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Paris-Tours 2015: Esportare il made in Italy? Ci vuole il Matteo giusto! - Trentin vince al termine di una gara a velocità record. Sfortunato Van Avermaet

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Matteo Trentin a braccia alzate sull'Avenue de Grammont di Tours © Etixx-Quick Step-Tim De Waele

Che le qualità ci fossero si era già visto in quella sfortunata Milano-Sanremo del 2012 con una caduta proprio all'ultima curva, ma in tutti questi anni a Matteo Trentin è sempre mancata quella grande prova di maturità che potesse dare una svolta alla sua carriera aiutandolo ad uscire da quel ruolo di ottimo gregario che oggettivamente iniziava a stargli un po' stretto: dopo le belle prove degli ultimi mesi, la Etixx-Quick Step gli ha dato fiducia per la Parigi-Tours e Trentin ha risposto come meglio non poteva, con una fantastica vittoria (la quarta del 2015) che il prossimo anno, se Matteo saprà farsi trovare pronto, andrà tenuta in conto in sede di pianificazione delle tattiche in gara per le classiche più prestigiose.

Nizzolo subito ko, poi 31 in fuga
Anche quest'anno la Parigi-Tours s'è confermata come una delle corse più imprevedibili e spettacolari della stagioni. Stavolta è bastato appena un chilometro per mettere fuori dai giochi uno dei possibili favoriti per la vittoria: una caduta ha coinvolto infatti il nostro Giacomo Nizzolo che non ha avuto neanche il tempo di scaldarsi che è stato subito costretto ad abbandonare la gara. Ma questo ritiro non è l'unico fatto saliente dei primi folli chilometri di questa classica giunta alla sua 109esima edizione: al chilometro 11 dei 231 in programma, su impulso di Alexis Gougeard, è riuscito a staccarsi un gruppo di 31 corridori mentre il plotone s'è spezzato in due tronconi a causa del vento.

La situazione di corsa dopo 40 chilometri di gara vedeva in testa 31 corridori, altri 60 all'inseguimento attardati di 30" e quindi il resto del gruppo staccato di 1'35" dalla testa. Il gruppo di battistrada era composto da Edward Theuns (Topsport), Tony Gallopin, Tiesj Benoot, Pim Ligthart e Tosh Van der Sande (Lotto Soudal), Arnaud Démare (FDJ), Greg Van Avermaet e Tom Bohli (BMC), Alexis Gougeard (AG2R), Yves Lampaert, Matteo Trentin e Gianni Meersman (Etixx), Pavel Brutt (Tinkoff), Arnaud Gérard, Benoît Jarrier e Kevin Ledanois (Bretagne), Twan Castelijns, Mike Teunissen e Maarten Wynants (Lotto NL), Heinrich Haussler e Roger Kluge (IAM), Roy Curvers (Giant), Christoph Pfingsten e Daniel Schorn (Bora), Roy Jans e Kevin Van Melsen (Wanty), Evaldas Siskevicius (Marseille), Nick Dougall (MTN), Brian Van Goethem (Roompot), Romain Combaud e Julien Duval (Armée de Terre). Come si può notare il tentativo non ha sorpreso alcuni dei possibili favoriti per la vittoria finale ed eccellente è stato il lavoro della Lotto Soudal che è riuscita ad inserire ben quattro uomini.

Grazie al vento abbastanza favorevole la prima ora di corsa è letteralmente volata via a 52.5 km/h di media. Nel frattempo i gruppi inseguitorri si sono ricompattati ed il lavoro è finito sulle spalle dei team non rappresentati in testa, Cofidis, Trek ed Europcar in particolar modo: nonostante l'impegno di queste tre squadre, a metà gara in divario dalla testa era già salito a 4'50" perché davanti la fuga è riuscita a trovare subito un ottimo accordo che le ha permesso di restare ben sopra i 50 di media anche nella seconda ora.

Andatura folle, da dietro non rientrano
Con l'andamento della corsa che chilometro dopo chilometro si faceva sempre più favorevole ai fuggitivi (da cui intanto avevano perso contatto Van Melsen, Bohli, Ledanois, Siskevicius e Dougall), il plotone s'è giocato l'ultima carta possibile per provare a cambiare le cose: in 19 hanno provato un disperato contrattacco ma mai si sono avvicinati a tal punto da ipotizzare possibile un ricongiungimento. Tra gli altri, facevano parte di gruppo anche il campione uscente Jelle Wallays, il francese Nacer Bouhanni che è in lotta per Edward Theuns per la vittoria dell'Europe Tour, l'olandese Niki Terpstra e gli italiani Marco Marcato e Marco Coledan.

Nel finale gli attacchi decisivi
Il finale è stato quindi tutto per quei coraggiosi che sono usciti dal gruppo quando mancavano 220 chilometri all'arrivo e ai meno 26 sono iniziati gli scatti. Il primo a muoversi è stato il francese Julien Duval mentre a 18 km dall'arrivo è stata la volta di Arnaud Gérard e Romain Combaud: i due sono riusciti a guadagnare una quindicina di secondi, ma a questo punto la Etixx-Quick Step è entrata in azione per lanciare proprio Matteo Trentin. Un lavoro enorme di Gianni Meersman ha reso vani gli sforzi di Gérard e Combaud a 10 chilometri dal traguardo, proprio ai piedi della prima delle due salitelle che caratterizzano il finale di questa corsa: sulla Côte de Beau Soleil è stato proprio il 26enne trentino di Borgo Valsugana a fare selezione tra i battistrada con un bel forcing.

A ruota di Trentin sono rimasti solo Greg Van Avermaet e Tosh Van der Sande, ma con un bel po' di fatica è riuscito a chiudere il buco anche il russo Pavel Brutt: quest'ultimo si è arreso un paio di chilometri dopo sulla Côte de l'Épan dove stavolta è stato Van Avermaet a rilanciare l'andatura senza però far male agli altri due attaccati. Negli ultimi 6 chilometri tutti in pianura Matteo Trentin e Greg Van Avermaet hanno tenuto alto il ritmo mentre Tosh Van der Sande ha preferito restare passivo sfruttando la presenza dei compagni di squadra Tony Gallopin, Pim Ligthart e Tiesj Benoot nel gruppetto che inseguiva a 25": nonostante Van der Sande il terzetto ha continuato a guadagnare arrivando al finale con un margine di tutta sicurezza.

Van Avermaet sfortunato, Trentin perfetto
Con tre uomini tutti abbastanza veloci lì davanti era difficile individuale un netto favorito sugli altri, ma la solita imprevedibilità della Parigi-Tours ha colpito ancora all'ultimo chilometri: poco prima di iniziare le operazioni di studio per la volata, infatti, s'è visto Greg Van Avermaet alzare braccio e perdere qualche metro, i classici segnali della foratura. Per il belga della BMC a quel punto non c'era più tempo per un intervento meccanico, e fermarsi a cambiare la ruota avrebbe significato dire addio anche al possibile podio: Van Avermaet ha così continuato fino al traguardo con la ruota sempre più sgonfia restando faticosamente in scia agli altri due fino a quando non è stata lanciata la volata vera.

Anziché uno sprint a tre, sull'Avenue de Grammont di Tours abbiamo assistito ad un duello tra Matteo Trentin e Tosh Van der Sande. L'italiano ha condotto in testa tutto l'ultimo chilometri, è rimasto molto lucido e poi ai 250 metri ha iniziato da davanti la sua volata: Tosh Van der Sande ha provato ad affiancare il corridore della Etixx-Quick Step che però oggi ha dimostrato una gamba decisamente superiore a tutti ed è riuscito anche a rialzarsi per esultare qualche metro primo della linea. Per Trentin oltre alla vittoria è arrivato anche il riconoscimento del "Ruban Jaune", un premio che va al corridore che ha fatto segnare la velocità media più alta in gara su una distanza superiore ai 200 chilometri: Matteo ha concluso la Parigi-Tous odierna in 4h39'12" all'incredibile media di 49.64 km/h.

Ancora con i migliori il talento Benoot
Alle spalle dei primi tre va segnalata ancora una volta la grande prestazione di Tiesj Benoot che è riuscito a cogliere la quarta posizione, a 20" da Trentin: il talentuoso 21enne belga della Lotto Soudal è riuscito a portare a casa il 22° piazzamento tra i primi 10 su 58 giorni di gara, mica male per un ragazzino nella sua stagione d'esordio tra i professionisti. In ottica classifica dell'Europe Tour va segnalato anche l'ottavo posto di Edward Theuns che è riuscito a rosicchiare 10 punticini a Nacer Bouhanni: tra appena due giorni ci sarà lo scontro finale alla Nationale Sluitingprijs-Putte-Kapellen con il francese che si troverà a difendere un margine abbastanza risicato.

Sebastiano Cipriani

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