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Vuelta a España 2015: Astana, due punte e a capo - Nibali o Aru, Aru o Nibali? Senza dimenticare l'incognita Landa

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Da sinistra: Mikel Landa, Fabio Aru, Vincenzo Nibali e Luis León Sánchez al via della Vuelta a España © Javier Lizón (EFE)

Malaga, e precisamente Puerto Banús, hanno accolto i 198 corridori che prenderanno parte da sabato all'edizione numero 70 della Vuelta a España. La terza ed ultima grande corsa a tappe dell'anno inizierà con una breve cronosquadre, la cui difficoltà non risiede però nei soli 7.4 km che separano la località di mare da Marbella, ma dal fondo stradale. Già, perché i corridori, dopo le ricognizioni di stamane, hanno notato come si percorrano pontili in legno, tratti in sabbia (già, siamo a fianco ad una spiaggia...) ed altre amenità. Roba che la doppia fila te la scordi e la sicurezza, un pochino, pure.

L'UCI, con la sua solita tempistica, ha chiesto conto agli organizzatori e gli stessi corridori, Chris Froome in testa, hanno protestato per un percorso ritenuto da tutti più adatto alle gare di ciclocross che a quelle di una prova World Tour. Una cronosquadre che, con l'intera gara a tappe, è stata presentata lo scorso 10 gennaio e le cui pecche vengono scoperte a due giorni dal via. Siamo alle solite, insomma, e che fine farà la prova contro il tempo lo vedremo nelle prossime ore.

 

Tutti i migliori: podio del Giro più podio del Tour, senza Contador (ma con Nibali)
Per il resto, sarà una corsa a tappe con tutti i migliori interpreti del ciclismo, Alberto Contador escluso. Il Pistolero, dopo aver vinto il Giro ed aver tentato la doppietta - senza riuscirvi, al Tour, s'è tirato indietro. Per il resto avremo l'intero podio del Tour, ovvero Chris Froome e la coppia Movistar composta da Nairo Quintana ed Alejandro Valverde. Due terzi di podio del Giro, con Mikel Landa e Fabio Aru a cui, nell'Astana, si unirà Vincenzo Nibali. Oltre a questi sei, al via di Puerto Banús troveremo Purito Rodríguez, Tejay Van Garderen, Domenico Pozzovivo, Jurgen Van den Broeck, Pierre Rolland. Questi i principali contendenti per la maglia roja.

 

Sky e Movistar, formazioni stellari per Froome e Quintana
Se Froome, dopo due podi ed un quarto posto dal 2011 ad oggi (ha saltato solo l'edizione 2013 in questo lasso di tempo), vuol finalmente centrare un GT che non si chiami Tour, il colombiano Nairo Quintana deve contrastare il britannico dopo che all'ultima Grande Boucle s'è dimostrato più forte in salita alla distanza, ma meno scafato nel cogliere i momenti no dell'avversario, attaccandolo solo all'ultimo giorno, quando il tempo da recuperare era non molto, comunque troppo. Per mettere in atto il suo piano e portarlo a compimento, Quintana avrà bisogno di tutto l'aiuto di Valverde e del sostegno delle gambe (ma quello ci vuole sempre). Il punto d'interesse della Vuelta, però, sarà senza dubbio l'Astana.

 

Astana, una corazzata a due punte (con jolly)
La squdra guidata da Beppe Martinelli aveva nei piani di portare sia Aru che Landa, già insieme al Giro (entrambi a podio, ma forse qualcosa di più per spodestare Contador si poteva fare). Dopo le tappe pirenaiche del Tour di Vincenzo Nibali, fallimentari per il messinese, ecco che è rientrato nella missione Vuelta anche lo Squalo. Che, dopo lo scotto della Grande Boucle, ha sete di rivincita. Dimostrare a tutti che è sempre lui, il Nibali che ha vinto Giro, Tour e Vuelta. Dimostrare che anche contro determinati avversari Vincenzo può avere la meglio.

 

Su chi punteranno i kazaki? Nibali, Aru o tutti e due?
Resta da vedere con chi l'Astana vorrà vincere la Vuelta. Nibali è lì apposta, ma Aru già lo scorso anno ha staccato i grandi in due occasioni, a San Miguel de Aralar e Monte Castrove en Meis. Al Giro volava, ma non meno di Landa, che corre in casa e sarà il jolly della formazione kazaka. Il capitano, insomma, lo deciderà la strada: Aru considera Nibali un maestro, ma allo stesso tempo, se Vincenzo perdesse qualche secondo, ora qui, ora là, non esiterebbe a restare con i migliori, a fare la sua gara.

 

Landa, un'incognita che potrebbe tornare molto utile
E Landa, il meno considerato da tutti, cosa farà? È al suo ultimo GT con l'Astana, al Giro ha fatto vedere grandi cose, spesso stoppato dalla squadra (sul Mortirolo, ma soprattutto sul Colle delle Finestre, dove si poteva spodestare davvero Contador); nella sua Spagna vorrebbe andare al massimo, dare tutto, correre da capitano, ma non è ovviamente possibile. Andrà però tenuto d'occhio, il buon Mikel.

Per il resto sarà una partita tra Fabio e Vincenzo, il giovane ed il maestro: il primo sta esplodendo, cresce e migliora sempre più, è (pre)destinato a vincere un GT. Nibali, che le tre grandi corse a tappe le ha già portate a casa, sente il bisogno disperato di rifarsi dopo la debacle del Tour. Un dualismo (con tanto di jolly) che potrebbe tornar comodo, comodissimo agli strateghi Astana: e mandare in confusione tutti i contendenti.

 

Solito percorso, kermesse femminile e lotta tra squadroni
Una Vuelta godibile, non certo pazzesca dal punto di vista del percorso (solo un tappone, l'undicesima frazione, da Andorra la Vella a Cortals d´Encamp, che però è di "soli" 138 km; il resto tipiche tappe iberiche), che inizierà letteralmente in riva al mare e terminerà a Madrid, con tanto di kermesse femminile, sulla scia de La Course by Le Tour de France.

Una Vuelta all'insegna dell'Astana, sicuramente, ma pure della Sky, che oltre a Chris Froome porterà in Spagna, tra gli altri, Geraint Thomas e Sergio Henao. Con la Movistar di Alejandro Valverde e Nairo Quintana che non rimarrà di certo a guardare. Anche se poi, magari, una frullata di Froome seppellirà Nibali, Aru, Quintana e compagnia.

Francesco Sulas

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