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Vuelta a España 2015: Potenza e tempismo, la zampata di Dumoulin - A Cumbre del Sol l'olandese rimonta e batte Chris Froome, prendendosi la roja

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L'arrivo in salita di Cumbre del Sol premia Tom Dumoulin © Bettiniphoto

Una prima parte di Vuelta a España preziosissima, quella di Tom Dumoulin. Ad Alcalá de Guadaira, con Caleb Ewan che si lanciava verso la sua prima vittoria in una grande corsa a tappe, l'olandese della Giant-Alpecin sfruttava un buchetto che risucchiava Esteban Chaves per strappare al colombiano la maglia roja. L'avrebbe persa il giorno dopo, con Chavito all'attacco verso Sierra de Cazorla. Oggi ha giocato d'anticipo, Dumoulin, attaccando sulle severe rampe di Cumbre del Sol, poi rilanciando nel finale, quando Chris Froome l'aveva sorpassato in tromba e Purito Rodríguez non ne aveva per rientrare sul vincitore del Tour. Allora è partito Tom, che ha raggiunto il kenyano bianco a 25 metri dalla linea d'arrivo, siglando la prima vittoria alla Vuelta.

Un traguardo conquistato di potenza, prepotenza e soprattutto astuzia, dosando al meglio le energie, calcolando per bene i tempi. Cosa che non ha fatto Froome, ben altro corridore rispetto a due giorni fa, a La Alpujarra (e ben altro rispetto al Tour!), ma a cui sono mancati trenta metri per esultare. Non arriva solo la tappa, per Dumoulin, ma anche la maglia roja, visto che Esteban Chaves corre all'attacco per metà rampa, poi salta (pagherà 59").

Un premio meritatissimo per Dumoulin, sempre davanti (o in zone con vista) in queste tappe, con il solo torto di incontrare sulla sua strada un Esteban Chaves troppo forte. Fino ad oggi, quando Chavito ha corso non tanto per la classifica, quanto per la vittoria di tappa (sarebbe stata la terza in questa Vuelta).

 

Sagan e Stuyven non partono, cadono i big dopo 34 km
Dopo il macello, tra cadute, moto Shimano contro Sagan e discese pericolose, non prende il via Peter Sagan stesso e Jasper Stuyven. Il belga ha vinto ieri a Murcia con una frattura allo scafoide, ma non può andare avanti in quelle condizioni. In programma ci sono 168.3 km da Torrevieja a Cumbre del Sol, quinto arrivo in salita della corsa iberica. Cadute anche oggi dopo 34 km, con diversi uomini di classifica coinvolti: assaggiano l'asfalto, tra gli altri, Fabio Aru, Mikel Landa, Domenico Pozzovivo, Alejandro Valverde, Tom Dumoulin, Samuel Sánchez, e poi anche Alessandro De Marchi, Giovanni Visconti, Rinaldo Nocentini, John Degenkolb, Amets Txurruka, Marcel Aregger e Thomas Degand, mentre la maglia roja Esteban Chaves è vittima di una foratura. Tutti ripartono e vanno a far la fila all'auto del medico, mentre Degand dice addio alla corsa.

 

Fuga a 13 dopo 3 km, poi diventano 14. C'è Cattaneo
Nel frattempo, dopo appena 3 km, erano andati all'attacco Nikolas Maes, Pieter Serry e Maxime Bouet (Etixx-QuickStep), Geraint Thomas (Sky), Lorrenzo Manzin (FDJ), Mattia Cattaneo (Lampre-Merida), Yohan Bagot (Cofidis), Maarten Tjallingii (Lotto.NL-Jumbo), Omar Fraile (Caja Rural-Seguros RGA), Tony Hurel (Europcar), Danny Van Poppel (Trek), Pavel Brutt (Tinkoff-Saxo) e Jim Songezo (MTN-Qhubeka). Al km 12 insegue il francese Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale), raggiungerà la testa al km 42.

Il gruppetto di 14 uomini arriva ad avere un vantaggio di 5'40" giusto quando Gougeard si unisce alla festa di testa. Entra in scena allora la Katusha, che oggi punta forte su Purito Rodríguez: l'arrivo, stranamente garagistico e con rampe al 19%, si confà al catalano. La squadra russa si porta in testa al gruppo ed il vantaggio dei 14 uomini scema pian piano, attestandosi sui 4'15".Al rifornimento però, dopo 80 km di gara, la fuga torna ad avere un margine di 5'15". Il primo punto d'interesse della tappa arriva con la prima ascesa all'Alto de Puig Llorença, 3.3 km all'8.9%, ma con rampe fino al 19%. È questa nient'altro che la salita finale, ma il Gpm è posto più in basso rispetto al traguardo.

 

Fraile va via sull'Alto de Puig Llorença, ma Cattaneo lotta
Qui sull'Alto de Puig Llorença la fuga scoppia: Omar Fraile allunga per andare a prendere altri punti con cui allungare nella classifica del miglior scalatore, alle sue spalle restano solo Mattia Cattaneo, Pieter Serry e Yohan Bagot. Cattaneo, ragazzo di Alzano Lombardo in forza alla Lampre-Merida, prova a riportarsi da solo su Fraile, che però arriva per primo al Gpm (davanti a Serry, Bagot e Cattaneo). Il gruppo passa a 2'40", ma in mezzo ci sono i reduci della fuga del mattino.

Nella discesa il quartetto viene raggiunto da Geraint Thomas e Maxime Bouet prima, Songezo Jim, Maarten Tjallingii e Pavel Brutt poco dopo. I nove hanno un vantaggio di 1'05" sul gruppo sempre tirato dalla Katusha. Allo sprint intermedio di Bahia de Javea Maarten Tjallingii, che ha attaccato, passa per primo. L'olandese è ripreso e prima della rampa finale Maxime Bouet tenta l'attacco ai -6. Con lui Geraint Thomas e Pavel Brutt, ma siamo ormai ai piedi dell'Alto de Puig Llorença, gli uomini di classifica si studiano. La Katusha ha tirato per chilometri, Purito Rodríguez vuole questa vittoria.

 

Valverde attivo ad inizio salita con Quintana, Froome staccato
Peccato per il catalano che anche Alejandro Valverde abbia le sue stesse ambizioni e così, non appena la strada s'impenna, attacca. Con il murciano il compagno Nairo Quintana, Purito e la maglia roja Esteban Chaves. Nairo Quintana, come era successo a Caminito del Rey, allunga subito, ma viene ripreso in breve dal gruppo, con Fabio Aru molto attivo.

Froome è staccato, Valverde riparte di forza, ma non va via. Ci prova allora Tom Dumoulin, che si guadagna un piccolo margine. Nel mentre la strada spiana (relativamente) e Froome, con la tipica altissima cadenza di pedalata che lo contraddistingue, rientra sui primi. Mette davanti l'irlandese Nicolas Roche, in grandissima forma, e l'andatura è alta. Chaves lotta per vincere la tappa ma spende troppe energie: la pagherà.

 

Dumoulin attacca, Majka insegue, Froome frulla
Poco prima dei -2 Rafal Majka, piuttosto in vena, accelera e mette nel mirino Tom Dumoulin. Ai 1500 metri Chris Froome aziona il frullatore, allunga sul gruppo ed il solo Purito Rodríguez tiene la sua ruota. Raggiunge Majka e si forma un terzetto che insegue un Tom Dumoulin in debito d'ossigeno. Froome, Rodriguez e Majka riprendono l'olandese ai 500 metri, con il vincitore del Tour che piazza un secondo, terribile allungo.

Purito prova a tenerlo ma è impossibile, Tom Dumoulin rifiata ed attende che il catalano lo riporti sotto. Froome però è lontano, a 100 metri dal traguardo; inizia a voltarsi, s'è accesa la spia rossa che segnala la riserva. In riserva anche Rodríguez, e così Tom Dumoulin scatta da solo, raggiunge Froome a 25 metri dall'arrivo ed esulta in solitaria: capolavoro atletico e tempistico, quello dell'olandese.

 

Per Dumoulin tappa e maglia. Domani ultima frazione, poi riposo
Alle spalle di Dumoulin c'è proprio Froome, staccato di 2", poi Rodríguez a 5". Più lontano Aru, a 16", poi Majka a 18", Quintana e Valverde a 20", Roche a 31", Pozzovivo a 33", Meintjes a 34". La classifica generale, con Esteban Chaves che ha chiuso 15° a 59", cambia radicalmente: Dumoulin guida con 57" su Rodríguez e 59" sullo stesso Chaves, poi c'è Roche a 1'07", Valverde a 1'09", Aru a 1'13", Quintana a 1'17", Froome a 1'18", Majka a 1'47" e Pozzovivo a 1'52".

Domani decima tappa, quella che anticipa il primo giorno di riposo: si andrà da Valencia a Castellón, 146.6 km non certo per ruote veloci. Il Puerto del Oronet subito in avvio lancerà una fuga, l'Alto del Desierto de las Palmas, di seconda categoria, farà una scrematura davanti e dietro; dalla vetta mancheranno 17 km al traguardo. Chi avrà coraggio, verrà premiato: Tom Dumoulin, in queste prime tappe ne ha avuto. Poi, certo, l'ottima gamba l'ha aiutato.

Francesco Sulas

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