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Il Lombardia 2015: Oltre l'Astana un Kwiatkowski gagliardo - Pagelle: italiani i migliori, male l'AG2R, Majka mai visto | Cicloweb

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Il Lombardia 2015: Oltre l'Astana un Kwiatkowski gagliardo - Pagelle: italiani i migliori, male l'AG2R, Majka mai visto

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Michal Kwiatkowski transita per primo in cima al Muro di Sormano © Bettiniphoto

Vincenzo Nibali - 10
Un giornata storica per certi versi perché a sette anni di distanza dal terzo Giro di Lombardia di Damiano Cunego, il siciliano dell'Astana ha spezzato il tabù azzurro nelle classiche monumento. A questo punto dovremmo dire grazie all'ammiraglia dell'Astana ed al collegio di giuria della Vuelta, perché proprio dopo quell'episodio nella corsa spagnola abbiamo ritrovato il Nibali grintoso, combattivo e spettacolare che tanto ci piace: per quanto fatto vedere nelle gare italiane in questo mese di settembre oggi Nibali era il favorito numero uno e l'Astana gli ha dato subito grande fiducia controllando la corsa fin dall'inizio. Dal punto di vista tecnico la gara di oggi è stata uno splendido saggio di tutte la qualità di Vincenzo: molto attento a Sormano, lo Squalo ha letto benissimo la corsa e una volta capito che non sarebbe stato in grado di fare la differenza da solo in salita ha scelto di giocare d'astuzia. L'attacco nella discesa del Civiglio ha colto un po' di sorpresa tutti gli avversari e a quel punto gli sono bastati pochi metri per indirizzare la corsa a proprio favore. Solo un piccolo brivido sulla salita del San Fermo della Battaglia con Dani Moreno in forte recupero, ma Nibali si è gestito bene e la salita è troppo breve per ribaltare tutto. Adesso tutta la stagione del campione italiano si può vedere in un'ottica ben diversa: inutile dire che nel 2016 ci piacerebbe vedere questo Nibali lungo tutto l'arco di stagione come ben ci aveva abituati fino al 2013.

Daniel Moreno - 8.5
L'infortunio dell'ultimo minuto di Joaquim Rodríguez gli ha regalato i gradi di capitano unico della Katusha che lottava per la vittoria finale nel World Tour a squadre. Il 34enne spagnolo ha lasciato sfogare gli avversari sulla salita del Civiglio, limitandosi a chiudere i buchi nelle due o tre situazioni più pericolose: quando sul San Fermo finalmente si scatena riesce a togliersi di ruota tutti gli avversari ma a quel punto Nibali aveva ormai guadagnato troppo tra discesa e pianura. Moreno è riuscito ad avvicinarsi fino a 11" da Nibali ma la corsa è finita in cima all'ultimo strappo: oggi era forse il più forte di tutti in salita assieme al nostro Diego Rosa, viene da chiedere come sarebbe andata a finire se avesse avuto un compagno di squadra come Purito al suo fianco.

Thibaut Pinot - 8
Il Lombardia è l'unica classica capace di proporre nel proprio percorso delle salite simili a quelle che caratterizzano le tappe di montagne dei grandi giri e non è una sorpresa che uno come Thibaut Pinot si presenti al via con grandi ambizioni. Il francese della FDJ è arrivato al finale di stagione con una buonissima condizione di forma ma oggi è rimasto schiacciato dalla morsa dell'Astana: sul Civiglio ha risposto bene alle accelerazioni di Nibali, mentre Rosa lo ha seguito come un'ombra quando era lui ad attaccare. Non ha mai avuto spazio, ma sul San Fermo ha trovato ancora una piccola riserva di energie: non è servito per seguire Moreno, ma questo podio resta comunque un grande risultato per un corridore delle sue caratteristiche.

Alejandro Valverde - 6
È inevitabilmente stanco dopo una stagione lunghissima e che l'ha visto protagonista fin dai primi mesi di gara. Il suo principale obiettivo oggi in questo Giro di Lombardia era di regalare alla Movistar la terza vittoria consecutiva nella classifica a squadre del World Tour: l'unica formazione da tenere d'occhio era la Katusha, così Valverde si è incollato a ruota di Dani Moreno badando poco a ciò che combinavano gli altri. Alla fine con Moreno secondo e Valverde quarto a sorridere è proprio la Movistar: obiettivo minimo centrato per il murciano.

Diego Rosa - 9
Un autentico spettacolo la prova del 26enne piemontese a cui un diverso svolgimento tattico avrebbe potuto regalare anche qualcosa di più di questo quinto posto: le ultime uscite ci hanno mostrato un Diego Rosa a cui il ruolo di gregario puro inizia a stare un po' stretto ed a cui il prossimo anno potrebbero essere assegnate più responsabilità in corsa. Gli ultimi 20 chilometri odierni di Rosa sono stati clamorosi: ha dettato il ritmo in salita per Nibali, ha attaccato in prima persona, ha difeso la fuga di Nibali stoppando i tentativi di contrattacco e addirittura ha dato filo da torcere a Valverde in volata; in pratica ha dimostrato di saper fare di tutto quando è stato chiamato a farlo. In casa Astana da applausi anche Mikel Landa che si è portato dietro il gruppo dal Muro di Sormano fino ai piedi del Civiglio: un atteggiamento da grande professionista nonostante il futuro cambio di maglia già definito.

Michal Kwiatkowski - 7.5
Ben consapevole di partire battuta in caso di scontro diretto in salita, la Etixx-Quick Step ha provato a sorprendere tutti i favoriti giocando d'anticipo. La squadra di Patrick Lefévère ha inventato uno spettacolare attacco in massa nella discesa di Onno poco prima di approcciare il Ghisallo: Trentin, Stybar, Verona e Wisniowski sono riusciti a portare via un gruppetto in cui era presente anche il loro capitano Michal Kwiatkowski che poi ha dimostrato una gran gamba staccando tutti gli altri attaccanti e recuperando tutti i fuggitivi. Kwiatkowski ha avuto l'onore di essere stato il primo a scollinare sul Muro di Sormano, poi ha continuato la sua azione assieme a Tim Wellens: iniziativa molto bella dal punto di vista tattico ma i due sono stati raggiunti dagli inseguitori proprio a 20 chilometri dall'arrivo, all'inizio della salita del Civiglio.

Cesare Benedetti - 8
Da quanto la Bora-Argon 18 gli ha comunicato di non rinnovare il contratto in scadenza a fine 2015, Cesare Benedetti è praticamente andato in fuga in ogni corsa da lui disputata: è il suo modo per mettersi in luce e per cercare di convincere qualche squadra ad affidargli una maglia per il 2016; oggettivamente, se la meriterebbe per la generosità dimostrata. Oggi sul Muro di Sormano Benedetti è stato assieme a Marco Canola (Unitedhealthcare) l'ultimo ad arrendersi di un gruppo di 11 uomini che erano andati in fuga dopo una quindicina di chilometri: gli altri coraggiosi protagonisti di questa azioni sono stati Enrico Barbin (Bardiani), Pierpaolo De Negri (Nippo), Dennis Van Winden (Lotto NL), Simon Geschke (Giant), Stefan Schumacher (CCC Sprandi), Jan Polanc (Lampre), Jérôme Coppel (IAM), Matteo Busato (Southeast) e Oscar Gatto (Androni).

Esteban Chaves - 6.5
Il ragazzo vuole sorprendere ancora dopo la Vuelta (che poi tanto sorpresa non era, il talento c'è) e fa impressione sul Civiglio quando si incolla alla ruota di Nibali e sembra riuscire a seguirlo con facilità in un paio di accelerazioni. È sembrato in grado di puntare al podio, poi sul San Fermo della Battaglia il colombiano della Orica-GreenEDGE è stato costretto ad alzare bandiera bianca per colpa dei crampi: quest'ottavo posto è comunque il suo miglior risultato in carriera in una grande classica di un giorno, ma nei prossimi anni Chavito potrebbe crescere ancora e migliorare questo dato.

Tony Gallopin - 6.5
Il francese ha sofferto le pendenze infernali del Muro di Sormano ma è stato capace di limitare i danni e di rientrare sui migliori nel lungo e difficile tratto di discesa. Negli ultimi 20 chilometri non si è praticamente mai visto, ma con la distanza è cresciuto tanto spingendosi fino ad un 7° posto che fa il paio con quello conquistato a Richmond la scorsa settimana. Per la Lotto Soudal si è messo in bella evidenza anche Tim Wellens, quarto l'anno scorso sul traguardo di Bergamo e che quest'anno ha scelto di provarci da lontano prima che si scatenasse la grande bagarre.

Mikel Nieve - 7
Giornata buona per i neroazzurri della Sky, gli unici ad avvicinare l'Astana sul piano numero anche se non su quello dell'iniziativa. Sulle prime rampe del Civiglio si sono fatti vedere nelle prime posizioni del gruppo Sergio Henao, Wout Poels e Mikel Nieve: il colombiano ha provato un paio di allunghi ad inizio salita, poi è stato il basco a battagliare con i migliori e ad arrivare al traguardo assieme a Valverde e Rosa. Per Nieve una sesta posizione finale, nei primi dieci anche Henao (nono), mentre Poels ha caduto nel finale arrivando 12° a 4'10".

Rafal Majka - 4
Il secondo posto alla Milano-Torino aveva fatto pensare che la forma del 26enne polacco della Tinkoff-Saxo fosse ancora vicina a quella della Vuelta a España: Majka invece oggi non si è proprio mai visto, forse la delusione più grande di giornata.

Philippe Gilbert - 5
Su una salita come il Muro di Sormano anche al top della condizione fisica Philippe Gilbert farebbe grande fatica e quindi non sorprendono le sue difficoltà odierne. Questo percorso non è il più adatto alle caratteristiche del vallone della BMC che oggi è stato anche sfortunato nel trovare un'Astana scatenata che ha fatto esplodere il gruppo in salita: bravo a non arrendersi ed a cercare di rientrare nel tratto di pianura prima del Civiglio, ma la sua corsa sarebbe probabilmente terminata lì anche se fosse rimasto agganciato al gruppone.

Daniel Martin - s.v.
L'irlandese vincitore uscente non poteva ovviamente essere in buona condizione dopo l'infortunio alla Vuelta, da apprezzare comunque che abbia voluto onorare la corsa presentandosi comunque ai nastri di partenza quando avrebbe potuto chiudere tranquillamente la stagione in anticipo. Per la Cannondale-Garmin oggi si è messo in evidenza l'olandese Tom Jelte Slagter, all'attacco prima di Sormano e poi ancora bravo a tenere duro nel finale di corsa per portare a casa almeno un 13° posto.

Romain Bardet - 4
L'AG2R si era presentata al via di questo Giro di Lombardia con una squadra altamente competitiva con delle punti di grande valore come Romain Bardet, Domenico Pozzovivo ed Alexis Vuillermoz. La formazione francese, però, si è sciolta già sul Muro di Sormano: a 50 chilometri dall'arrivo tutti i capitani erano già staccati, Bardet e Vuillermoz sono riusciti a rientrare in discesa, Pozzovivo che aveva scollinato poco più avanti invece no. Al traguardo il migliore è stato Alexis Vuillermoz ma un 15° posto a più di quattro minuti non è quello che ci si aspettava.

Sebastiano Cipriani

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