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Vattenfall Cyclassics 2015: E Greipel conquistò anche Amburgo - André svernicia Kristoff e fa sua la corsa tedesca. Nizzolo a podio, Bonifazio nei dieci

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André Greipel vince la sua prima Vattenfall Cyclassics © Axel Heimken (EFE)

È l'anno perfetto. Quello che ti permette di vincere anche la corsa di casa, quella in cui, quando è andata bene, sei arrivato secondo. André Greipel alla Vattenfall Cyclassics di Amburgo aveva colto due piazze d'onore, nel 2012 e nel 2013: fu battuto alla prima occasione da un emergente Arnaud Démare, alla seconda dall'altro giovanotto rampante, John Degenkolb. Oggi il pericolo numero uno era Alexander Kristoff, norvegese con più vittorie in stagione - sono 19 - e campione uscente alla Vattenfall Cyclassics. Ben pilotato dalla Katusha, Kristoff s'è ritrovato sul rettilineo finale con André Greipel a ruota. E questo Greipel, quattro vittorie al Tour, una al Giro, una alla Paigi-Nizza, tra le altre, era davvero imbattibile.

 

Quartetto in fuga, c'è anche Matteo Bono
L'edizione numero 20 della Vattenfall Cyclassics prevedeva 221.3 km con partenza da Kiel, città bagnata dal Baltico, ed arrivo ad Amburgo, ça va sans dire. Nel finale circuito con il classico Waseberg da ripetere tre volte: salita che non tutti i velocisti potrebbero mandar giù. Subito vanno in fuga Jan Barta (Bora-Argon 18), Matteo Bono (Lampre-Merida), Alex Dowsett (Movistar) e Martin Mortensen (Cult Energy). Preso il largo dopo 15 km, arrivano a far crescere il vantaggio fino oltre ai due minuti: toccheranno i 5'10"' con 170 km ancora da coprire. Katusha ed MTN Qhubeka si portano al comando del plotone per tener sotto controllo la corsa ed il vantaggio del quartetto, a 115 km da Amburgo, scende a 2'55".

 

Si entra nel circuito, Mortensen e Bono se ne vanno
All'entrata di Amburgo, con il Waseberg che si profila all'orizzonte, Martin Mortensen prova a forzare là davanti, visto pure il vantaggio esiguo dei fuggitivi (1'30"). Il danese se ne va con Matteo Bono, mentre Barta e Dowsett vengono riassorbiti. I due battistrada vengono messi nel mirino da un gruppetto che esce dal plotone, adesso tirato dalla Movistar di Juan José Lobato: si tratta di Mathias Brändle (IAM Cycling), Philippe Gilbert (BMC) e Manuele Boaro (Tinkoff-Saxo).

 

Boaro si rifà sotto e passa al comando
Proprio Boaro tenta di andarsene da solo, ma la sua azione non ha spazio ed il coridore della Tinkoff, così come gli altri fuggitivi, è preda del gruppo. Si muove allora in contropiede un altro azzurro ed azzurrabile, Fabio Felline (Trek), lo segue Alexey Lutsenko, kazako dell'Astana che sta attraversando un momento di forma sublime. I due sono riacciuffati ai piedi del terzo ed ultimo Waseberg, quando si muovono Julian Alaphilippe (Etixx-QuickStep), Linus Gerdemann (Cult Energy), con più indietro Dylan Teuns (BMC) e Sep Vanmarcke (Lotto.NL-Jumbo). Alaphilippe e Gerdemann saranno gli ultimi a cedere quando mancano meno di 10 km al termine, poi si rialzano.

 

Ecco Ulissi, un attacco dopo l'ultimo Waseberg
Una maglia blu-fucsia si vede in prima linea: è il cecinese Diego Ulissi. Davide Cassani chiede, Diego vuol dare risposte importanti e si produce in un allungo non male. Mancano ancora 8.5 km alla fine, forse troppi, ma Ulissi tenta l'anticipo sul gruppo dei velocisti rimasti: l'ultimo vincitore della Vattenfall Cyclassics che non esultò al termine di una volata risponde al nome di Alessandro Ballan, che nel 2007 fregò tutti (compresa quella volpe Óscar Freire, secondo in quell'occasione) con un allungo negli ultimi metri della corsa. Diego Ulissi non va lontano e, nonostante tentino l'anticipo anche Davide Malacarne (Astana) e Lars Petter Nordhaug (Sky), la corsa è ormai nelle mani dei treni e dei velocisti.

 

La Katusha di Kristoff conduce le danze, Cavendish cade
Katusha in testa a menare per permettere ad Alexander Kristoff di ripetersi, ma ai -2 una caduta taglia fuori dai giochi Mark Cavendish. Il britannico dell'Isola di Man teneva alla vittoria, magari da dedicare al neonato di famiglia, Frey. Nulla da fare, tanto nervoso e treno - dei velocisti e della vittoria numero 15 in stagione, perso. Non perde tempo invece la Katusha, che con Jacopo Guarnieri lancia a meraviglia Alexander Kristoff, tallonato però da un André Greipel rognoso. Appena dietro a questi due mostri sacri c'è il giovane Giacomo Nizzolo, che non vuol essere ricordato solo per i piazzamenti.

 

La spunta un André Greipel senza limiti. E Nizzolo è terzo
Il primo a lanciarsi è Alexander Kristoff, ma André Greipel lo salta senza troppa difficoltà e vince per la prima volta la Vattenfall Cyclassics. Dietro al Gorilla ed al norvegese della Katusha, ecco un ottimo Giacomo Nizzolo. Giù dal podio invece Tom Boonen, che sta ritrovando lo spunto veloce dei giorni belli, mentre al quinto posto troviamo Greg Van Avermaet, altro uomo in gran forma. Sesta piazza per il vincitore dell'edizione 2012, Arnaud Démare, che si mette alle spalle Matti Breschel, Ramon Sinkeldam, Niccolò Bonifazio e Rasmus Guldhammer. Appena fuori dalla top ten un altro Lampre-Merida, Davide Cimolai, con Elia Viviani 14° ed il giovane Alberto Bettiol 25°. Domenica la prossima prova in linea del World Tour, il GP Ouest France-Plouay, che di certo non è fatto per le ruote veloci.

Francesco Sulas

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