, visto che Nys e Pauwels erano appaiati a 37 punti alle spalle di Van Aert (primo con 44).

In pratica possiamo dire che Pauwels abbia forzato ininterrottamente per due giri, tentando in tutti i modi di scrollarsi di dosso l'ingombrante collega. E il veterano del circuito ha sofferto non poco per difendersi dai fendenti di Kevin, la sua pedalata è stata piena di sbavature (segno che era davvero al limite), ma è riuscito a resistere a tutte le trovate dell'avversario, compreso un ultimo affondo al giro finale che pareva essere decisivo; e invece, anche lì, Nys è riuscito a non perdere (troppo) terreno da Pauwels, e a chiudere il piccolo divario in tempo per andare a sprintare e a conquistare il secondo posto, a 16" dal vincitore.

Van der Haar ha chiuso al quarto posto a 1' da Van Aert, quindi nella lotta per la quinta piazza ha avuto la meglio Sweeck davanti a Klaas Vantornout (autore di un forcing che nell'ultimo giro aveva frantumato il drappello in cui i due si trovavano, ma ugualmente ben al di sotto delle aspettative); a seguire, dal settimo al decimo posto troviamo Michael Vanthourenhout, Tim Merlier, Rob Peeters e il ceco Michael Boros.

Il tutto si riverbera in una classifica in cui Van Aert allunga sempre più: 59 sono ora i suoi punti contro i 51 di Nys e i 50 di Pauwels; segue, ancora in "zona medaglie", Van der Haar a 47, dopodiché bisogna scendere a 33 per trovare Sweeck e Vantornout, ormai abbondantemente tagliati fuori dalla lotta per il successo nel Superprestige. Una challenge la cui prossima tappa (la quinta su otto) è in programma tra un mesetto, il 13 dicembre a Francorchamps.

Marco Grassi

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