Tour de France 2015: Il re non è ancora nudo, ma Nairo inizia a spogliarlo - Quintana attacca Froome: cambiano gli equilibri?

Versione stampabile

Plateau de Beille l'aveva suggerito, Mende l'ha provato: Chris Froome, fin qui maglia gialla del Tour de France 2015, non è già più quello di La Pierre-Saint-Martin, e Nairo Quintana, suo rivale più accreditato per la vittoria finale, staccato brutalmente nella decima tappa, nemmeno. E guardando alla tendenza dello stato di forma dei due nei precedenti grandi giri, va rilevato come il primo abbia chiuso sempre in calando, il secondo in netto crescendo. Un Tour che molti, pochi giorni fa, avevano dato già per chiuso, chiuso quindi non lo è per niente.

 

Quintana attacca un Froome nervoso. Che sprinta
Intendiamoci, alla fine la salita finale della quattordicesima tappa della Grande Boucle non ha prodotto differenze clamorose tra i due, anzi il britannico ha persino guadagnato sul colombiano, anche se di un solo secondo stiamo parlando. Però. Però la Sky, in una frazione nella quale non è stata attaccata, si è liquefatta nel momento clou, Geraint Thomas compreso, quello che finora era stato il miglior gregario di Froome (Richie Porte era già rimasto attardato, a causa di una foratura).

Però Nairo Quintana, dopo la sberla della prima tappa pirenaica ed i timidi affondi della terza, ha oggi prodotto attacchi che hanno sempre fatto distanziare il suo rivale. Però il capitano della Sky, pur riuscendo ogni volta a chiudere sul colombiano, salendo del proprio passo, non è riuscito a frullare come suo solito, e ha dato l'ennesima prova del suo nervosismo, buttandosi in una volata finale francamente inutile. Ma ci potrebbero essere non uno, ma due uomini a far andare le dinamiche della corsa nel verso più adatto al colombiano, ovvero il suo luogotenente, Alejandro Valverde, ed il redivivo capitano dell'Astana, Vincenzo Nibali.

 

Nibali potenziale alleato di Nairo?
L'avrebbe potuto preparare meglio Nairo Quintana il primo scatto sulla salita di Mende, con il quale ha chiarito a Chris Froome che non è disposto ad accontentarsi del secondo posto, magari facendosi aprire subito la strada da un Valverde anche oggi brillante. Son dettagli, ma quei dettagli che potrebbero fare la differenza tra il semplice far soffrire la maglia gialla e farla saltare per aria, ovviamente non in tappe come quella di oggi, che pur un'interpretazione più garibaldina negli ultimi quaranta chilometri avrebbe potuto rendere più difficile da interpretare per i tatticamente monocorde Sky.

E chi ha risposto a quello scatto? Un Vincenzo Nibali che pare migliorare giorno dopo giorno, trascinato, ammissione sua, da una foga eccessiva, che gli è costata secondi nella seconda parte dell'erta finale ma evidentemente voglioso di dimostrare molte cose. E se a Plateau de Beille Froome aveva comunque reagito, frullando ma in maniera molto poco produttiva, rimanendo quasi sul posto, con i rapporti agili che spinge, oggi ha deciso direttamente di salire del suo passo. Non è la prima volta che il britannico adotta tale tattica, ma vederglielo fare in una salita teoricamente più adatta a lui che al colombiano fa sensazione.

 

E Valverde sarà una pedina fondamentale
Una, due, tre volte Quintana ha allungato, altrettante Froome ha ricucito, e quando la strada ha iniziato a spianare, per poi scendere leggermente verso l'arrivo; Nairo ha guardato Chris, ha vistosamente rallentato, come a dire "per oggi è andata, e va bene così, ma non pensare di poter dormire tranquillo". Nel mentre dietro un Valverde scatenato staccava di prepotenza Contador, per finire a ridosso dei due sulla linea d'arrivo.

Alejandro c'è, e potrebbe essere la pedina con la quale scardinare la Sky con un attacco da lontano, per poi lasciare all'uno contro uno i due rivali, se non addirittura partecipandovi. E quanto potrà essere utile, in maniera indiretta, a Quintana un Nibali voglioso di attaccare da lontano (parole di Slongo dopo la tappa di oggi), ideale compagno perfetto per un'azione alla Val Martello 2014?

 

Quintana Vs. Froome: arrivederci alle Alpi!
Non vorremmo comunque sembrare troppo convinti della possibilità che Froome ceda qualcosa, o molto, a Quintana. È la seconda tappa nella quale il capitano della Sky è sembrato attaccabilissimo, ma alla fine delle ostilità, abbassatosi il polverone, ne è uscito senza danni in entrambe le occasioni.

Non troverà più altre tappe con una sola salita nel finale, frazioni che a lui ed alla sua squadra si addicono alla perfezione, ma ha comunque a disposizione un cospicuo patrimonio di minuti di vantaggio, non ha la necessità di guadagnare, può anche solo difendersi. E le insinuazioni piovutegli addosso in questi giorni, insieme all'increscioso episodio occorsogli oggi, con un imbecille che gli ha gettato contro un bicchiere di urina, potrebbero averlo reso più cattivo e tenace del solito (ma anche più nervoso). Nairo, Chris, a voi le Alpi!