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Superprestige Zonhoven 2015: Unchained Van Aert: scatenatissimo Wout - Ennesimo assolo per il ragazzino. Peeters su Pauwels per un contestato secondo posto

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Per Wout Van Aert ennesimo assolo in questa stagione © superprestigecyclocross.be

Un percorso esigente, complicato, durissimo, una picchiata sabbiosa che ne ha mandati parecchi gambe all'aria, una selezione inevitabile giro dopo giro, e un dominatore con la faccia da ragazzino impertinente: sintesi estrema ma già esauriente di quanto avvenuto oggi a Zonhoven, seconda tappa del Superprestige 2015-2016, con Wout Van Aert che ancora una volta non ha fatto prigionieri, andando a imporsi con un vantaggio-monstre sul secondo (1'06") e allungando così nella classifica di challenge, da lui già guidata dopo il successo nella prima tappa a Gieten.

La superiorità con cui Van Aert ha veleggiato sui saliscendi di Zonhoven ci fa temere di doverci a lungo ripetere, nell'arco di questa stagione del cross: il belga non ha davvero rivali, e anche stavolta apponiamo la discriminante: "almeno finché non tornerà in gara Mathieu Van der Poel, fermo per infortunio". Fino ad allora, prepariamoci a decantare molte altre volte le doti di questo 21enne che con naturalezza si sta mettendo in tasca il ciclocross di vertice.

 

Van der Haar prova l'anticipo, Van Aert vigila e contrattacca
In apertura di gara, dopo un primo giro che è servito a sgrossare il gruppo dei migliori, Lars Van der Haar ha provato a sorprendere tutti nella seconda tornata, ma il suo forcing non gli ha permesso di fare la differenza, e alla sua ruota son rimasti in quattro: Tom Meeusen, Klaas Vantornout e i due Vastgoedservice Wout Van Aert e Tim Merlier, con Sven Nys non lontano.

Nel corso del giro c'è stato allora il contrattacco di Van Aert, a cui hanno ben risposto Van der Haar e Meeusen, ma quest'ultimo ha perso contatto sul successivo affondo del gioiellino 21enne.

La resistenza di VDH è durata appena un altro giro: alla fine del terzo, Van Aert ha innestato il turbo, e ciao a tutti.

Sulla picchiata citata in apertura, intanto, si susseguivano gli scivoloni: dapprima Tim Merlier e Gianni Vermeersch, poi al quinto giro un brutto ruzzolone ha costretto al ritiro Klaas Vantornout, e non sarebbe stato quello l'ultimo capitombolo di giornata in quel tratto scosceso e infido.

 

La lotta per il podio si infiamma
Con Van Aert ormai entrato in un'altra dimensione, non rimaneva in ballo che la lotta per il podio di giornata. Col passare dei giri si ammosciava la resa di Van der Haar, e al contempo cresceva forte quella di Rob Peeters e Kevin Pauwels. I due hanno raggiunto l'olandese della Giant nel corso del quarto giro, mentre Nys continuava a inseguire a non troppa distanza.

Al quinto giro un bell'affondo ha permesso a Peeters di liberarsi della compagnia di Pauwels (sul quale è rientrato Nys), e nella tornata successiva lo stesso Peeters ha raggiunto e staccato Van der Haar, mentre il vantaggio di WVA arrivava già a lambire il minuto.

Al penultimo passaggio Peeters è transitato al traguardo con un minuto tondo di ritardo dal suo compagno di squadra Van Aert; Van der Haar è passato a 9" da Peeters, precedendo di 5" Pauwels e Nys: distanze ridotte che lasciavano prevedere un ultimo giro di fuochi d'artificio, e in effetti così è stato.

Nys ha dato fondo a tutto quello che aveva, ha staccato Pauwels e si è portato su Van der Haar, il quale sul solito punto di inizio picchiata è scivolato, venendo superato pure da Pauwels, che poi ha chiuso il gap da Sven. Entrambi hanno collaborato per riavvicinare Peeters, e sono riusciti nel loro intento proprio negli ultimi 300 metri. In particolare Pauwels ha dato luogo a un importante scatto che gli ha permesso di chiudere sul connazionale (mentre Nys veniva rallentato da una foratura sul più bello).

La volata per il secondo posto è stata quantomai combattuta: Peeters l'ha presa in testa, ma ha dovuto far ricorso a tutto il mestiere di cui dispone per chiudere il passaggio a Pauwels sulle transenne; inutile dire che Kevin non l'ha presa affatto bene, e ha vivacemente contestato la manovra di Peeters, nella quale però i giudici non hanno ravvisato gli estremi di scorrettezza che avrebbero portato al declassamento di Rob.

Con Peeters-Pauwels classificati a 1'06" da Van Aert, Nys con la ruota bucata ha dovuto impegnarsi il triplo per non essere superato da Van der Haar al quarto posto, e ci è riuscito per pochi centimetri, a pochi secondi dal podio. In top ten troviamo poi nell'ordine Laurens Sweeck, David Van der Poel, Julien Taramarcaz, Jens Adams e Tom Meeusen.

 

Van Aert isolato al comando dell'invisibile Superprestige
Dopo sole due gare si può dire che Wout Van Aert sia già in fuga nel Superprestige: il capitano della Vastgoedservice ha 30 punti (15 per ognuna delle due vittorie) e precede Van der Haar, secondo a 25, e Nys, terzo a 24. Poi nella graduatoria troviamo Pauwels (22), Peeters (21), Sweeck (15), Taramarcaz (14), Merlier (13) Vantornout (11) e Veermersch (10).

La prossima prova di SP è in programma domenica 8 novembre a Ruddervoorde (e se non cambierà qualcosa nel frattempo, questa challenge resterà invisibile ai più: inconcepibile la scelta degli organizzatori di cedere i diritti di trasmissione a un canale a pagamento. Già il cross è una disciplina di nicchia, avanti di questo passo lo trasformeranno in un club massonico della canasta); nel frattempo, domenica prossima tornerà il Bpost Bank Trofee con la prova di Oudenaarde, il mitico Koppenbergcross. Inutile dire che anche nel BPBT l'uomo da battere è lui: Wout Van Aert.

Marco Grassi

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